La mostra in programma a Milano fino al 27 luglio è la prima retrospettiva europea dell’artista giapponese. Memorie d’infanzia che si intrecciano con le cicatrici ancora aperte di Hiroshima (dove l’artista vive dal 2010) e Fukushima a “testimonianza di quanto il lavoro di Yanagi sia estremamente attuale”, spiegano i curatori Vicente Todolí e Fiammetta Griccioli, affrontando “tematiche urgenti come la rimessa in discussione dello stato nazione, l’attraversamento dei confini e l’energia nucleare”
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