La consigliera comunale era vicecapogruppo del Carroccio a Milano. Salgono così a quattro le poltrone occupate da Fi a Palazzo Marino. Con Deborah Giovanati passano agli Azzurri anche cinque consiglieri di Municipio. Il segretario provinciale della Lega, Samuele Piscina: “Forse vuole riposizionarsi per prendere più voti”
"Fleximen sta arrivando" è la firma del misterioso giustiziere di autovelox, colpevole di una ventina di attacchi nel Nord Italia. I suoi gesti hanno intensificato il dibattito sulla sicurezza stradale, dividendo l'opinione pubblica tra chi lo ritiene un eroe e chi un vandalo. Le istituzioni lo condannano, ma i suoi gesti hanno aperto a divergenze sull’utilizzo e la gestione di dispositivi di controllo del traffico e "zone 30". I sindaci della Lega, in particolare, criticano alcune installazioni e propongono riallocazione dei fondi
Già consigliere comunale, Piscina è stato nominato ieri al congresso del Carroccio locale. Dal 2016 al 2021 è stato inoltre presidente del Municipio 2 del Comune di Milano. Secondo l’eurodeputata leghista Silvia Sardone, Piscina “sarà in grado di portare nuova linfa al partito. Ora ci aspettano nuove battaglie, a partire dal lavoro per le prossime amministrative a Milano”
La notizia è giunta oggi in seguito ad un aggiornamento della ripartizione dei seggi proporzionali della Camera dei deputati nei collegi plurinominali. Il fondatore della Lega è dunque stato eletto nel collegio Lombardia 2-P01 (Varese) dove era capolista. Salvini: "Il Viminale corregge gli errori. Bossi è eletto". Nei giorni scorsi "quante parole al vento". Fontana: "Ottima notizia"
Tutto come previsto. La debacle della Lega provoca un terremoto nelle due regioni chiave del Nord. E ad avere in mano il pallino per le prossime regionali è ora Meloni. In Veneto si scalda a bordo campo Elena Donazzan, la recordwoman di preferenze che ammette “Fare il presidente della Regione è sempre stato il mio sogno”. Mentre in Lombardia diventa più realistica l’ipotesi Moratti, che con una sua lista avrebbe l’appoggio di FdI ma forse anche di Calenda
Dopo sole 24 ore dallo strappo al governo gli effetti già si vedono sia nel partito azzurro che nel Carroccio. Dopo quasi 25 anni di militanza stracciano la tessera i tre ministri del governo Draghi, Gelmini, Brunetta e Carfagna. Secondo L'Espresso i primi due si dirigono verso Azione di Calenda. L'ala governista nella Lega rimane invece silenziosa, pur avendo subito una sconfitta. Si fa sentire solo Giorgetti, amareggiato: “Poteva finire in un modo istituzionalmente più dignitoso”
Dopo 15 anni torna a Verona un sindaco di centrosinistra. Damiano Tommasi, sostenuto da un'ampia coalizione di centrosinistra, conquista la fascia tricolore con il 53,83% delle preferenze. Una sconfitta clamorosa invece quella per il sindaco uscente Federico Sboarina (46%) e del centrodestra del duo Salvini-Meloni, ma soprattutto del governatore veneto Luca Zaia
In questi anni l’economia e la società sono cambiate. Le imprese non hanno più bisogno di sentirsi dire che “piccolo è bello” ma che “si nasce piccoli per crescere”. E se il referendum per l’autonomia non ha portato a nulla, forse le esigenze del Nord devono tornare ad esprimersi attraverso un federalismo fattuale costruito su collaborazioni tra Lombardia, Veneto ed Emilia. I nuovi leghisti, se vogliono tornare a vincere, devono sforzarsi di andare oltre i populismi di Salvini e Zaia
Silvia Sardone, consigliera comunale della Lega: "La città è tappezzata ovunque di manifesti, cartelloni pubblicitari, led che ritraggono l'assessore al Welfare, Lamberto Bertolè, per sponsorizzare l'evento 'Milano città giusta'. I milanesi hanno il diritto di sapere come vengono spesi i loro soldi dato che rischiano di saltare servizi sensibili come la cura degli anziani"
Del governatore leghista abbiamo conosciuto le qualità di amministratore, ma è ora di iniziare a considerarlo anche autore di successo. Il suo “Ragioniamoci sopra. Dalla pandemia all’autonomia” pubblicato con Marsilio è primo nella classifica di Robinson per la Saggistica. Conferma del fatto che il consenso del politico veneto pare non essere limitato alla regione che guida
