I rider erano parti civili nel processo a carico della manager Gloria Bresciani accusata di caporalato. Il risultato coincide con un risarcimento dell’ammontare pro capite di 5mila euro a lavoratore. I rider sottostavano a condizioni lavorative irregolari: pagamenti a cottimo per 3 euro, sottrazione delle mance da loro ottenute e decurtazioni immotivate della loro paga
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