La situazione dell'anno appena concluso non preoccupa però i produttori, almeno stando a quanto dichiarato dal presidente dell’associazione Famiglie Storiche Pierangelo Tommasi: “Andiamo di pari passo con l’andamento del mercato del vino in tutto il mondo”. I dati precisi per il ’23 saranno resi noti in occasione dell’evento Amarone Opera Prima di inizio febbraio. Intanto il ’22 aveva registrato una crescita a valore del 4% a circa 360 mln, ma un calo dei volumi pari al 7,2%. E per il '24 “avremo numeri indicativi della reale condizione del mercato dopo i primi sei mesi”
Secondo l'aggiornamento delle stime diffuso dall'Osservatorio Assoenologi, Ismea e l'Unione Italiana Vini (Uiv) la produzione vitivinicola nel 2023 è stimata tra i 38 e i 40 mln di ettolitri (attorno al -20 e -24% sul '22). Un dato in forte ribasso rispetto al -12% già preventivato a settembre. La diminuzione coinvolge anche le regioni del Nord come il Veneto (-10%) e il Piemonte (-17%). Tra le cause una prolungata estate settembrina con temperature elevate
L'Osservatorio Assoenologi, Ismea e Uiv hanno presentato le previsioni per il 2023, stimando una produzione di circa 44 mln di ettolitri (-12%). Una riduzione che potrebbe non essere un male per via dei 45,5 mln di ettolitri già in cantina dall’anno prima e della flessione delle esportazioni. I produttori: “Il calo è legato all'inflazione molto alta e alla contrazione della capacità di spesa delle famiglie”. Alcuni lamentano l’impatto sulle marginalità, altri ne hanno risentito meno forti di un mercato consolidato e c'è anche chi ha iniziato ad abbassare i prezzi. Frescobaldi (Uiv): “La congiuntura complessa impone di ripensare il comparto nella sua totalità”
L’annata 2023 corre a due velocità, stabile al Nord (+0,8%), ma in picco al Centro e al Sud (tra -20% e -30%), a causa dei mutamenti climatici. A dirlo le previsioni dell'Osservatorio Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini (Uiv), presentate oggi, che stimano per la Lombardia di raggiungere 1,2 mln di ettolitri prodotti. La contrazione però non deve preoccupare "visto il livello elevato di giacenze”, ha commentato il Commissario Ismea Proietti, “a deprimere i listini è la riduzione della domanda". Ne parleremo nel nostro numero di Monitor in uscita questa domenica 17 settembre
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