Dopo quasi un anno di difficoltà, a marzo l'indice Hcob Pmi relativo al settore manifatturiero italiano ha terminato la fase di contrazione: il comparto è salito a 50.4 rispetto al valore di 48.7 di febbraio, superando le aspettative degli analisti. Questo segna la prima volta in un anno che l'indice supera la soglia di 50.0, secondo il report di Hcob-Pmi. Il settore ha mostrato segnali positivi, con nuovi ordini e produzione in crescita
Il dato dell'industria è riconducibile al calo delle vendite interne, mentre sul mercato estero segna un aumento (+0,6%). Nel manifatturiero, l'indicatore per i giorni lavorativi segna una diminuzione sia in valore (-0,4%) sia in volume (-2,0%). Per i servizi c'è disparità settoriale, con aumenti per turismo e commercio di autoveicoli, ma una contrazione nel magazzinaggio
La ricchezza prodotta ha registrato una frenata rispetto al +2,1% del 2022, per la debolezza del settore industriale locale, influenzato dalla frenata del commercio internazionale e dalla recessione in Germania. I servizi hanno registrato un +4,6% grazie alla ripresa del turismo. Tuttavia, nell'industria in senso stretto, si è verificata una contrazione del valore aggiunto del -2,9%
Secondo il rapporto di Prometeia e Intesa Sanpaolo, gli indicatori di fiducia suggeriscono un quadro incerto, con debolezza degli ordini prevista nel primo semestre del '24. Le esportazioni di beni manufatti hanno contribuito con un aumento del 2.3% a valori correnti, trainate dai mercati asiatici e statunitensi. I consumi interni mostrano debolezza, con cali nelle vendite di beni non durevoli
Parziale incidenza della pausa estiva, stretta monetaria e debolezza della domanda dall’Italia e dall’Europa le cause della decrescita. I dati segnalano una contrazione del 7,7% rispetto allo stesso periodo del 2022 e del 9% in confronto al secondo semestre 2023. Tutti i settori registrano una flessione. “Continuare ad investire per cogliere le opportunità delle transizioni green e digitale” dichiarano gli industriali
A luglio prosegue la fase di debolezza del fatturato dell’industria, che registra una flessione congiunturale e tendenziale (-1,6%). Lo riporta l'Istat. Calano le vendite sul mercato interno (-1,3% su base mensile). Sull'anno soffrono tutti i principali comparti, in particolare energia (-26,6%) e beni intermedi (-10,3%), ad eccezione dei beni strutturali (+13,3%) e dei beni di consumo (+3,7%)
L'Indagine Internazionalizzazione 2023 di Confindustria Brescia coinvolge quasi 180 aziende, di cui l'80% Pmi, con un fatturato complessivo di 9,4 mld e quasi 18mila dipendenti. Nel '22 le esportazioni dirette rimangono il metodo principale di internazionalizzazione (94%). Il "Made in Brescia" ha rappresentato il 49,3% del fatturato totale, con l'Europa come principale mercato
Così riporta uno studio di Mediobanca-Unioncamere. L’attenzione verso la qualità e il capitale umano rende le piccole imprese della manifattura più competitive delle grandi in tempi di crisi. Nei prossimi due anni il 34% delle aziende considerate investirà sia nel digitale che nella transizione green. Il Presidente di Unioncamere Prete: "Snellire la burocrazia e sfruttare il Pnrr"
Così riporta Confindustria. La lenta discesa dell’inflazione e il credito più caro rendono la crescita più fragile, nonostante il lieve aumento del Pil nei primi mesi dell'anno. Ad aprile la produzione diminuisce ancora (-1,9%): accusa il colpo la manifattura (-2,1%), mentre le costruzioni sembrano reggere nel secondo trimestre. Peggiorano però le aspettative delle imprese
Torna a crescere in termini congiunturali, al netto dei fattori stagionali, il fatturato dell’industria febbraio 2023. L'Istituto segnala inoltre un maggiore dinamismo della componente interna rispetto a quella estera. Tra i comparti in crescita ci sono l'energia (+14,7%), i beni intermedi (+1,6%) e i beni di consumo (+0,8%). In flessione invece l'utile dei beni strumentali (-1,1%)
In particolare, i dati dell’indagine Veneto Congiuntura mostrano che la produzione è leggermente negativa (-0,2%) rispetto al trimestre precedente, e anche il fatturato è stazionario. Inoltre, nei primi nove mesi del 2022 l’apertura di procedure concorsuali ha riguardato un numero più contenuto di imprese, rispetto all’analogo periodo del 2021 (58 imprese rispetto a 92)
Secondo l'analisi congiunturale di Confindustria Brescia, il sistema manifatturiero provinciale è in contrazione nel terzo trimestre, benché il confronto con l'anno precedente reciti ancora +3,1%. Risparmiato solo il comparto alimentare (+4%), mentre a causa di rincari energetici, guerre e nuove politiche monetarie Ue, risultano in calo i settori del legno (-5,6%), della meccanica (-4,6%) e il sistema moda (-2,1%)
