Tanto, secondo Demoskopika, varrà la contrazione del valore aggiunto dell'industria nazionale nel 2022 spalmata su 2,3 milioni di aziende. Con il territorio lombardo (-3,94 mld) e quello emiliano-romagnolo (-1,74) a pagare il conto più salato e con quello veneto (-1,49 mld) al quarto posto. A rischio, soprattutto, il settore Trasporti (-7,8 mld) e quello chimico/farmaceutico (-3,57)
Nell’export totale annuo della Lombardia, la Russia vale l’1,6% e l’Ucraina lo 0,4%. Mentre le maggiori esposizioni riguardano i settori della meccanica, della moda e della chimica. Un impatto che si differenzia sui vari territori, in funzione delle specializzazioni locali: ai due estremi in Lombardia si posizionano Milano (2,1% l’export verso la Russia sul totale provinciale) e Lodi (0,4%)
Il gruppo, al momento, offre servizi bancari ad aziende e privati nel Paese (dove è presente dal 2005) attraverso 4.000 dipendenti e 70 filiali. La massima perdita potenziale nel caso in cui il valore del rublo si avvicini allo zero è di circa 1 miliardo di euro. L'ad Orcel: "Dobbiamo considerare seriamente l'impatto e le conseguenze e la complessità del distacco"
Chiusure per oggettiva impossibilità di produrre a causa dei costi o tattiche per fare maggiore pressione sul rialzo dei prezzi? Per alcuni operatori il mercato sarebbe più che disponibile a pagare il costo dei rincari di carta e imballaggi e intravvede quindi più un’operazione speculativa che un problema reale. Il dubbio è alimentato dalla decisione di Zago di “riaprire già inizio settimana prossima” grazie a “trattative con i clienti”. Il precedente della maximulta per operazioni di cartello
Partiti con un atteggiamento accomodante nei confronti di Putin, gli imprenditori sembrano ora aver capito che la minaccia dei regimi dittatoriali alla libertà – anche d’impresa – è purtroppo seria. E reagiscono abbastanza compatti in difesa dell’Ucraina e delle sanzioni. Ma è cruciale che i più esposti non vengano lasciati soli
L’esercito di Mosca si muove verso Kiev e i negoziati non sembrano per il momento garantire una tregua. A Piazza Affari il Ftse Mib non è riuscito a trovare sostengo nei nuovi rialzi dei titoli energetici e della difesa, e mentre viene definita la lista degli istituti russi che verranno esclusi dallo Swift, Mediobanca ha perso il 7,83%, Intesa Sanpaolo il 7,72% e Bper il 7,44%
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