Secondo il rapporto Enpaia-Censis, per compensare la differenza nei prezzi tra Stati Uniti e mercati come Germania e Inghilterra, gli operatori italiani dovrebbero riuscire a vendere 92 mln di bottiglie. Intanto Uiv-Vinitaly prevede per i vini no-low alcohol una crescita del 38% al ‘28 (dai 2,4 mld attuali a 3,3 mld)
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