La banca centrale italiana ha aggiornato le sue previsioni macroeconomiche per il triennio ‘25-’27, segnalando un rallentamento della crescita economica. Il +1,1% nel ‘26 cala a +0,8% e il +0,9% nel ‘27 flette al +0,7%. Restano stabili al +1,5% le stime inflazionistiche nel biennio ‘25-’26
Il Centro Studi dell’associazione rivede al ribasso le stime del Pil italiano dal +0,9% precedentemente calcolato. Preoccupa la possibile guerra dei dazi, lo scenario peggiore potrebbe ridurre la crescita attesa al +0,2% nel ‘25 ed al +0,4% nel ‘26. Previsti investimenti in flessione dello 0,8% quest’anno, mentre +0,9% il prossimo
L’analisi di Focus Censis mostra come l'Ia da qui al ‘35 porterà una crescita del Pil fino a 38 mld. 6 mln di lavoratori saranno a rischio sostituzione, mentre 9 mln dovranno integrarla nelle mansioni. A basso rischio i non diplomati, mentre tra i più sostituibili il 54% ha un’istruzione superiore e il 33% sono laureati
L'Istituto diffonde oggi i dati sull'andamento economico nazionale dell’anno passato: in aumento i consumi (+0,6%) e gli investimenti (+0,5%), mentre il debito pubblico sale al 135,3% del Pil dal 134,6% del ‘23. Il deficit pubblico migliora al 3,4% del Pil. Peggiora la pressione fiscale di oltre un punto percentuale (era il 41,4%)
Il centro studi di Confindustria ha comunicato i dati del comparto, che segnano un calo nell’ultimo mese del ‘24 con un -1,1% nel 4° trimestre. Male l'automotive, -36,6% su dicembre ‘23. A frenare l'aumento dei prezzi di gas ed elettricità. Bene le azioni bancarie che registrano in Italia un +199% nel ‘25 rispetto al ‘19
L'analisi di Confcommercio evidenzia un quadro negativo delle spese delle famiglie con una variazione nel primo mese dell’anno dello 0,3% rispetto a gennaio ‘24, con un -0,1% per i beni, compensato dal +1,4% dei servizi. Bene trasporti aerei (+11%) e acquisti ricreativi (+8,7%). A calare soprattutto l’automotive (-3,8%)
Le stime del Centro Studi Sintesi per Cna indicano un incremento per il prossimo anno. Preoccupa il calo nell'ultimo trimestre delle imprese artigiane (-1.200). Nei nove mesi del ‘24 l’export cala dello 0,5%, soprattutto di moda (-8%) e metallurgia (-5,5%), mentre crescono agroalimentare (+6,2%) e meccanica (+1,5%)
Emergono segnali di moderato ottimismo dalla conferenza organizzata da Ispi e Intesa Sanpaolo in collaborazione con Assolombarda e Sace sull’economia italiana nel 2025. Pil in crescita dell’1% ed export stimato a 679 mld (+3,5%), ma restano i timori sui dazi Usa. De Felice (chief economist Intesa): “Occorre rilanciare gli investimenti pubblici (Pnrr) e privati (negativi da metà ‘23)”
L’Istituto conferma il +0,5% per il '24 e mantiene le proiezioni di crescita per il '25, segnalando un contesto di debolezza produttiva (+0,1% del quarto trimestre '24). A preoccupare l'export, soprattutto Usa (63 mld) per i possibili dazi. Confindustria lancia l’allarme sui prezzi dell’energia a gennaio '25, +57,9% su febbraio ‘24
Secondo la società di consulenza The European House - Ambrosetti i prodotti a marca del distributore hanno generato nel ‘20-’24 quasi 20 mld di risparmi per le famiglie. Il settore genera un valore pari al 10% del Pil (208 mld). A sceglierli 8 consumatori su 10
Le previsioni di Unioncamere Emilia-Romagna indicano una crescita superiore alla media europea e nazionale (0,8%). Nel biennio crescono i consumi (+0,6% nel ‘24, +0,9% nel ‘25), nel 2025 riprendono le esportazioni (da -0,9% nel '24 a +2,5%) mentre caleranno gli investimenti (-1,6% dal +2,9% del ‘24). Nel '25 rallenta la crescita degli occupati, mentre rimbalza al 4,2% la disoccupazione
Secondo lo studio di Assolombarda il capoluogo lombardo registra la crescita più elevata tra le città benchmark internazionali dal 2019. Disoccupazione in calo al 4,7%, ma criticità nell'attrarre e trattenere i giovani talenti. Spada (Assolombarda): "Necessario intervenire su casa e stipendi per invertire la tendenza"
L'ultimo rapporto evidenzia una crescita nulla nel terzo trimestre '24 su base congiunturale. Crescita annua limitata allo 0,6%. A rischio l'obiettivo di crescita dell'1% per l'anno in corso. Il ministro Giorgetti: "Ottimista per un possibile rialzo delle stime di crescita"