L'ex ministro della Giustizia, bossiano di ferro, è il decimo presidente, in dieci anni, a lasciare la guida del cda dell'autostrada lombarda, la regina delle incompiute. La motivazione ufficiale: "Sopravvenuti e inderogabili impegni personali". Ma dal Pirellone i rumors ipotizzano che lo strappo sia di natura politica interno alla Lega
Se siamo di fronte a uno scontro vero, che se fosse tale avrebbe il sapore di scissione, è ancora da vedere. L'alternativa è che stia andando in scena il solito gioco delle parti tra l’europeista draghiano Giorgetti e il turbo-sovranista non draghiano Salvini. L’ipotesi prevalente, negli ambienti leghisti, è che lo scontro finirà in un pari e patta
Mezzogiorno di fuoco in casa Lega a seguito delle anticipazioni sulle parole del ministro leghista contenute nel libro di Vespa. Giorgetti, molto critico sulla scelta di collocazione internazionale del leader, sembra prospettare una nuova Lega: moderata, riformista, europea. Un golpe da parte dei giorgettiani? Non impossibile, ma per ora il timone del partito è ancora in mano al Capitano
Dopo lo sfratto di Trento, la casa editrice trova casa in Piemonte: accordo quinquennale. Sarà un duello a distanza: appuntamento in perfetta coincidenza con le date fissate dal quotidiano di Confindustria. Difficoltà non da poco per chi si occuperà della copertura mediatica dei due eventi, come per giornalisti e relatori che dovranno scegliere come comportarsi
I risultati dei ballottaggi, che vedono il centrosinistra vincitore quasi su tutta la linea, confermano quanto chiaro già due settimane fa: l’elettorato del centrodestra è stanco e disilluso, incapace di comprendere la direzione di Salvini e Meloni. I festeggiamenti del centrosinistra siano allora contenuti: il trionfo dipende solo dalla grande astensione degli elettori della sponda rivale. L’antidoto all’instabilità lo fornisce l’esempio di Conegliano, che mette assieme i moderati, da sempre la maggioranza del Paese
Il sindaco uscente soddisfatto della batosta inflitta a Bernardo: "Rispetto a cinque anni fa ho preso 50 mila voti in più: un bel segnale di fiducia da parte della città". Ora la giunta: non muta il numero degli assessori (12). Fuori dal Consiglio comunale i 5 stelle e tutte le altre mini-formazioni presentatesi. Ora tiene banco il duello nella città simbolo della Lega, con il centrosinistra che parte in vantaggio
La vittoria del centrosinistra nelle grandi città, in particolare quelle del Settentrione d’Italia, è stata netta. Ma se si esce dalle dimensioni urbane e ci si inoltra nella campagna veneta, si scopre che il centrodestra lì fa il pieno di voti e conquista praticamente tutti i municipi disponibili. Anche se in Lombardia qualcosa è cambiato
Attesa per la tornata elettorale del weekend, lunedì il responso. La provincia di Bergamo quella con più rinnovi in programma. Importante la sfida di Varese. E c'è anche un duello ad Arcore che solletica la curiosità. Nel capoluogo chiusura di campagna elettorale complicata per il centrodestra a causa delle frizioni tra Salvini e Meloni. La Russa: "Sono due pazzi, ma voglio bene a entrambi"
Salgono sul Carroccio il presidente del Consiglio regionale Fermi, il consigliere Piazza e l’ex presidente della Provincia di Lecco Nava. Prosegue inarrestabile l’emorragia del partito di Berlusconi, che i transfughi azzurri giudicano ormai "pieno di ambiguità". Gli effetti sul voto alle imminenti comunali di Milano e la consapevolezza che alle prossime regionali Fi sarà una formazione marginale
In nessun Paese europeo impone il vaccino per legge, se non per circoscritte categorie di lavoratori. E perfino il lasciapassare verde – che si ha anche solo coi tamponi - è limitato a specifiche situazioni. La Lega, dopo il vertice con i governatori, appare più in sintonia con il Continente della sinistra giacobina. La distorsione delle parole di Draghi (unico punto di equilibrio) e il rischio di radicalizzare lo scontro a favore di Fdi e no vax
Obbligo vaccinale, leadership padana, immigrati: in conferenza stampa il premier tocca tre punti dolenti che fanno sobbalzare il Carroccio, già da tempo roso da malumori, contraddizioni, imbarazzi. Sbotta il "partito dei governatori", Zaia in testa. Il governo non corre (ancora) rischi, ma il segretario fa sempre più fatica a mantenersi in l’equilibrio tra le anime interne. Sale il peso del test delle Comunali d’inizio ottobre. E Giorgetti incombe
