Ormai ai prezzi delle materie prime schizzati alle stelle ci siamo abituati, ma ora le aziende sembrano poter tirare un sospiro di sollievo. Dopo mesi, infatti, le ultime settimane hanno portato un consistente calo dei prezzi. Per citarne alcuni: acciaio -20%, alluminio -28%, cotone -28% e noli dei container -20%. Le domande che si pongo tutti ora sono: "Quanto potrà durare?" e "Cosa comporterà nel medio-lungo periodo?"
Dopo i picchi raggiunti nel primo trimestre ‘22, hanno iniziato a scendere i prezzi di cemento armato e acciaio, frumento e cotone. Un calo molto atteso, ma che proietta le aziende in una nuova fase economica. Le ricette delle Champions davanti al cambiamento prevedono la centralità delle persone nel business, una competizione fatta di qualità e Made in Italy e una salda struttura aziendale
I rincari e l’aumento della domanda fanno impennare i prezzi. E la scarsità di prodotto inizia a riguardare anche i fornitori del sud-est asiatico. Baetta (Riseria Modenese): “Subiamo rincari di settimana in settimana”. Per il futuro tanto dipenderà dal prossimo raccolto, che secondo le previsioni sarà in calo. Per Gianluca Pesce, direttore marketing e commerciale di Riso Scotti, “è presto per fare previsioni, ma siamo ottimisti”
Il conflitto in Ucraina rende urgente una riflessione sul futuro delle relazioni economiche tra Paesi. Per l’economista Cottarelli, il vicedirettore del Corriere Fubini e il politologo Panebianco è probabile un rallentamento delle relazioni tra Paesi. Per Zuppichin (Piovan) e Marchetto (Somec) la chiave sta nella diversificazione dei mercati e delle fonti di approvvigionamento
Il politologo ed editorialista del Corriere della Sera parla del contesto geopolitico attuale come di un “mondo nuovo”. A fare da padrone in questo nuovo quadro sarà, per Panebianco, una parziale localizzazione. Per trovare alternative al gas russo serve un cambiamento di mentalità e una semplificazione delle procedure
L'analisi di Confcommercio delle province di Milano, Lodi, Monza e Brianza, parla di un 20% a rischio chiusura attività per il caro energia e di un 26% degli operatori messo sotto scacco dal nodo materie prime. Così il conflitto Russia-Ucraina acuiscono le difficoltà delle imprese del terziario delle tre province lombarde
Il comparto si è lasciato alle spalle due anni difficili, in cui comunque, non ha mai interrotto l’attività. Il neo presidente, Fabio Poma: "I problemi più sentiti dalla categoria sono, come accade in altri settori del terziario, le difficoltà nel reperire personale motivato, per non parlare delle varie complicazioni nell'approvvigionamento delle materie prime e del loro conseguente rincaro"
Per il settore vitivinicolo il 2021 è stato un anno di crescita, ma il 2022 dovrà confermare questa tendenza. Dopo lo scongiurato pericolo del bollino nero, tiene banco la questione Prosek, affrontata in settimana dall’Ue. Imprevedibilità per i canali di vendita: nell’ultimo trimestre 2021 l’ecommerce ha frenato, sarà l’anno della definitiva ripresa delle vendite al settore ho.re.ca.? A gennaio intanto i volumi calano del 7%
Per alcune imprese l’introduzione del Superbonus ha avuto un impatto tutt'altro che positivo: si è assistito a un aumento progressivo dei prezzi delle materie prime, delle attrezzature e della manodopera e a un progressivo allungamento dei tempi. E alcune pmi dell’edilizia, come l’azienda di Seregno, evitano il ricorso alla misura per via della troppa burocrazia
I dati confermano la fase di recupero già evidenziata per i primi sei mesi dell’anno, con indicatori in aumento a livello tendenziale. L’attività produttiva resta intensa e il fatturato cresce nella componete domestica e nell’export. Permangono le criticità legate ai rincari dell'energia e delle materie prime. Le aspettative per il primo semestre 2022 sono nel segno della fiducia
Chi esaltava i vaccini così come chi nega l’esistenza del Covid è costretto oggi a fare i conti con una realtà che ci parla di 434 vittime in un giorno. I lockdown prolungati hanno messo sotto stress l’economia provocando folli rincari di materie prime ed energia. La stagione delle ideologie SiVax e NoVax è finita: la ricetta per affrontare i problemi che abbiamo davanti sta ora nel pragmatismo e buon senso
L’allarme lanciato dal presidente di Confindustria Brescia tocca uno di quattro punti che rischiano di far scoppiare una crisi peggiore di quella del 2008. Costi delle materie prime, transizione ecologica, riemergere della pandemia oltre che instabilità politica, geopolitica e finanziaria possono mandare ko il tessuto produttivo del Paese
A Bergamo la produzione della meccanica cresce del 14% e a Brescia la metallurgica del 46%, ma i costi di acquisto raddoppiano. Risultato: la produzione cresce e i margini calano. Colosio: “Prevediamo di chiudere il 2021 con una marginalità dimezzata anche a fronte di un aumento di oltre il 60% di fatturato”
L’industria delle piastrelle di ceramica chiude il 2021 superando i livelli pre-covid per produzione, vendite ed export, ma si scontra con i forti rincari dell’energia, che strozzano la ripresa. Il Presidente di Confindustria Ceramica, Savorani: “Puntiamo sul gas metano di estrazione nazionale per dare stabilità alle nostre imprese: dobbiamo agire in fretta, altrimenti troveremo il bicchiere vuoto”
Il gestore del principale terminal dello scalo di Ravenna interviene ed evita la cassa integrazione ai dipendenti del produttore pavese di imballaggi Falco. Sospiro di sollievo nei frantoi di mezza Italia. Con le bobine di metallo confinate su una nave a causa della congestione delle banchine e delle difficoltà logistiche, l'azienda romagnola si è fatta carico di un ordine non suo e ha risolto l'impasse
La bolletta energetica fa tremare le Piccole e medie industrie, spina dorsale del sistema produttivo italiano che trova nei territori dell’area Lover (Lombardia, Venezie, Emilia-Romagna) la massima diffusione e rappresentanza. La richiesta d’aiuto, non la prima ma stavolta dai toni drammatici e...
