Il player assicurativo triestino ha firmato l’accordo per il passaggio di mani del 51% di Generali China Insurance Company Limited. La quota era detenuta dalla China National Petroleum Corporation, con cui proseguirà la partnership nei segmenti Vita e Asset Management attraverso una joint venture. Per il Leone si tratta di “un investimento strategico a lungo termine per sviluppare in Cina un business Danni interamente di proprietà”
Il gruppo che opera nel settore assicurativo e la sua Business Unit Cattolica annunciano il lancio di "Attiva Agricoltura" e "Active Impresa Agricola". Le due soluzioni tutelano l’attività, il patrimonio e la sicurezza digitale delle imprese agricole, inclusi gli agriturismi, evolvendo in base alle esigenze del momento. Il ceo di Generali dichiara: "Il nostro compito è quello di proteggere le imprese"
Secondo Bloomberg, la sospensione dell'acquisizione di Guggenheim Partners, società di risparmio gestito statunitense, da parte di Generali sarebbe dovuta al prezzo troppo alto e al peggioramento delle condizioni di mercato. Per finanziare l’operazione, il gruppo triestino avrebbe ceduto Banca Generali, con Mediobanca in prima fila, secondo i rumors. E per effetto dell’indiscrezione, a Piazza Affari il titolo di Banca Generali cede il 5,31%
L’Ente nazionale per gli addetti e per gli impiegati in agricoltura consolida la partnership con Generali con un accordo per l’acquisto di due immobili per uffici ad Assago rispettivamente di 31.000 mq e 11.000 mq. L’operazione prevede la sottoscrizione di una quota pari al 36% del Fondo Fleur. Particolare attenzione riservata alla qualità e alla sostenibilità ambientale
Il Cda di Generali Country Italia ha nominato due nuovi General Manager, Gianluca Perin e Massimo Monacelli, su proposta del Ceo e Country Manager, Giancarlo Fancel. La nuova organizzazione punta a realizzare il Piano strategico 2022-24. Fancel sulle nomine: “Valorizziamo le nostre migliori competenze e talenti interni, lavorando anche all’integrazione di Cattolica”
Il Leone di Trieste diventa così uno dei principali assicuratori danni del Paese asiatico in linea con la strategia del gruppo di rafforzare la propria posizione di leadership nei mercati ad alto potenziale. Il Gruppo ha acquisito una partecipazione del 70% nella joint venture Axa Affin Life Insurance e del 53% nella joint venture Axa Affin General Insurance
Marsaglia, 67 anni, era uno dei candidati della lista messa in campo dall’imprenditore romano per l’assemblea dello scorso aprile. Con la nomina, avvenuta a maggioranza per cooptazione, si risolve lo stallo venuto a crearsi dopo le dimissioni di Caltagirone. Il nuovo amministratore indipendente, nato a Torino, è attualmente il ceo di Azzurra Capital
La decisione viene comunicata in una nota del gruppo specificando che "le motivazioni non sono state rese note". Questo a ridosso di un incontro fissato per lunedì per sanare le crepe createsi il 12 maggio scorso. Data in cui Donnet e Caltagirone si erano scontrati sulla decisione di non nominare un comitato per le operazioni strategiche, scelta non apprezzata dall'imprenditore romano
L'utile del trimestre risulta pari a 727 mln, ma senza le svalutazioni pari a 136 mln sarebbe stato pari a 836 milioni, "oltre le previsioni degli analisti” e superiore all'anno precedente. In Borsa il titolo guadagna lo 0,56% (chiudendo a 18,10 euro). Nel periodo i premi lordi nel Danni crescono del +6,4% e nel Vita del +6%. Il Solvency ratio cresce di 10 punti percentuali
Nell'ultimo trimestre l'utile netto è rimasto stabile a 190 mln e i ricavi a poco meno di 700 mln. La Banca così mantiene "una traiettoria di crescita importante”. Ma sullo sfondo dei buoni risultati dei tre trimestri luglio 2021- marzo 2022, ha fatto parlare il possibile piano di Mediobanca (primo azionista di Generali) di uscita dal ramo assicurativo del Leone (voce per ora smentita dai vertici)
Nel giorno in cui il 'Leone' era chiamato al rinnovo del board, a trionfare è stata la lista presentata dal Cda uscente col 39,2% del capitale del gruppo. L'attuale ceo resterà in carica per altri tre anni. Tra gli scontenti, accanto a Caltagirone e Del Vecchio (che controllano, assieme, quasi il 20% dell'azionariato), quelle Confindustrie venete che su un cambio di regime avevano riposto grandi speranze