In base alla stima preliminare dell’Istat, il dato è cresciuto dello 0,2% su base congiunturale, mentre dello 0,9% su base tendenziale. A incidere in positivo è il settore terziario, a fronte dei contributi negativi di agricoltura, silvicoltura e pesca, e dell’industria
Le precedenti stime dell’Istituto di Statistica prevedevano un aumento dello 0,7%. L'occupazione aumenterà in linea con il Pil (+0,9% nel ’24 e +1,0% nel ’25), mentre l'inflazione dovrebbe decelerare. Il ministro Urso: “Cresciamo più di Germania e Francia“
Nonostante una crescita economica sopra la media Ue dopo il 2020, il 2023 ha visto dei rallentamenti, comunque con un modesto aumento del Pil (+0,9%) e dell'occupazione (+2,1%). La spesa familiare cresce inegualmente sul territorio e, dal punto di vista demografico, la popolazione giovane è in declino, soprattutto nelle zone rurali e nel Mezzogiorno
Le stime preliminari dell'Istat rivelano una crescita nei settori primari, industriali e dei servizi che anno su anno è dello 0,6%. La Germania ha superato le previsioni degli economisti con una crescita dello 0,2% congiunturale. Anche la Francia segna un +0,2%, trainata da consumi familiari e investimenti fissi lordi
Il Centro Studi prospetta un aumento del 0,4% nel Pil per il '24 rispetto alle stime autunnali del '23. Prevede inoltre del +1,1% per il 2025, con un investimento di circa 100 mld nel biennio grazie all'attuazione del Pnnr. Bankitalia, invece, conferma una crescita contenuta nel primo trimestre 2024 e stime sull'inflazione dell'1,3% nel '24 e l'1,7% sia nel '25 che nel '26
La crescita del Pil, contenuta nel corso dell’anno, andrà poi rafforzandosi grazie alla ripresa del reddito disponibile e della domanda estera fino ad arrivare a +1,2% nel 2026. L’inflazione viene stimata in diminuzione al 1,3% sulla media di 5,9% del 2023 per poi risalire nel biennio successivo rimanendo inferiore al 2%. Previsto anche un calo del tasso di disoccupazione dal 7,6% del 2023 al 7,4% nel 2026
Dopo il +0,4% stimato a dicembre 2023, la società ha alzato le prospettive di crescita del Pil nel 2024. Tra i fattori trainanti il tesoretto di investimenti sostenuti da politiche fiscali, bonus edilizi e interventi del Pnrr negli ultimi 4 anni. Ampliando lo sguardo al 2030 Prometeia sottolinea la necessità di 700mila lavoratori per sostenere la crescita del Pil
L’Istat conferma le stime di fine gennaio sulla crescita congiunturale del Pil del quarto trimestre ’23, trainata soprattutto da investimenti, domanda estera netta e spesa delle Amministrazioni Pubbliche. In termini tendenziali la stima risulta incrementata a +0,6% rispetto al precedente +0,5%. Comunicata anche una revisione al rialzo a +0,2% relativa alla variazione acquisita per il ’24 (in precedenza pari a +0,1%)
L'Istituto ha rivisto al rialzo il Pil 2023 (dalla precedente previsione di un +0,7%), superando anche le stime della Nadef, che prospettavano una crescita dell'0,8%. Nonostante il miglioramento nel rapporto deficit-Pil, si registra un peggioramento rispetto alla previsione del 5,3%. Il debito pubblico al 137,3% è in progresso rispetto al 140,5% del 2022
Stando ai dati diffusi dal Centro Studi, la frenata nella crescita del prodotto interno lordo si riflette su quella dei consumi, data a +1,2% e in rallentamento rispetto al '23. Investimenti a +0,1%, a causa dell'incremento dei costi di finanziamento. Bozzini (Cna Lombardia): "Una situazione di tiepida crescita con performance positive molto settorialmente concentrate"
Nonostante il rallentamento globale, la Lombardia registra una decisiva crescita del Pil rispetto al ’19, distinguendosi nettamente dalle regioni europee di riferimento. Si prevede che la decelerazione del ‘23 continuerà nel ‘24, con prospettive di crescita dello 0,6%, in linea con la media europea. Le proiezioni per il ‘24 indicano un +1,7% per l'occupazione e un +3,3% per le ore lavorate rispetto al periodo pre-pandemia