L’orizzonte a cui guarda Salvini non è quello di conquistare Milano, Bologna o Padova, bensì essere determinante a Palazzo Chigi. Per questo deve isolare Fdi e tenere aperto il dialogo con Renzi. Così, per paradosso, meno municipi il centrodestra unito conquisterà, più facile sarà per lui rafforzare il ruolo di governo del nuovo Carroccio draghiano
Il neo-candidato del centrodestra entra subito nella parte. Il leader leghista rincara: “Ora un sindaco del salotto e della Galleria che ignora le periferie”. Assente all'esordio del pediatra Giorgia Meloni, sostituita da Daniela Santanchè: “Un segnale per la coalizione? Fatevi delle domande e datevi delle risposte”. Lite La Russa-Ronzulli per un posto in prima fila
Nel '22 la Lega potrebbe puntare sul presidente degli Industriali di VenetoCentro, Destro. Ma la scelta di stare con il leader sovranista ungherese le impedisce di accreditarsi sull’elettorato ora orfano di rappresentanza. E la mette nelle condizioni di perdere opportunità di vittoria nelle grandi città del Nord, dove fatica a trovare soluzioni “civiche” capaci di competere al centro
La ricerca dello sfidante di Sala per la poltrona di Palazzo Marino è arrivata alle battute finali. I leader della coalizione si incontreranno martedì per ufficializzare la scelta del responsabile della Casa pediatrica del Fatebenefratelli. Ma sembra che il medico sarà affiancato da una ridda di vice. Intanto Meloni annuncia: "Vittorio Feltri si è iscritto a Fdi e sarà il nostro capolista”
La scelta degli sfidanti di Sala e Lepore per il centrodestra diventa un’infinita commedia: nomi noti e meno noti, bruciati nello spazio di poche ore dalle dichiarazioni taglienti di leader e gregari. Il capo del Carroccio mantiene il centro del ring per non farselo soffiare da Giorgia Meloni, a costo di diventare il protagonista assoluto del festival delle ripetizioni: “Ne sono certo, chiudiamo in settimana”
Il primo cittadino della città scaligera, ex An e civico indipendente di centrodestra, approda ufficialmente in FdI. Continua la campagna acquisti di Giorgia Meloni che consente al partito di allargare la sua classe dirigente. In riva all’Adige, ora, si attende la sfida delle comunali del 2022 con Flavio Tosi
La discussa (e ancora lontana) ipotesi di fusione tra Forza Italia e Lega non porterebbe risultati elettorali pari alla somma dei due elettorati. Ma il leader del Carroccio riuscirebbe a conquistare il centro dello schieramento e a diventare il leader dei "moderati". E poi: vuoi mettere il can-can di sondaggi?
L'iniziativa sembra più solida di analoghe ed estemporanee avventure che l'hanno preceduta e può piacere al bacino moderato: se non altro, ha scelto il momento giusto e non è sbagliata l'idea di arrivare dove gli estremismi di Lega e Fratelli d'Italia non ce la fanno proprio
L'ex primo cittadino chiude definitivamente la posta alle speranze di Salvini & Co.: "Per una serie di motivi personali devo rifiutare l'opportunità". Ma è disposto a sostenere il suo "sostituto" con una lista civica. Gli auguri di pronta guarigione a Berlusconi e il consiglio: "Individuate un giovane"
Il fiorentino dimostra ancora una volta lucidità e spregiudicatezza, doti che gli permettono spesso di essere determinante. Ora pensa e muove le sue pedine in vista delle amministrative d'autunno. Ma sullo sfondo c'è un governo Draghi che conclude la legislatura e una nuova legge elettorale a base proporzionale
Nuovi guai in camicia verde. Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni sono entrambi imputati per la compravendita ‘gonfiata’ del capannone di Cormano. La Fondazione, partecipata da Regione e Comune di Milano e ora parte civile, chiede un risarcimento di 1,7 mln. Rimbomba il silenzio del Pirellone
Nel toto nomi dei possibili candidati a Palazzo Marino per le elezioni del prossimo autunno molto ruota attorno all’ipotesi del ritorno dell’ex sindaco Albertini. La coalizione esita però a sciogliere le riserve e Salvini rinvia nuovamente l'annuncio: un’attesa che mostra la fragilità dell’alleanza tra Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia. E intanto Beppe Sala corre da solo
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