Secondo i dati di Assolombarda flette la produzione industriale regionale (migliore del dato nazionale al -3,7%) bilanciata da un incremento nei servizi. Record nell'export (164 mld, +0,6%) e nell’occupazione (4,5 mln di lavoratori, +0,8%, trainato dal terziario). Il Presidente Spada: “Ottime notizie, ma non va trascurata la manifattura"
L’Istat rileva un aumento congiunturale delle esportazioni verso paesi extra comunitari, trainate dai beni di consumo durevoli (+8,4%), non durevoli (+8%) e strumentali (+2,2%), mentre l’energia cala del 20%. Su base annua, l’export flette del 2,1%, con una riduzione di quasi il 32% dell’avanzo commerciale a 4,7 mld
L’istituto registra che il 16% delle aziende esportatrici sia ‘vulnerabile’ alla domanda statunitense (3.300 unità). Nel ‘24 l’Italia registra un avanzo commerciale di 34,7 mld con gli Usa, con una quota di export che supera il 10% del totale. Per la presidente della Bce Lagarde i dazi americani “potrebbero ridurre la crescita dello 0,3% nel ‘25”, ma “da evitare contromisure Ue”
Secondo Farmindustria l'industria farmaceutica italiana cresce soprattutto nei mercati esteri (+65% negli ultimi cinque anni contro la media Ue del 57%). ll peso delle esportazioni di medicinali sul totale manifatturiero è quasi triplicato in 20 anni (dal 3,5% nel ‘04 al 9,1% nel ‘24). Il saldo estero di farmaci e vaccini è oggi di +21,2 mld
L’Istat rileva un moderato aumento delle esportazioni su base mensile, con un incremento per l’area Ue (+1,8%) e una riduzione per l’extra-Ue (-0,6%). Su base annua le esportazioni crescono del 2,5% in valore (-2,6% in volume), trainate da farmaceutico, chimico-medicinale e botanico, mentre l’import va a +8,8% (+4,1% in volume). Saldo commerciale negativo di 264 mln
Secondo i dati diffusi dall’Istat la riduzione mensile dell'export è attribuibile alle minori vendite di energia (-9,4%) e beni di consumo durevoli (-4,4%). Su base annua le esportazioni crescono del 2,7%, in rallentamento rispetto al +4,2% registrato l’anno scorso. Bene Svizzera (+13,6%) e Usa (+6,2%), ma crolla la Cina (-24,2%)
Secondo i dati del Centro Studi di Cosmetica Italia il comparto registra nell’anno passato un aumento dell’export a 7,9 mld (+12,5%) e dei consumi interni a 13 mld (+6,7%). Per il ‘25 si stimano ricavi per 17,7 mld. Positano (responsabile Centro Studi): “ Scenario dinamico grazie all’utilizzo dei Big Data”
Confindustria ha presentato durante il Micam, la fiera del settore in questi giorni a Rho, i dati sul calzaturiero italiano che l’anno scorso ha registrato una produzione di 124,1 mln di paia (-16%). Nei dieci mesi calano le esportazioni dell'8,1% in valore (anche se in Cina +2,5%). Nei 9 mesi export a -14% in Lombardia
Secondo i dati diffusi dal forum Wine Monitor l’Italia registra trend positivi per le esportazioni di spumanti (+4,8%), con punte dell'11% negli Usa, mentre la Francia soffre il crollo dello Champagne (-2,4%). In Italia male la Gdo, con -4,6% per i vini rossi e -7,4% per i frizzanti; controcorrente il canale discount (+1,2%)
Le stime del Centro Studi Sintesi per Cna indicano un incremento per il prossimo anno. Preoccupa il calo nell'ultimo trimestre delle imprese artigiane (-1.200). Nei nove mesi del ‘24 l’export cala dello 0,5%, soprattutto di moda (-8%) e metallurgia (-5,5%), mentre crescono agroalimentare (+6,2%) e meccanica (+1,5%)
Secondo l’Unione Italiana Vini il settore vinicolo italiano potrebbe subire perdite per 330 mln a causa delle misure introdotte da Trump. Si stimano tariffe su del 20% sui vini fermi e del 10% sugli spumanti. Per Confcooperative previsto nell’intero settore agroalimentare un calo del fatturato di circa 1,5-2 mld annui
Apre oggi la fiera dedicata ai tessuti e accessori di qualità con un aumento del 9,5% del numero di aziende partecipanti. Confindustria Moda ha presentato i dati preconsuntivi del tessile nazione con ricavi in flessione a 7 mld. L’export cala dell’8,5%, ma crescono i risultati con Cina e Hong Kong (+4,8%)
