Il tavolo di oggi fra Fim, Fiom e Uilm e Federmeccanica e Assistal sul rinnovo del contratto collettivo nazionale del comparto, non ha dato esiti positivi. Scontri accesi sui salari e riduzione dell’orario di lavoro. I sindacati: “Non ci sono basi per un confronto”. Federmeccanica e Assistal ribattono: “I sindacati hanno creato un muro”
La 169esima indagine congiunturale di Federmeccanica rileva che, nel quarto trimestre, la produzione è cresciuta (+0,6%), ma con un calo tendenziale dell'1,0%, contrastando con l'aumento medio dell'Ue. La situazione geopolitica ha ridotto i margini di profitto per il 63% delle imprese intervistate. Le aspettative per il primo trimestre del '24 appaiono incerte
L’indagine di Federmeccanica parla, per il terzo trimestre, di una produzione invariata rispetto al precedente (+0,1%), ma in terreno negativo rispetto allo stesso periodo di un anno fa (-2%). Tra le motivazioni indicate, la difficile fase congiunturale, le tensioni geopolitiche e il rialzo dei tassi di interesse. Invoca la necessità di rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale il vicepresidente Andreis, che commenta: “Finisce un altro anno difficile. Quello che inizierà a breve sarà caratterizzato da grandi incertezze”. Il dg Franchi: “Siamo dentro a una morsa”
Parla di “segnali molto preoccupanti, non solo nel presente, ma anche per il futuro” il direttore generale di Federmeccanica, Stefano Franchi, nel commentare i dati presentati oggi nell’Indagine Congiunturale dalla Federazione Sindacale. Positivo l’export (+6%), ma in rallentamento rispetto ai primi tre mesi del ’23. Rimane stabile la produzione (+0,1% annuo) nel semestre. Tra i settori crescono gli Altri mezzi di trasporto (+11,9%). Metallurgia a -7,8%
L'intero comparto industriale segna il -0,3%. Bene invece l'export (+14,4%) e l'import (+19,7%). Lo rileva l'indagine congiunturale di Federmeccanica. Due i focus: le attività di investimento, aumentate di 6 punti percentuali sul '21, e l'impatto dei rincari, che pesano sul 71% del campione. Visentin (presidente) guarda al Governo: "Serve una politica industriale per la crescita del settore"
Il meeting, che si terrà in Sala Buzzati a Milano, presenterà le migliori imprese dell'industria metalmeccanica, selezionate dalla ricerca curata dal Centro Studi ItalyPost e L’Economia del Corriere della Sera. E si focalizzerà su un comparto che pesa per il 45% sul totale della produzione manifatturiera nazionale. Parteciperanno al confronto alcune delle 50 aziende “Top” di settore: Luca Tosto, Annovi Reverberi, Aetna Group, Pietro Fiorentini e Mevis con Federico Visentin, presidente di Federmeccanica
La decelerazione produttiva dell’ultimo trimestre 2021 è dovuta al comparto dell’automotive che cresce solo dello 0,8%. Nel complesso gli altri settori mantengono il trend positivo con il meccanico che segna una crescita dell’11% e il siderurgico e metallurgico che salgono del 7%. La produzione in tutti e tre i settori evidenzia aumenti anche nei confronti con il pre pandemia
Durante l’ultimo trimestre dello scorso anno, l’attività produttiva delle imprese ha registrato un aumento del 12,8% per il comparto meccanico, e del 13,7% per quello metallurgico. Spaventano, però, i rincari dei prezzi delle materie prime, dell'energia e della guerra in Ucraina
Se in Italia la produzione del settore metalmeccanico è aumentata del 15,9%, registrando un +0,3% sul 2019, nelle imprese delle due province lombarde produzione e fatturato registrano incrementi sia nel primo che nel secondo semestre (in media +14%), nel confronto con il 2020. Le realtà lecchesi e sondriesi confermano inoltre la loro tendenza verso l’internazionalizzazione
A Bergamo la produzione della meccanica cresce del 14% e a Brescia la metallurgica del 46%, ma i costi di acquisto raddoppiano. Risultato: la produzione cresce e i margini calano. Colosio: “Prevediamo di chiudere il 2021 con una marginalità dimezzata anche a fronte di un aumento di oltre il 60% di fatturato”
Il terzo incontro nell’ambito dell’analisi dei comparti chiave della manifattura italiana, a cura de L’Economia e ItalyPost, dopo alimentare e moda, riguarda l'industria pesante. Parole d'ordine per le eccellenze del settore: investimenti e sostenibilità. Presenti all'incontro: Carel, 2A, Sit, Aetna group, Umbra Group e Pietro Fiorentini
Partono gli incontri per presentare le 30 imprese top di quattro settori chiave del Made in Italy. Il 5 luglio per l’agroalimentare presenti imprenditori e manager come Arnone (Acqua Lete), Ferrari (Amaro Montenegro), Scotti (Riso Scotti), Leonardi (Igor), Bertone (Acqua Sant’Anna), Pederzini (Italpizza) e Bacchini (Surgital). Negli incontri successivi, tra gli altri, Bollati di Davines, Nalini di Carel e Bolzonello di Scarpa. A concludere gli incontri saranno i big di Parmigiano Reggiano, Federmeccanica e Chiesi
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