Confindustria Emilia e Prometeia mettono a punto uno strumento digitale a disposizione delle aziende associate: le aiuterà a orientarsi in un mercato sottoposto a impressionanti sbalzi tariffari quotidiani. Le previsioni sull'andamento e sulle tendenze delle quotazioni internazionali si basa su oltre 70 input produttivi che alimentano l’industria territoriale
Sei le province italiane selezionate nel territorio più industrializzato del Paese, in ognuna mille le imprese premiate. Incontrarle ha permesso di fare luce su quali sono al giorno d’oggi le occasioni e le sfide che ogni giorno si pongono per un’impresa, tra calo demografico, crisi delle materie prime e boom della domanda. Il tour continua, le prossime date il 29 novembre e 6 dicembre
Dalla Lombardia al Veneto con i dati di Unioncamere, a quelli dell'Emilia Romagna con Unindustria Reggio Emilia, si evidenzia la prosecuzione del trend positivo. Numerosi i settori che superano i livelli pre-crisi. C'è però il timore che la ripresa possa essere frenata dai rincari e dalle difficoltà di approvvigionamento. Preoccupa èpure l'escalation dei contagi
Il Presidente della Fondazione Adapt: “Molte le imprese che vogliono cogliere gli incentivi statali ed europei per la transizione ecologica. Ma attenzione: un’accelerazione in questa direzione potrebbe accentuare il problema del mismatch tra domanda di lavoratori e offerta di personale qualificato a trattare le ultime tecnologie green”
Il trend rialzista per acciaio, rame, microchip, elettricità, gas non accenna a rallentare e mette a rischio la ripresa in atto nelle imprese del Nordest. Assindustria interpella gli associati di Padova e Treviso, ne constata la preoccupazione e lancia, assieme a Venezia-Rovigo, Vicenza e Verona, una piattaforma informatica per aiutarli a destreggiarsi nella selva di rincari: disponibile in rete da mercoledì 10 novembre
Dopo il recente blocco dell’intero impianto “Genesi” a causa della mancanza degli evaporatori – e la contemporanea sospensione della produzione anche nella sede centrale di Porcia, causata dal mancato arrivo di schede elettroniche – oggi Electrolux Italia di Susegana (Treviso) ha comunica...
Dalla Fiera agricola zootecnica di Montichiari l’appello dell’associazione alle istituzioni perché si schierino a difesa del reddito delle imprese. Il messaggio nodale è chiaro: è necessario agire subito, con politiche a salvaguardia delle imprese agricole. Il presidente Garbelli: “Per superare la crisi in servono aggregazione, innovazione e forte impegno sui principali temi che assillano le aziende, a partire dal latte e dai suini”
I dati relativi al periodo aprile-giugno 2021 segnano una netta ripresa per le imprese lombarde del settore dell'edilizia, arrivando a segnare una crescita del 37,4% rispetto allo stesso periodo 2020: merito soprattutto dei bonus statali. Ma non mancano i problemi di reperibilità della manodopera e dei materiali: soprattutto rame, vetro e alluminio
Le analisi evidenziano un generale miglioramento degli indicatori, sia sul versante domestico sia per l’export. Stabile l'occupazione. Ma non mancano i problemi, soprattutto la crescita dei costi delle materie prime e la mancanza di manodopera qualificata. Preoccupa anche la scarsa disponibilità di giovani formati
Presentato a Pavia il report sul primo semestre del settore primario. Gli scambi con l'estero sono cresciuti, tra gennaio e giugno 2021, del 12,8% su base annua: un segnale confortante. Preoccupano le tensioni crescenti sui mercati delle materie prime e dei semilavorati, che rischiano di inficiare buona parte della redditività delle imprese
Dalle territoriali di Confindustria ai rappresentanti delle Pmi, dagli artigiani alla Coldiretti: fronte compatto contro i rincari fino al 40% di gas ed elettricità pronti a scattare dal primo ottobre. “La ripresa è a rischio, l’inflazione in agguato”. Mazzoncini (A2a): “All’improvviso boom del prezzo del metano segue di solito un riassestamento. Ma se stavolta non si verificasse, le stime di Cingolani sono corrette”
Cauto il presidente del sodalizio, che lascia però trapelare sollievo. A far intravedere un cambio di paradigma sono svariate settimane in cui il graduale ridimensionamento delle quotazioni inizia a farsi sentire sull'economia reale: oggi comprare dalle segherie austriache e tedesche costa il 10% in meno rispetto a fine primavera (ma comunque il doppio rispetto a fine 2020)