L’Ufficio Studi della territoriale lima la crescita del prodotto interno lordo in Friuli-Venezia Giulia, data a +0,6% lo scorso ottobre. Quella nel ’25 è stata invece rivista al rialzo (+1% dal +0,9% di tre mesi fa). Entrambe le variazioni dovrebbero così ‘battere’ l’incremento medio nazionale, previsto rispettivamente dello 0,4% e dello 0,9%. Rispetto al ’19, il Pil regionale alla fine del ‘25 segnerebbe una variazione del +5,8%. Nel biennio in corso il valore aggiunto dell’industria, sceso dell’1,5% nel ’23, ritornerà su valori appena positivi (+0,1% e +0,8%). Previste in recupero le esportazioni (+2% e +2,8%), su cui però grava l'incognita delle tensioni internazionali
La fase di rallentamento dell’economia italiana, segnalata mercoledì scorso dal Governatore Panetta, trova conferma nel Bollettino trimestrale di via Nazionale. Negli ultimi mesi del ’23 la crescita è stata pressoché nulla, a causa di restrizione monetaria, prezzi energetici elevati e debolezza della domanda estera. La stima del Pil per il ’24 indicata da Panetta come "sotto l'1%", viene ora dettagliata con una leggera crescita
Il Pil italiano è atteso in crescita dello 0,7% nel biennio '23-'24, in rallentamento rispetto al +3,7% del 2022. Lo stima l'Istat nel rapporto sulle Prospettive per l'economia italiana. L'aumento sarà sostenuto principalmente dal contributo della domanda interna. Previste diminuzione dell’inflazione, che spingerà i consumi, e frenata degli investimenti. In vista graduale recupero delle retribuzioni e crescita dell’occupazione
La stima è stata diffusa oggi dall'Istat, che ha rivisto al rialzo la proiezione di crescita nulla del mese scorso. La variazione acquisita per l'intero anno è del +0,7%, in linea con il dato diffuso a ottobre. Per l'Istituto i consumi finali e le esportazioni sono aumentati entrambi dello 0,6%. Segno meno per gli investimenti fissi lordi (-0,1%) e per le importazioni (-2%)
La Banca d'Italia, nel Bollettino economico trimestrale, taglia nettamente le previsioni per quest'anno e il prossimo rispetto alle valutazioni dello scorso luglio. Si stima che il Pil crescerà dello 0,8% nel 2024 per riportarsi all'1% nel '25. Il taglio netto è provocato dall’inatteso risultato negativo del secondo trimestre che impatta per trascinamento anche sul 2024
"Il Superbonus ha annullato i miliardi che erano stati portati dalla revisione dei conti che ha migliorato di 0,2 punti il deficit del '21". Lo ha spiegato il capo della direzione contabilità dell'Istat. Che ha anche confermato il tasso di crescita (3,7%) dello scorso anno. Nel '22, l'industria ha subito una diminuzione dello 0,2%, ma il settore delle costruzioni è cresciuto del 10,1% e i servizi del 4,5%
Secondo il Terzo Focus sull'andamento dell'economia regionale, realizzato da Cna Lombardia con il Centro Studi Sintesi, a luglio '23 il Pil dovrebbe crescere dell'1,5%, i consumi dell'1,6% e gli investimenti del 3,1%. Milano è la prima provincia per numero di imprese attive a giugno '23 (+3% rispetto al '19), seguita da Brescia (+1,7%), Varese (+1,4%), Monza e Brianza (+0,5%)
La variazione congiunturale deriva da un aumento del valore aggiunto nel comparto dell’industria e in quello dei servizi. Stazionarie invece agricoltura, silvicoltura e pesca. Dal lato della domanda, un contributo positivo arriva sia dalla componente nazionale che da quella estera netta. Il Commissario Ue Gentiloni: "L'Italia ha fatto meglio del previsto". Urso: "Smentite le previsioni di recessione"
È la previsione presentata in apertura del forum di Confcommercio, che prevede una crescita del +0,9% del Pil nel '23, al di sotto dell'1% indicato dal governo nel Def. Nel '24 mancherebbero ancora 145 euro di Pil a testa e 480 euro di consumi, rischiando così un ritorno del periodo '14-'19. L'inflazione è prevista in riduzione ma sempre più elevata della dinamica del reddito disponibile
Sono tre le condizioni indicate dall'azienda italiana di consulenza per realizzare questo quadro: il prezzo dell'energia deve rimanere su prezzi molto inferiori ai massimi e in linea con quelli ora prevalenti sui mercati, necessario rispettare gli obiettivi del Pnrr, e utilizzare i risparmi accumulati da famiglie e imprese come 'cuscinetto' contro l'aumento dei prezzi