Da quanto riferisce la stessa Generali, Luciano Cirinà è stato licenziato per "violazione degli obblighi di lealtà e dalla grave violazione di altri obblighi previsti dal contratto di lavoro". A seguito della vicenda si è dimesso dalla commissione d'inchiesta parlamentare sul sistema bancario il deputato di Iv Marattin: "La recente convocazione di Donnet ha superato ogni limite"
La strategia del maggiore azionista del gruppo triestino per contendere la guida al ceo Donnet passa per il duo Costamagna-Cirinà nelle posizioni di presidente e ad. E, oltre all'obiettivo di crescita di utili e cassa, punta a risparmi annui di 0,6 mld e a investirne circa 1,5 l'anno sulla trasformazione digitale. Intanto, le Borse apprezzano e Cirinà non considera la sospensione "un provvedimento disciplinare"
Indicato solo pochi giorni fa come ad nella lista promossa da Caltagirone, l'attuale responsabile Austria e Centro Est Europa è stato "sospeso con effetto immediato e fino ad ulteriore avviso". Grazie ad una nota del gruppo, che spiega come per Cirinà "restino validi tutti gli obblighi statutari o contrattuali derivanti dal rapporto di lavoro con la compagnia"
La compagnia assicurativa triestina registra risultato operativo in crescita del 12% a 5,9 mld. Raccolta netta nel ramo Vita pari a 13 mld, mentre nel ramo Danni raggiunge i 24 mld, trainata dal settore Non Auto con 14 mld. Combined ratio al 91%, il meno volatile tra i concorrenti, e Solvency ratio in aumento di 3 p.p. a 227%. Proposto dal cda un dividendo pari a 1,07 euro per azione
Il Leone di Trieste ha dichiarato l'intenzione di mantenere la struttura del proprio cda, con l'aggiunta di 2 membri per "rafforzare il consiglio di ulteriori competenze manageriali e tecniche". È poi emersa al volontà di mantenere una maggioranza di indipendenti. Il nuovo Parere di orientamento verrà sottoposto agli azionisti in vista del rinnovo, da votare dall'assemblea a fine aprile
Così il presidente ai colleghi, aprendo il consiglio ora in corso sul punto all’ordine del giorno relativo alla short list: "Ho fatto i conti e quasi con stupore verso me stesso ho realizzato che sono ben 11 anni che rivesto la carica di Presidente di Generali. Questa lunga esperienza mi porta a condividere il desiderio di rinnovamento del Consiglio, uscirò quindi in piena serenità e unità d'intenti"
La holding della famiglia Del Vecchio e quella della famiglia Fondazione Crt hanno annunciato la scelta di unirsi in un patto per confrontarsi su temi di rilevanza strategica per la compagnia. Recita la nota: “Il patto di consultazione non ha mai avuto per oggetto l'esercizio concertato del diritto di voto, Delfin e Fondazione Crt sono azionisti stabili orientati al lungo periodo"
Le società del gruppo Caltagirone hanno annunciato il recesso unilaterale e immediato dal patto parasociale, che ad oggi raccoglie il 16% del capitale del Leone. Il gruppo presenterà una propria lista per il rinnovo del cda. La motivazione della decisione è quella di "perseguire le proprie strategie e prescegliere le proprie politiche di voto"
Mentre in Italia continua lo scontro per il nuovo vertice, il Leone di Trieste si è spinto in India dove è il primo player a sfruttare il nuovo limite alle partecipazioni in aziende straniere. Aumentata la presa sia nella joint venture nel segmento Danni, in cui è arrivata al 74%, con un'operazione da 145 milioni, sia in quella Vita dove entro il 2022 salirà al 71%
La nota della compagnia del Leone di San Marco parla di una scelta dettata da “motivi personali”. Ma, dopo le dimissioni di Caltagirone e Bardin, la situazione rimane tesa. Al momento pare che il board sia alla ricerca di individuare in tempi brevi tre nomi che dovranno poi essere cooptati dal cda stesso
Pubblicata la versione definitiva del richiamo di attenzione sulle lista del Cda, con l'indicazione di alcune istruzioni per garantire la maggior trasparenza possibile. Un "prontuario" generale che vale però per il caso concreto del rinnovo del board della compagnia triestina, che vede contrapposti il consiglio uscente (sostenuto da Mediobanca) e dall'altro un patto di consultazione fra Caltagirone, Del Vecchio e Fondazione Crt
