Il maxi sequestro a carico di Gxo Logistics Italy, con sede a Trezzo sull'Adda (Mi), era stato eseguito lo scorso 2 luglio. L'accusa è di somministrazione illecita di manodopera. Tra il '17 e il '23 la filiale italiana avrebbe realizzato false fatture per 382 mln
La prossima udienza è fissata per il 17 maggio per discutere il divieto di pubblicità per un anno richiesto dal pm Paolo Storari. L'indagine riguarda i "serbatoi di manodopera", un sistema utilizzato da grandi aziende per garantirsi tariffe competitive, coinvolgendo cooperative che omettono pagamenti fiscali e previdenziali ai lavoratori
La Guardia di Finanza del Comando Provinciale della provincia ha eseguito la requisizione preventiva nei confronti di 6 indagati per reati fiscali. Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia economico finanziaria, sono partite da una S.r.l. che, dal 2019, ha iniziato a manifestare alcuni indici di anomalia e hanno svelato che il legale rappresentante dell’azienda era in realtà un prestanome e le identità dei reali amministratori
I due amministravano una società di capitali mantovana operante nel settore del commercio all'ingrosso di computer e software, poi fallita. Contestati i reati di bancarotta fraudolenta e omessi versamenti di imposte. Il fallimento della società sarebbe stato provocato dagli amministratori con il mantenimento in bilancio di crediti inesigibili e nascondendo le perdite
Il provvedimento segue l'irrevocabilità della condanna, per associazione mafiosa, di Antonio Muto, membro della cosca di ‘ndrangheta 'Grande Aracri'. Sequestrate 5 aziende, 23 immobili, 92 veicoli e 9 rapporti bancari. Accertata l'ingerenza della cosca nella gestione e controllo di attività imprenditoriali formalmente intestate a prestanome, nonché l'accumulo illecito di ingenti patrimoni personali
La Guardia di Finanza di Monza ha sequestrato oltre 3,8 mln di prodotti con falsa marchiatura CE. Amministratori di sei società sono stati denunciati alla Procura di Monza per frode in commercio, vendita di prodotti industriali con segni mendaci. Lo stock di merce avrebbe potuto fruttare oltre 1,7 milioni di euro e costituire un pericolo per la salute del consumatore
La rete del riciclaggio camorrista passava da investimenti immobiliari tra Emilia-Romagna, Campania, Lazio e Sardegna grazie ad Antonio Passarelli, imprenditore da anni legato ad alcuni clan. Sottoposti ai sigilli 12 società, 16 autoveicoli, 37 rapporti finanziari, 21 quote societarie e 639 immobili e terreni. L’uomo, che aveva costruito un sistema di società commerciali con prestanomi, si trova ai domiciliari
Il sequestro richiesto dal pm riguarda 13 fabbricati e 27 terreni, e il capitale sociale e il patrimonio di una società. L’uomo è stato arrestato nel 2016 nell’indagine della Dda per presunte tangenti ed è condannato per associazione per delinquere, trasferimento fraudolento di valori, Corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio, bancarotta fraudolenta, reati di natura fiscale
I due organi investigativi dei carabinieri, col coordinamento dalla Direzione distrettuale antimafia della procura di Firenze, hanno portato a termine i sequestri, finalizzati alla confisca di beni mobili e immobili, nei confronti di sette persone e di quattro società. Si tratta di 5 immobili, di due auto di lusso e di una barca individuati dagli inquirenti quali "prodotto o profitto dei reati"
Il Tribunale del Riesame ha accolto la richiesta della Procura e ha disposto il maxi sequestro da 59 mln di euro nei confronti del patron del Brescia Calcio. Si tratterebbe dell'intero capitale transitato dal trust all'estero riconducibile a Cellino, e non conosciuto al Fisco. Il primo commento dell'imprenditore ai suoi collaboratori: "Sono sotto shock"
Oggetto del provvedimento sono cinque società parmigiane del facchinaggio e della movimentazione merci, tra le quali la capogruppo Number One e 4 controllate. Oltre a evadere imposte per 164 mln totali, i dirigenti ora indagati avrebbero infranto diverse normative in tema di tutela della sicurezza dei lavoratori, peraltro spesso impiegati ricorrendo a contratti d'appalto "non a norma"
Al titolare del locale stellato ‘I Tigli in Theoria’ situato nel centro della città, la Gdf ha sequestrato 20 mln. I finanzieri hanno rilevato inadempimenti tributari coperti da sistematiche falsificazioni in bilancio iniziate già nel 2012. Noto anche nel mondo della vela come rifondatore del team ‘Azzurra’, gli viene contestato il mancato versamento di imposte e contributi per oltre 100 mln
Oltre 4.500 bottiglie di whisky, birra, vodka e tequila in arrivo dall'America Latina per essere rivenduti, evadendo le imposte, in due negozi di alimentari del medesimo proprietario. Ma anche mascherine con griffe false, cibo in pessimo stato di conservazione e, per quanto riguarda il punto vendita di Como, pure una lavoratrice clandestina in 'nero'. Questa la scoperta della Gdf lariana
L’indagato avrebbe indotto 8 persone a farsi versare denaro per l’investimento in quote di una Spa, in realtà mai effettuato. Il capitale della società, formalmente di 200 mln di euro, era soltanto di 10 euro. L’uomo residente all’estero aveva interessi economici nella Bergamasca e si spacciava per consulente di prodotti finanziari seppur sprovvisto di autorizzazione
Il sequestro all'attività ha riguardato beni per un valore complessivo di 19 mila euro. Interessata una ditta milanese impegnata nelle costruzioni, indagato imprenditore di origini calabresi stabilitosi a Padova da 20 anni. L’accusa è di aver fornito supporto logistico e finanziario ad attività destinate al riciclaggio e autoriciclaggio a beneficio di un’associazione di stampo ‘ndranghetista
I finanzieri della Compagnia di Magenta hanno condotto delle indagini sulla società lombarda attiva nella produzione di caldaie, da cui sono emersi debiti pari a 200 mln di euro e distrazioni di denaro dalle casse aziendali da parte del management dell'azienda. Le 9 ordinanze hanno portato alla confisca preventiva, a carico dei 9 membri della famiglia proprietaria dell'impresa
La Procura ha provveduto alla confisca dell'ingente somma calcolata come mancato investimento per le opere di prevenzione nell'area dell'azienda bresciana. Gli accertamenti hanno permesso di verificare l'inquinamento della falda acquifera con valori di cromo e mercurio di gran lunga superiori a quelli leciti, oltre a un gravissimo inquinamento da "clorato"
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