Secondo i dati di Unioncamere, la stagnazione è dettata dalla debolezza della domanda estera (-0,3%) e dalla mancata vivacità anche di quella intera (+0,4%), rispetto al trimestre precedente. Contenuto l'incremento di fatturato (+0,2%). Il Presidente di Confindustria Lombardia Buzzella: “Preoccupa la crisi strutturale tedesca”
I dati Istat di settembre coinvolgono sia il mercato interno (+1,5%) che quello estero (+0,6%). Gli incrementi più significativi si registrano nei beni strumentali (+3,5%) e nell'energia (+6,9%), mentre beni intermedi (-0,2%) e beni di consumo (-0,9%) mostrano una lieve flessione. La destagionalizzazione prevede un rialzo nel settore manifatturiero a settembre (+0,9%)
Il rapporto di Banca Ifis "Economia della Bellezza" del '23, rivela che nel '22 l'Italia ha visto un aumento nel contributo dei settori design, editoria, gioielleria, moda, nautica, alimentare, automotive, ospitalità e wellness, con una crescita del 56% del Pil e superando i livelli pre-Covid del 33%. Il 47% dell'aumento è stato generato da imprese purpose-driven e il 24% da imprese design-driven
L'aumento dei prezzi registra +6% tendenziale nel gennaio-maggio '23. La produzione industriale ha registrato una diminuzione del 3,2% nel periodo gennaio-maggio, andamento contrario a Francia (+1,5%), Germania (+0,9%) e Spagna (+0,9%). Il fatturato corretto per l'inflazione conferma il declino avviatosi nella seconda parte del 2022 (-2,9% nel periodo gennaio-aprile)
Dall'analisi curata da Intesa Sanpaolo e Prometeia emerge come i fatturati del settore manifatturiero abbiano segnato un +11,2% a prezzi correnti, determinando il superamento della soglia record di 1.000 mld. La complessità del contesto attuale però, porta a rivedere al ribasso nell'anno in corso le stime del settore. Verso un +1,5% di aumento tendenziale del fatturato deflazionato, dal +4,9% stimato a ottobre '21
Con l’obiettivo di creare un punto di incontro fra industria e cultura, le aziende aprono le porte ai visitatori con Open Factory. In Italia fra i settori del turismo industriale domina l’enogastronomico che coinvolge il 55% dei cittadini. Ma l'happening in presenza e in digitale accende i riflettori su tutti i comparti del Made in Italy protagonisti della ripartenza economica
In occasione dell’evento le fabbriche saranno luogo di dibattito per prefigurare gli scenari futuri del settore. In Veneto sarà presente Lago, emblema del design thinking. Ma anche Carraro dove si potrà scoprire le sue trasmissioni per veicoli off-highway e trattori specializzati. E a Rovigo sarà il turno di Draxton e IRSAP. A Como Gabel accompagnerà i visitatori a vedere il processo produttivo della biancheria per la casa. E a Torino, Aurora, mostrerà i passaggi della produzione di strumenti per scrittura
L’opening di cultura industriale, giunto alla sua settima edizione, quest’anno torna ad essere in presenza, senza rinunciare anchealla versione digitale. Domenica 28, dalle 14 alle 19, le aziende del Made in Italy apriranno le porte delle loro fabbriche ai visitatori per visite guidate, conferenze e laboratori. Obiettivo: scoprire i luoghi che fanno da protagonisti alla ripresa economica post-pandemia
Aprono le porte della cantina di Cielo e Terra Vini, leader nella sostenibilità con uno squardo rivolto alla qualità dalla vigna alla bottiglia. Il percorso digitale parte dalla provincia di Bergamo nello stabilimento della Sanpellegrino, per poi spostarsi a Benevento in quello della Buitoni dove nasce uno dei prodotti del Made in Italy, la pizza. Sempre in modalità digitale si potrà scoprire un’altra azienda italiana di eccellenza, quella della Perugina® con il suo cioccolato
Si potrà entrare fisicamente nell’azienda parmense Davines, marchio dedicato al mercato professionale dell’acconciatura. Tra le aziende attente alla sostenibilità anche Snam, una delle principali società di infrastrutture energetiche al mondo. In provincia di Padova aprirà le sue porte Pettenon Cosmetics, azienda di riferimento nel mercato internazionale del Professional Hair & Skin Care e l’impresa Bios Line. In terra vicentina, invece, ci sarà la possibilità di visitare Barausse, Medio Chiampo e Zordan. Mentre in provincia di Verona si potrà visitare Fomet
