Anche per il capoluogo emiliano quest’anno significherà un calo di domanda sul fronte compravendite. Per quanto riguarda gli affitti, invece, si assiste a una rinnovata competizione tra studenti universitari e turisti, che fa schizzare i prezzi. “Tardivo e non risolutivo” l’intervento comunale sul tema secondo l’ad di Nomisma
È sempre l'energia a trainare la crescita inflazionistica, con un aumento dei prezzi che in questo mese supera il 50%.Il colpo più forte arriva a Trentino-Alto Adige (+7,6%), Veneto (+6,9%) e Friuli-Venezia Giulia (+6,8%). L'Emilia-Romagna si colloca sulla media nazionale (+6,3%) e la Lombardia sotto la media (+6%)
I tempi di consegna si allungano, ciò che prima arrivava in quattro mesi ora arriva in otto e le cifre preventivate sono state scombinate dall’inflazione. Il presidente: “Qualsiasi soluzione oggi sarebbe la benvenuta, anche il carbone può contribuire a lenire il caro energia. Velocizzare la burocrazia in merito a fotovoltaico e altre forme di energie rinnovabili”
Rincari pure sulle rotte marine per il Mar Nero adiacenti alle zone colpite dal conflitto, il 15% delle imprese lamenta l'allungarsi dei tempi di consegna. I prezzi delle materie prime sopra il pre-covid con il gas europeo a +818%, greggio +79% e acciaio +208%. Spada, Assolombarda: “Ridurre la dipendenza da Paesi politicamente instabili investendo su rinnovabili, nucleare e idrogeno”
L’inflazione e il calo delle Borse potrebbero avere come vantaggio quello di ridurre le rendite, a favore di chi produce. Il Pnrr e i rischi di spesa improduttiva e crescita drogata. I costi di energia e materie prime destinati a riallinearsi. Le imprese manifatturiere sane torneranno a correre, il pericolo vero saranno le nuove povertà
I ricavi operativi raggiungono i 2,77 mld ma l’Ebit, che si attesta a 288 mln, continua ad essere inferiore del 9,5% rispetto al pre-covid. L'utile è a 215 mln, in calo rispetto ai 231 mln del 2019. In Borsa il titolo perde il 4,15%. A pesare sulla marginalità senza dubbio l’inflazione sulle materie prime e la carenza dei semiconduttori. Se comunque nel 2021 l'automotive fatica in Europa, i ricavi dell’azienda bergamasca crescono in ogni area geografica: in Italia vendite su del 31% sul 2020
Dopo i risultati del 2021 che segnavano una crescita del +6,6%, le stime di Prometeia sembrerebbero confermare la performance positiva dell’economia regionale che, se confermata, tornerebbe ai livelli del 2019. Secondo Spada, presidente di Assolombarda, il dato "testimonia la solidità e la competitività del nostro sistema produttivo, che ha svolto un ruolo fondamentale per recuperare il terreno perso durante la pandemia"
Chi esaltava i vaccini così come chi nega l’esistenza del Covid è costretto oggi a fare i conti con una realtà che ci parla di 434 vittime in un giorno. I lockdown prolungati hanno messo sotto stress l’economia provocando folli rincari di materie prime ed energia. La stagione delle ideologie SiVax e NoVax è finita: la ricetta per affrontare i problemi che abbiamo davanti sta ora nel pragmatismo e buon senso
Salgono i prezzi del grano duro in tutte le borse merci, in Italia e all'estero, a causa dei rincari sul gasolio e delle spese per concime e fertilizzanti: dal 28 settembre la media è di +50 euro a tonnellata. Vi è però un'anomalia speculativa, l'import canadese vale il 40% della produzione di pasta, anche se i prezzi italiani sono più bassi. Converrebbe a industrie e coltivatori favorire il mercato interno, per cui Coldiretti e Confindustria lavorano a contratti di filiera per prezzi sostenibili
Nell’anno della prima grande crisi energetica si sperimentò il primo “lockdown economico”. Torna alla memoria in un periodo in cui schizzano i prezzi dell'energia e delle materie prime: un fermo da qui a fine gennaio permetterebbe di mettere un freno all'inflazione riportando in equilibrio i mercati impazziti. La convergenza di interessi con i teorici dei discutibili "lockdown sanitari” e le misure per evitare contraccolpi sulla formazione e sugli equilibri psicologici delle persone
Poco meno di 17 mld di fatturato (praticamente il doppio di 15 anni fa) e quasi un quarto dei supermercati italiani nelle proprie mani. Ma anche, in attesa degli effetti del Pnrr e all'inizio di un piano triennale di investimenti da 1,8 mld, uno scatto in avanti dei concept store a marchio. Questa la fotografia del 2021, alla vigilia di un 2022 in cui le paure sono legate a un'inflazione al 5%
L’89% delle aziende ha problemi di approvvigionamento e le piccole imprese sono quelle che risentono di più dei rincari. Nel complesso cresce la fiducia nella ripartenza. Fornasini (UniBs): “Un boom che può generare un pesante fenomeno inflattivo. Ma speriamo tutti in un rapido assestamento”
Le associazioni di categoria registrano aumenti significativi della produzione: nel Pordenonese il picco del +70%, secondo Confindustria Alto Adriatico. Ma Confartigianato Imprese Veneto lancia un nuovo allarme sull'approvvigionamento di beni basilari: "In autunno ripercussioni sui consumatori. E le aziende devono poter adeguare i contratti"
Prima la crisi, ora la ripresa a ritmi vertiginosi: le aziende del nuovo triangolo industriale già da settimane alle prese con rincari stratosferici e rifornimenti proibitivi. C’è chi blocca la produzione sul più bello, chi inizia a ritoccare i listini. Voci preoccupate da Triveneto, Emilia-Romagna e Lombardia: “Bolla speculativa? Speriamo. Ma ci sembra di più il ruggito dell’inflazione”
Francesco Morosini, docente di Diritto pubblico all’Università Ca’ Foscari: “L’aumento dei prezzi è riscontrabile anche nel quotidiano, ma non è paragonabile a quello degli anni ’70. La scarsità di approvvigionamento sta danneggiando le imprese, fisiologico dopo la ripartenza. Vincerà chi è forte sul mercato. Il consumatore prima o poi pagherà tutto”
Speculazioni internazionali, ripresa dei consumi e lievitazione dei costi di cereali e materiali per il packaging mettono a dura prova l'industria agroalimentare dell'Emilia.Romagna. E, continuando così, a pagare lo scotto degli aumenti, dopo gli industriali, saranno presto i consumatori finali. Speculazioni internazionali, ripresa esponenziale dei consumi e lievitazione dei costi del grano e materiali per il packaging mettono a dura prova l'industria agroalimentare regionale. Tutti d'accordo: se non cambia in fretta qualcosa, a pagare lo scotto degli aumenti, dopo i produttori, saranno presto i consumatori finali
Parla a Monitor di Lombardiapost, disponibile da domenica, Francesco Morosini, docente di Diritto pubblico all’Università Ca’ Foscari: “L’aumento dei prezzi è riscontrabile anche nel quotidiano, ma non è paragonabile a quello degli anni ’70. La scarsità di approvvigionamento sta danneggiando le imprese, fisiologico dopo la ripartenza. Vincerà chi è forte sul mercato. Il consumatore prima o poi pagherà tutto”
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