Le analisi congiunte di Unioncamere, Confindustria Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo non lasciano spazio a dubbi. Nel secondo semestre sia la ripresa industriale sia le dinamiche positive del credito sono proseguite, ma il rallentamento è già palpabile. E, soprattutto, è palpabile la sempre maggiore sfiducia nel futuro degli imprenditori, che temono l'arrivo di una tempesta perfetta
Nonostante i numeri dell'inizio 2022 siano ancora più che buoni, fatturato in crescita dell'11% e ordini in salita a +9,4%, gli industriali avvertono già un calo della fiducia e una crescente preoccupazione per il caro-produzione, l'inflazione e il clima internazionale. Testimoniati da un indice Pmi manifatturiero sceso, a maggio, da 54,5 a 51,9 e da investimenti in netto calo
Apre il 23 novembre la tre giorni dedicata al futuro del comparto meccanico, per la prima volta all'ombra delle Due Torri tra 1.800 espositori, 13 saloni e 46 seminari e convegni. Presenti anche 20 tra le Pmi più attente alla transizione digital. E cresce l'attesa la 18esima edizione di MarcabyBolognaFiere, a gennaio 2022, già vicina al sold-out
Il terzo trimestre del 2021 per la congiunzione manifatturiera di Mantova porta a un +8,3% complessivo, che rispetta le aspettative ma non raggiunge la media regionale. Riprende il fatturato insieme a ordini interni ed esteri, gli unici valori in calo sono per il settore dell'abbigliamento. "Permangono tuttavia molte incertezze sulle tendenze nei mesi a venire" dice Carlo Zanetti, Camera di Commercio
Rallenta la crescita della produzione, anche se la crisi da Covid è definitivamente alle spalle: lo certifica l’indagine congiunturale della Confindustria territoriale, che ha interpellato 250 aziende. Soffrono ancora i piccoli e i medi, però per i prossimi mesi la fiducia è alta: buone prospettive per oltre l’80% degli interpellati. Preoccupano i prezzi delle materie prime e le difficoltà di approvvigionamento
Sei giorni di esposizione delle più rilevanti e innovative tecnologie dedicate all’industria costruttrice di macchine utensili, robot e automazione, una rassegna di riferimento per gli operatori dell’industria manifatturiera mondiale. Sei padiglioni allestiti nel quartiere di Fiera Milano Rho per oltre 100 mila metri quadrati, sotto il tetto 3500 macchine. Inaugurazione prevista per il 4 ottobre
Sono 623 da 28 Paesi gli espositori fino al primo ottobre protagonisti dell'esposizione bolognese. I numeri del comparto (+12,3% di giro d'affari e +10,6% di vendite sul 2019) confortano. Ma a preoccupare gli imprenditori è la lentezza con cui si costruiscono le opere, a partire dalla bretella Campogalliano-Sassuolo attesa da tre decenni. Bonaccini: "Mi vergogno a parlarne. Manca solo la firma del governo"
L’analisi ministero del Lavoro-Bankitalia conferma la preoccupata sottolineatura del premier Draghi all’assemblea di Confindustria: assunzioni meglio che nel 2019 con l’incognita quasi totale della stabilità. Bene edilizia e manifattura. In Lombardia Milano traina la ripresa, ancora deboli Pavia, Varese e Como per la crisi del tessile e dell’abbigliamento. Modesta la quota di licenziamenti
Il guadagno materiale per chi dona nuova vita a dispositivi in via di dismissione e a rimanenze di magazzino, ma anche quello di chi, tutelando se stesso e l'ambiente, può sfruttare un nuovo canale: sono i vantaggi per le imprese manifatturiere proposti dall'ambiziosa start-up modenese, prima piattaforma italiana di compravendita diretta fra industrie di settore presentata in Confindustria
Il gruppo bresciano lo scorso 19 giugno aveva deciso l’acquisizione dei complessi aziendali della Innse, localizzati sempre nella provincia lombarda. L’operazione pone le basi per la creazione di una zona industriale totalmente dedicata ad attività innovative e sostenibili, per un investimento previsto di 10 mln. Per gli 84 lavoratori dell'acquisita "soluzioni coerenti al piano industriale"
Più resilienti e più vincenti di molte altre aree industriali del Paese, le 'valleys' dell'Emilia-Romagna fanno la parte del leone anche nei mesi della ripartenza post-Covid. E i punti di forza del sistema, definito dal presidente della Confindustria regionale, Pietro Ferrari, "un punto di riferimento per l'intero territorio", sono la sua capacità di esportare e di sostenere i processi di innovazione
Lento miglioramento per le imprese manifatturiere di Milano Monza Brianza Lodi nell'inizio del 2021. Rispetto al trimestre precedente, Milano rimane stabile, Lodi mette a segno dati positivi (produzione +0,9% e fatturato totale +2,2%) mentre per Monza alcuni valori sono in lieve calo (produzione -1,5% e fatturato -1,1%). Rispetto a un anno fa gli indici sono in netto recupero in tutti i territori
Confindustria certifica la crescita del settore manifatturiero locale. Il presidente: "Un primo spiraglio per le aziende". Le imprese prevedono un ulteriore miglioramento entro l'estate, grazie al progresso della campagna vaccinale e alla spinta che darà il programma Next Generation Ue
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