L’opening di cultura industriale, giunto alla sua settima edizione, quest’anno torna ad essere in presenza, senza rinunciare alla versione digitale. Domenica 28, dalle 14 alle 19, le aziende manifatturiere apriranno le porte delle loro fabbriche ai visitatori per visite guidate, conferenze e laboratori. Obiettivo: scoprire i luoghi che fanno da protagonisti alla ripresa economica post-pandemia
Per la prima volta porte aperte anche per l’”Antonio Canova” di Treviso, il “Marco Polo” di Venezia e il “Valerio Catullo” di Verona, che mostreranno i lati “nascosti” delle loro strutture aeroportuali. Parteciperanno alla nuova edizione anche le aziende padovane specializzate in Complete Lean Transformation e transizione digitale per le manifatturiere
Rallenta la crescita della produzione, anche se la crisi da Covid è definitivamente alle spalle: lo certifica l’indagine congiunturale della Confindustria territoriale, che ha interpellato 250 aziende. Soffrono ancora i piccoli e i medi, però per i prossimi mesi la fiducia è alta: buone prospettive per oltre l’80% degli interpellati. Preoccupano i prezzi delle materie prime e le difficoltà di approvvigionamento
Nel secondo trimestre 2021 i dati del manifatturiero continuano a migliorare superando i livelli pre-pandemia. Ma gli artigiani rimangono indietro, segnando un -5,6% sul 2019, nonostante una crescita del 22,6% sul 2020. Bonometti (Confindustria Lombardia): “Preoccupano possibili nuove restrizioni e soprattutto l’aumento dei prezzi delle materie prime”
L'indagine del Centro Studi di Confindustria sui dati delle imprese relativi al secondo trimestre 2021 segnala un aumento della produzione e delle vendite (+61% sul mercato italiano e +44% sul mercato europeo), dopo aver toccato valori minimi mai visti nello scorso anno. Le aspettative a breve termine sono positive. Tuttavia restano ancora dei timori per gli imprenditori a causa di covid, aumento dei prezzi delle materie e carenza dei materiali
Il calo nel 2020 è in linea con i dati degli altri Paesi ed è già in atto una netta ripresa nel 2021. Bonometti, presidente di Confindustria Lombardia: “I limiti delle nostre imprese per quanto riguarda l’internazionalizzazione sono legati alle ridotte dimensioni delle aziende e a un processo di digitalizzazione ancora troppo lento”
Bene l’industria, la ripresa è più lenta per il terziario ma la speranza è di ritornare ai livelli precedenti alla pandemia nel 2022. Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio Milano Monza Brianza e Lodi: “Dobbiamo andare avanti con la campagna vaccinale e rilanciare Milano con le risorse del Pnrr, questa è la sfida più importante”
Le associazioni di categoria registrano aumenti significativi della produzione: nel Pordenonese il picco del +70%, secondo Confindustria Alto Adriatico. Ma Confartigianato Imprese Veneto lancia un nuovo allarme sull'approvvigionamento di beni basilari: "In autunno ripercussioni sui consumatori. E le aziende devono poter adeguare i contratti"
Anche in questo settore, all'interno della regione, si è sentito il peso della pandemia: le imprese di Milano, Monza e Lodi registrano tutt'ora difficoltà legate agli ordinativi, al reperimento dei materiali e al loro rincaro. La situazione sembra essere in lento miglioramento; le conseguenze più gravi sono state evitate grazie agli ammortizzatori sociali e allo smart working
Dalle indagini di Assolombarda sulla fiducia delle imprese emerge che la produzione del Nord-Ovest si sta riprendendo più in fretta della media nazionale ed è tornata ai livelli pre-Covid, i servizi regionali invece ripiegano, mentre il trend europeo è positivo. Per l'export fa fatica un'impresa su sei per tempi di consegna e costi del trasporto
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