Romolo Bardin, consigliere in quota Delfin, ha annunciato le sue dimissioni prima dell’apertura della Borsa. Una mossa che segue lo strappo di settimana scorsa di Francesco Gaetano Caltagirone, in vista dell’assemblea per decidere il futuro del gruppo. A seguito di questa decisione, tutto il patto non sarà più tenuto ad alcun aggiornamento sulla propria partecipazione complessiva
Le recenti dimissioni di Francesco Gaetano Caltagirone hanno scosso il mercato, riflettendosi in Borsa. La decisione, presa nella sera del 13 gennaio, è motivata dall’imprenditore richiamando un quadro nel quale la sua persona sarebbe "palesemente osteggiata”. Date queste accuse, l'istituto di vigilanza sulle assicurazioni "segue con grande attenzione questa fase”
Il figlio di Luciano si prende la guida della cassaforte di famiglia da 12 miliardi di asset, mentre il ruolo di ad va ad Enrico Laghi. Sullo sfondo di nuove regole di governance che premiano i familiari dei quattro capostipiti e mettono al riparo gli investimenti da ingerenze esterne. Nove i consiglieri: quattro interni e cinque esterni, per serrare le fila in vista delle partite Atlantia, Benetton Group e, soprattutto, Generali
Fra i target del documento, che ha ricevuto il voto contrario di Caltagirone e quello favorevole di Pucci, spicca anche una crescita degli utili, stimata in una forchetta tra +6% e +8%. Per gli azionisti stimati dividendi cumulativi da 5,2 fino a 5,6 mld contro i 4,5 mld del piano precedente, identificando in Generali "un gruppo innovativo focalizzato sui clienti e sull’utilizzo dei dati"
Generali chiude i conti dei primi nove mesi con dati al massimo della forchetta stimata dagli analisti: solido appiglio per la riconferma del capoazienda Donnet. La raccolta dei premi tocca nel periodo 54,9 miliardi (+6,4%). Borean, direttore finanziario di Gruppo: “Risultati in linea con quanto previsto. Il 15 dicembre presenteremo il nuovo piano triennale”
Il ceo francese soddisfatto per il successo dell'operazione da 1,24 mld su cui si basano le sue speranze di riconferma: "Con questa acquisizione abbiamo ribadito il primato italiano nel settore danni". Il 5 novembre il pagamento a chi ha aderito all'offerta pubblica di acquisto da parte del Leone di Trieste. Mano tesa del numero uno di Generali Italia, Sesana, al personale dell'istituto veronese
Dopo che già ieri, 28 ottobre, era stata superata la soglia del 50% con un giorno di anticipo rispetto alla scadenza dell'offerta, il Leone di Trieste è arrivato alla fatidica soglia dei due terzi, avendo così il controllo dell'assemblea straordinaria. Aprendo così la strada non solo al delisting di Cattolica (che segna un -2,7% in Borsa), ma anche alla fusione tra i due gruppi
Risultati eccezionali comunicati dal colosso italo-francese: fatturato prossimo ai 5,5 mld grazie anche al contributo di GrandVision. Generazione di cassa a 2,3 mld nei primi 9 mesi. L’e-commerce in crescita del 50%. Esulta l’ad Milleri: “Solidi come non mai”. Record storico del titolo. Il “grande vecchio” di Agordo sempre più liquido: ora può concentrarsi sulla sfida a Donnet e Nagel
A un giorno d’anticipo dalla scadenza dell’offerta di pubblico acquisto la banca di Trieste ha raggiunto il 53,85%. Il superamento della maggioranza era condizione a cui era subordinata l’efficacia dell’offerta. Possibile che le adesioni dell'ultimo giorno consentano di scavallare anche la soglia del 66,67% dando a Donnet il controllo dell’assemblea straordinaria
L'ad della compagnia triestina protagonista dell’Insurance Day 2021: "Offerto ai nostri azionisti il ritorno più alto del settore. Primi al mondo ad adeguarci ai tassi bassi. L'Opa su Cattolica? Fa parte del piano d'espansione, soprattutto in Italia”. Fissata la date dell'assemblea che rinnoverà il Cda: sfida aperta a Del Vecchio e Caltagirone
Il risultato è derivato dalla svalutazione della sua quota nella società di Verona, il cda della Banca del Monte di Lombardia ha svalutato la sua quota, pari al 3,74%, dopo aver giudicato di "carattere duraturo" la perdita di valore. Nel precedente bilancio la fondazione non aveva svalutato la quota. Adesso il valore del titolo è sceso da 10,85 a 6,75 in linea con l’opa promossa da Generali
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