Dopo sole 24 ore dallo strappo al governo gli effetti già si vedono sia nel partito azzurro che nel Carroccio. Dopo quasi 25 anni di militanza stracciano la tessera i tre ministri del governo Draghi, Gelmini, Brunetta e Carfagna. Secondo L'Espresso i primi due si dirigono verso Azione di Calenda. L'ala governista nella Lega rimane invece silenziosa, pur avendo subito una sconfitta. Si fa sentire solo Giorgetti, amareggiato: “Poteva finire in un modo istituzionalmente più dignitoso”
Fra le aziende Champion che si sono riunite oggi a Vicenza, le sensazioni che prevalgono per la crisi di governo sono stupore e rassegnazione. I problemi, infatti, al di là della situazione politica, non mancano. C’è chi prospetta un calo del mercato fino al 25% nei prossimi 1/2 anni in termini di volumi, come Bars (ad di Bat) e chi parla di recessione imminente come Poliero (ad di Legor). Intanto anche i leader delle Confindustrie locali si dicono "sconcertati" e auspicano un Draghi bis
All'inaugurazione della modenese Motor Valley Fest, il sottosegretario Di Stefano ha delineato i caratteri della svolta sostenibile del mondo dei motori e chiesto alle case produttrici collaborazione e unità di intenti. Lamborghini e Ducati hanno messo sul tavolo le difficoltà di un processo già avviato. E il desiderio attuale è di “mantenere l'ibrido il più a lungo possibile"
Contributi alle aziende in cambio di aumenti salariali? L’ipotesi lanciata dal ministro Orlando determina due orientamenti all’interno del mondo industriale. Quello del presidente Bonomi partito all’attacco frontale del ministro e quello di molte territoriali del nord e di molte imprese come Luxottica (che ha erogato 3.800 euro di bonus a testa) più disponibili a cercare soluzioni ad un problema che le spinte inflazionistiche faranno esplodere
Obbligo vaccinale, leadership padana, immigrati: in conferenza stampa il premier tocca tre punti dolenti che fanno sobbalzare il Carroccio, già da tempo roso da malumori, contraddizioni, imbarazzi. Sbotta il "partito dei governatori", Zaia in testa. Il governo non corre (ancora) rischi, ma il segretario fa sempre più fatica a mantenersi in l’equilibrio tra le anime interne. Sale il peso del test delle Comunali d’inizio ottobre. E Giorgetti incombe
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