Dopo la rivisitazione dell'Istat delle stime sul Pil nazionale, anche l’istituto di consulenza e ricerca economica fondato a Bologna ha ritoccato in positivo le previsioni per il 2022 e per il 2023. Questo quanto emerge dal rapporto previsionale di dicembre. Che stima per il ’23 una rapida discesa dell’inflazione al 5,8% (da 8,4% del 2022). Atteso un ribasso anche dei prezzi del gas dalla primavera, seppur più alti rispetto al passato
Secondo il rapporto Prospettive per l’economia italiana nel 2022-23 pubblicato dall’Istat, l’aumento del Pil è sostenuto dalla domanda interna (+4,2% nel ’22 e +0,5% nel ’23). Cresce anche l’occupazione al 4,3% nel 2022 e al 0,5% nel 2023. Mentre per Fitch la stima sulla crescita per il 2022 è stata ritoccata a +3,7% da +3,6%. Resta negativa la previsione per il 2023 a -0,1%, pur migliorando dello 0,6%
Lo scenario è emerso alla presentazione del Report regionale di Banca d’Italia presso la sede di Confcommercio Milano. Oltre al Pil, cresce l’export regionale nel secondo trimestre (+10,2%). Sangalli (presidente di Confcommercio): “La mancanza di soluzioni sul fronte energetico e il conflitto in Ucraina stanno peggiorando il clima di fiducia delle imprese, soprattutto nel settore terziario. Urgono interventi”
Il valore aggiunto per il settore agricolo fa registrare una riduzione dell’1,1% rispetto al trimestre precedente e del 5% rispetto al secondo trimestre del 2021. Il rincaro dell’energia si abbatte sui costi di produzione. Greppi, Presidente di Coldiretti Pavia: “Non c’è tempo da perdere. Bisogna intervenire subito sui rincari dell’energia che mettono a rischio le nostre imprese agricole"
Secondo i dati aggiornati dei conti economici trimestrali, il Pil è aumentato dell'1,1% rispetto al trimestre precedente e del 4,7% nei confronti del secondo trimestre del 2021. La crescita congiunturale del Pil diffusa con le stime preliminari del 29 luglio 2022 era risultata dell'1% e quella tendenziale del 4,6%. Bene i consumi delle famiglie (+1,5%) e gli investimenti fissi lordi (+0,4%)
Dalle stime dell'Istat anche nel secondo trimestre il Pil nazionale risulta in crescita. Il dato è in accelerazione rispetto al primo trimestre dell’anno, che segnava un -0,2% su quello precedente. Oltre all'Italia, anche altri paesi dell’Eurozona hanno avuto una crescita dell'indicatore tra aprile e giugno 2022, come Spagna (+1,1%) e Francia (+0,5%). Meno bene invece la Germania (maggiormente dipendente dal gas russo)
La cosiddetta "area Lover" arranca nella competizione tra i top player europei. Fra il 2011 e il 2021 la crescita economica è pari allo 0%. Questo quanto emerge dall'Osservatorio delle Cna territoriali, promosso in occasione dei 10 anni di attività. Nell'ultimo decennio nelle tre regioni crescono gli occupati e l'export. Fra le stime per il 2022, attesa crescita del Pil del 3,2% per la Lombardia e del 2,9% per Emilia e Veneto
Secondo le stime della società bolognese quest'anno andrà meglio del prossimo: anche se già dal secondo semestre '22 la crescita rallenterà, si faranno sentire soprattutto nel '23 gli effetti dei rincari e dell'inflazione. A far alzare a Prometeia le stime per l'anno in corso, invece, sono l'andamento superiore alle attese delle attività nella prima parte dell'anno e l'aspettativa che i prezzi dell'energia possano aver toccato i massimi
Il ridimensionamento del commercio mondiale, un deprezzamento del tasso di cambio euro/dollaro e il rialzo delle quotazioni del petrolio hanno avuto effetto sull'anno corrente, portando a una revisione al ribasso delle stime del Pil di circa 2 punti percentuali. L'aumento del Pil sarà determinato prevalentemente dal contributo della domanda interna al netto delle scorte
È quanto emerge dalla statistica sui Conti economici trimestrali dell’Istat che aggiunge: "La ripresa è stata determinata soprattutto dalla domanda interna e in particolare dagli investimenti a fronte di un contributo negativo della domanda estera sul piano interno, l’apporto dei consumi privati è stato negativo mentre è risultato nullo quello delle amministrazioni pubbliche"
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