L'analisi dell'Unione Italiana Vini evidenzia una riduzione dei volumi di vendita, con i vini fermi a soffrire particolarmente (consumo a -6,4%). A resistere gli spumanti italiani (+1,5%). Secondo le elaborazioni dei dati Nielsen su gdo e retail calano i volumi (-4,2%) e il valore (-2,5%) attestandosi a 2,6 mld
Le storiche aziende dolciarie con sede a Novi Ligure (AL) e Cremona, sotto il controllo di Jp Morgan e Invitalia, hanno raggiunto 45 Paesi dove ora puntano a rafforzare la loro presenza. All’Ism ‘25 di Colonia (dal 2 febbraio) presenteranno nuovi prodotti. Sul caro cacao, il manager Oddo: “Dovremo aumentare i prezzi al consumo”
Oggi la Federazione del settore, durante un’assemblea, ha presentato i dati riguardanti l’industria del comparto, che ha segnato un calo anche dell’export (-1,25%). Presente Orsini (Confindustria): “L'Italia deve avere una politica industriale con una visione decennale. Con gli Usa? Negoziare sull'acquisto di energia e la difesa"
Il Consorzio di Tutela dell’etichetta lombarda chiude il 2024 con un venduto pari a 19,1 mln di bottiglie (400 mila in meno rispetto al ‘23), nonostante il buon andamento di altri spumanti (Prosecco a +7%). Cresce leggermente il prezzo medio al dettaglio (24,52 euro). Svizzera mercato principale con il 22% dell’export, seguono gli Usa con il 12,6%
Il Consorzio del formaggio Dop annuncia come primo mercato estero ancora gli Usa (+11,5%), poi Francia (+9%), e bene anche Spagna (+11,5%). Oltre alle fiere internazionali Sirha Lyon e Madrid Fusión, previste attività di marketing ed educazione sul prodotto
Fino al 26 gennaio andrà in scena la seconda edizione dell’esposizione sull'arredo per la casa nei padiglioni di Rho-Pero di Milano. Secondo i dati presentati oggi a Milano Fiera il settore avrà un incremento medio annuo del 4% nel periodo ‘24-’27 con Francia, Usa e Germania come mercati chiave
Secondo le stime dell’associazione lattiero-casearia il Messico ha importato 180 mila tonnellate di formaggio nel ‘23 (+44% negli ultimi cinque anni). Assolatte: “Il mercato è promettente: nel ‘23 l’Italia ha esportato 865 tonnellate per 8,86 mln. Possiamo crescere”
Confindustria rileva che le esportazioni dei macchinari italiani valgono 21,6 mld nei Paesi avanzati e 10,5 mld negli emergenti. Tra i mercati più promettenti Usa e Cina (previsione: 760 mln ciascuno), Germania e Francia (470 mln). Cimmino (Confindustria): “Auspichiamo una missione anche in Messico”
Emergono segnali di moderato ottimismo dalla conferenza organizzata da Ispi e Intesa Sanpaolo in collaborazione con Assolombarda e Sace sull’economia italiana nel 2025. Pil in crescita dell’1% ed export stimato a 679 mld (+3,5%), ma restano i timori sui dazi Usa. De Felice (chief economist Intesa): “Occorre rilanciare gli investimenti pubblici (Pnrr) e privati (negativi da metà ‘23)”
Unioncamere evidenzia un calo delle esportazioni regionali, che nei primi nove mesi del ‘24 hanno registrato 120 mld rispetto ai 122 dello stesso periodo ‘23. Male soprattutto Usa (-5,7%), Francia (-3,3%), Germania (-3,1%) e Cina (-2,6%)
Secondo Confindustria moda il mercato dell’abbigliamento maschile chiude l'anno con un calo del fatturato a 11,4 mld. Stabili le esportazioni a 8,9 mld, con il mercato cinese in crescita del 30%. Il Ministro Urso convoca un tavolo di settore per il 24 gennaio
Dopo il +1,3% registrato a settembre, l'Istat rileva un calo delle esportazioni su base mensile, con una flessione più marcata verso i mercati extra-Ue (-3,2%). Su base annua cresce dell’1,6% in termini monetari, rimanendo stabile in volume (-0,1%). Continua la contrazione nel settore autoveicoli (-23,7%) e nei prodotti petroliferi (-57,2%)
Secondo i dati Istat, l’export si conferma in aumento su base mensile (+0,3% ad agosto), grazie alle vendite verso l’Ue (+2,4%). La flessione su base annua dipende dalla contrazione delle vendite di autoveicoli (-29%), in particolare verso Usa e Germania. Bene farmaceutico e alimentare. Nei nove mesi il commercio estero è in lieve calo (-0,7%)
Secondo i dati di Confartigianato Veneto l'export manifatturiero cala del 9,3% verso la Germania e del 5,6% verso gli Usa. Tuttavia, settori come l'alimentare (+2,9%) e le bevande (+5,8%) resistono. Il presidente Boschetto: “Puntare su mercati emergenti, come Turchia (+9,8%) ed Emirati Arabi (11,6%)"