Nel 2020 il fatturato realizzato all’estero dalle aziende è stato pari al 47% del totale e non si è modificato in modo consistente rispetto al periodo precedente all’emergenza sanitaria. Per il 2021 ne è previsto un aumento. Mario Gnutti, vicepresidente Confindustria Brescia: “L’apertura ai mercati d'oltreconfine è fondamentale per la nostra economia”
L’89% delle aziende ha problemi di approvvigionamento e le piccole imprese sono quelle che risentono di più dei rincari. Nel complesso cresce la fiducia nella ripartenza. Fornasini (UniBs): “Un boom che può generare un pesante fenomeno inflattivo. Ma speriamo tutti in un rapido assestamento”
Preoccupante il quadro offerto dalla Cna di Pavia, secondo la quale il recente aumento dei prezzi delle materie prime potrebbe avere effetti negative su redditività, fatturato e occupazione. A pagarne le conseguenze sarebbero soprattutto le microimprese. Il presidente Confindustria Lombardia Bonometti: “Bene le proposte del Governo Draghi, ma bisogna fare presto”
Roberto Boschetto, Presidente di Confartigianato Padova: “Il rincaro mette sotto stress in particolare 8 settori che in provincia di Padova contano oltre 13mila pmi e 45.300 addetti, di cui 48% nelle Costruzioni. Stimati in almeno 400 milioni i maggiori costi”. Per l'edilizia l'aumento senza precedenti dei costi rischia di bloccare tanti cantieri con gravi ripercussioni economiche
Le associazioni di categoria registrano aumenti significativi della produzione: nel Pordenonese il picco del +70%, secondo Confindustria Alto Adriatico. Ma Confartigianato Imprese Veneto lancia un nuovo allarme sull'approvvigionamento di beni basilari: "In autunno ripercussioni sui consumatori. E le aziende devono poter adeguare i contratti"
Prima la crisi, ora la ripresa a ritmi vertiginosi: le aziende del nuovo triangolo industriale già da settimane alle prese con rincari stratosferici e rifornimenti proibitivi. C’è chi blocca la produzione sul più bello, chi inizia a ritoccare i listini. Voci preoccupate da Triveneto, Emilia-Romagna e Lombardia: “Bolla speculativa? Speriamo. Ma ci sembra di più il ruggito dell’inflazione”
Francesco Morosini, docente di Diritto pubblico all’Università Ca’ Foscari: “L’aumento dei prezzi è riscontrabile anche nel quotidiano, ma non è paragonabile a quello degli anni ’70. La scarsità di approvvigionamento sta danneggiando le imprese, fisiologico dopo la ripartenza. Vincerà chi è forte sul mercato. Il consumatore prima o poi pagherà tutto”
Speculazioni internazionali, ripresa dei consumi e lievitazione dei costi di cereali e materiali per il packaging mettono a dura prova l'industria agroalimentare dell'Emilia.Romagna. E, continuando così, a pagare lo scotto degli aumenti, dopo gli industriali, saranno presto i consumatori finali. Speculazioni internazionali, ripresa esponenziale dei consumi e lievitazione dei costi del grano e materiali per il packaging mettono a dura prova l'industria agroalimentare regionale. Tutti d'accordo: se non cambia in fretta qualcosa, a pagare lo scotto degli aumenti, dopo i produttori, saranno presto i consumatori finali
Vacondio, capo di Federalimentare: “Preoccupato per l’aumento dei prezzi della merce sugli scaffali, i consumatori ne risentiranno”. Meno allarmistica, almeno nel breve, la situazione per l’immobiliare e per i trasporti. I carburanti costeranno di più? Bearzi, presidente nazionale dei gestori delle stazioni di rifornimento: “Oscillazioni alla pompa sempre possibili, ma è presto per trarre conclusioni”
L’allarme lanciato dal bergamasco Marchetti, presidente dell’associazione e titolare di Marlegno: “Quotazioni raddoppiate negli ultimi sei mesi, quintuplicate se guardiamo a un anno fa. Non possiamo più permetterci di importare l’80% del fabbisogno di settore, serve subito un piano per sfruttare adeguatamente le risorse domestiche”
Parla a Monitor di Lombardiapost, disponibile da domenica, Francesco Morosini, docente di Diritto pubblico all’Università Ca’ Foscari: “L’aumento dei prezzi è riscontrabile anche nel quotidiano, ma non è paragonabile a quello degli anni ’70. La scarsità di approvvigionamento sta danneggiando le imprese, fisiologico dopo la ripartenza. Vincerà chi è forte sul mercato. Il consumatore prima o poi pagherà tutto”
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