L’azienda leader nella produzione di fertilizzanti e ammoniaca insediata nel polo emiliano fermerà gli impianti dal 3 dicembre per almeno due mesi. È il terzo stop dal 2021 a causa dell’elevato costo del metano che erode le marginalità aziendali. Intanto si teme per i 140 addetti per cui non sembra profilarsi l’eventualità della cassa integrazione. Caleffi (Uiltec): "Ci troviamo in una situazione di mercato complessa e va immaginata una soluzione di prospettiva. Sarebbe auspicabile che il governo autorizzasse la vendita del gas prodotto nell’Adriatico a un prezzo controllato che permetta alle imprese di tenere gli impianti in marcia"
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