Lombardia e Veneto registrano nel semestre un crollo dell'export in valore rispettivamente del 14,4% e del 13,6%. Pesa il crollo degli Usa. Il settore a livello nazionale chiude con una flessione del fatturato (-9,1%) e dell'export (-8,5%)
I dati diffusi dall'Istat per il mese di maggio rivelano un calo delle esportazioni italiane (-3,8%). La flessione coinvolge quasi tutti i principali paesi partner commerciali e torna ad essere rilevante verso la Germania. Import in leggero calo (-0,5%), spiegato dai minori acquisti di gas naturale. Saldo commerciale positivo (6,4 mln)
Il 57% delle aziende ha registrato un calo del fatturato, con il 28% che ha utilizzato ammortizzatori sociali. L'export è diminuito del 10,1%, con un crollo verso la Svizzera (-64,6%) e la Russia (-18,7%). Le previsioni restano incerte, con solo il 10% degli imprenditori ottimisti. I dati della Confindustria di settore
Secondo la ricerca di Sace, Doing Export Report 2024, si prospetta un futuro positivo per l’export italiano che si prevede tornerà a crescere. Il valore delle esportazioni supererà i 650 miliardi di euro nel 2024 e raggiungerà i 679 miliardi nel 2025. Trend positivo atteso anche per l’export di servizi grazie all’aiuto dell’ai
Il commercio estero dell'Italia registra un forte aumento annuo dell'export (+10,7%) e dell'import (+1,4%). Stime positive anche per il mese di Aprile (+2,3%). Bene la Germania dopo un anno di flessioni continue. Crescono del 10,6% le importazioni di auto dalla Cina
L'associazione nazionale che aggrega e rappresenta i costruttori italiani di tecnologie per calzature, pelletteria e conceria, ha presentato i dati 2023 del comparto. L’export del settore cresce del 3,66%. Lo scenario per il 2024 si presenta però complesso, nelle parole della Presidente Brustia: “necessario sarà il sostegno delle istituzioni”
L'indagine di Mediobanca sull'industria vinicola italiana rivela una previsione di crescita delle vendite nel ‘24. L'anno scorso la produzione mondiale di vino era diminuita del 9,6%, mentre il consumo globale aveva registrato una flessione del 2,6%. In Italia, la produzione era scesa del 23,2%, con un calo dei consumi dell'1,6%
La stima evidenzia una flessione congiunturale delle esportazioni italiane del -1,7%. Un dato che, epurato come fa l'Istat dalle movimentazioni della cantieristica navale di febbraio, risulta in realtà pressoché stabile (+0,2%). Su base annua, si registra un -8,9% in valore e -10,3% in volume, maggiore per i mercati Ue
Il primo trimestre del 2024 segna un cambio di rotta nelle vendite rispetto all'anno precedente nel settore vinicolo, gli spumanti tornano in positivo e si consolida una crescente preferenza per i vini bianchi e bollicine. I dati Coldiretti, esposti al Vinitaly, portano alla luce come siano i vini autoctoni a segnare il maggiore aumento delle vendite tra gli italiani
Secondo i dati del Censis stiamo navigando in acque turbolente di fronte all’aumento dei costi degli imballaggi di legno, sughero e carta, e un tasso d'interesse passato dall’1,75% al 5,72%. Questo contando che tra il '19 e il '23 l'export ha registrato una crescita del 20,8%. Inoltre, si analizza il ruolo delle cooperative, con un fatturato di 3,7 mld e la gestione del 25% del totale vigneto Italia
La crescita del valore aggiunto (+0,4%) nel '23 è stata al di sotto delle previsioni per l’E-R (+0,9%) e per l’Italia (+0,7%). Le esportazioni sono diminuite del -8,7% e la richiesta di cassa integrazione dalle imprese è aumentata del +68,2%. Tuttavia, le prospettive per il 2024 sono più ottimistiche. Si prevede un miglioramento dei traffici sui mercati esteri (+2,1%) per '24
Sebbene le esportazioni mostrino una flessione annua del 0,2%, alcuni settori come alimentari (+14,0%) e abbigliamento (+17,0%) crescono. L'export aumenta verso Stati Uniti (+14,5%), paesi Opec (+26,3%) e Spagna (+9,2%). Il saldo commerciale registra un miglioramento, con un avanzo di +2,655 mld. Sul fronte delle importazioni, si ha una flessione tendenziale del 13,5%
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