Nonostante una crescita economica sopra la media Ue dopo il 2020, il 2023 ha visto dei rallentamenti, comunque con un modesto aumento del Pil (+0,9%) e dell'occupazione (+2,1%). La spesa familiare cresce inegualmente sul territorio e, dal punto di vista demografico, la popolazione giovane è in declino, soprattutto nelle zone rurali e nel Mezzogiorno
Dai dati dell'Istat la diminuzione è dovuta ai cambiamenti demografici nelle donne in età fertile, con una drastica riduzione delle nascite rispetto al 2008. Anche l'apporto positivo alla natalità dalla popolazione straniera si è attenuato. Un'altra tendenza rilevante è l'aumento delle nascite fuori dal matrimonio, oltre alla difficoltà economica e l'accesso alle abitazioni
Per il professore di Demografia è innegabile che le attuali carenze di manodopera siano legate al calo demografico. I giovani in età lavorativa sono sempre meno, e tra questi crescono i Neet, che non studiano né lavorano. Per far fronte a queste problematiche serve integrare manodopera straniera, spiega Rosina, ma non basta: bisogna valorizzare i giovani locali e il lavoro femminile
Fra le province più attrattive in regione a dominare è Pavia (+3,61) che si posiziona quarta a livello nazionale. Guardando alle città, Milano è prima per incremento delle cancellazioni anagrafiche (+3,8% rispetto al 2019), raggiungendo nel '21 un saldo di -4,16. Positivi, invece, i delta delle città di Mantova (+5,49), Monza (+3,94) e Bergamo (+6,72)
Il Rapporto sull'economia dell'immigrazione della Fondazione Leone Moressa: nel 2020 la percentuale di Pil regionale dovuta al loro lavoro è del 10,8%, mezzo punto in più del 2019. Più numerosi gli imprenditori stranieri. Il drastico calo degli arrivi e il crollo delle nascite tra i non italiani fa risaltare, come sottolineato di recente da Destro (Assindustria VenetoCentro), un quadro demografico preoccupante
La crisi di Milano, un Veneto senza capitale, l’Emilia che diventa modello. Un libro di Aldo Bonomi invita ad andare oltre le mura dell’impresa. Per ricostruire un tessuto sociale a rischio e per sollecitare le classi dirigenti a tornare a progettare futuro. Missione non impossibile, come dimostra il caso Trieste
Nel 2020 la regione è calata di quasi 20 mila unità a causa dell’aumento dei decessi, del crollo della natalità e dello stop all’immigrazione. I dati cambiano da provincia a provincia: Bologna e Rimini sono in crescita, al contrario Ferrara presenta una diminuzione della popolazione in corso dal 2016
Il numero uno dell’omonima azienda vicentina spiega come si favorisce la natalità in altri paesi: il periodo di astensione dal lavoro è finanziato dallo Stato e può arrivare fino a 4 anni. Possono richiederlo anche gli uomini, e c’è la garanzia di mantenimento del proprio posto di lavoro. “Altro che assegno unico, l’Italia non ha capito nulla. Noi promuoviamo un welfare aziendale sul modello estero, ma non possiamo sostituirci allo Stato”
Stefano Allievi, professore di sociologia e autore del libro “La spirale del sottosviluppo: perché (così) l’Italia non ha futuro”, fa il punto sui principali fattori del calo della popolazione e spiega perché di demografia in Italia se ne parla parla poco (e male): “La Lombardia perde moltissimi giovani, il Veneto non riesce a recuperare neanche con l’immigrazione. L’unica eccezione è l’Emilia-Romagna. La differenza? La fa il pubblico”
La pandemia ha fatto da catalizzatore a fattori determinanti nel trend di calo della popolazione e ora, alla vigilia della ripresa, la questione non può più essere rimandata. In Veneto calano i nati e i giovani emigrano, la Lombardia sembra andare poco meglio. L’Emilia-Romagna però resiste, e indica una via: reti territoriali e politiche di welfare
Gli abitanti in regione fra il 2015 e il 2020 erano in crescita del +0,25%, con Milano ad un +2,5%. Nel 2020 però è iniziato il calo. Lo stesso capoluogo lombardo è tornato sotto la soglia 1 milione e 400 mila, perdendo ciò che aveva guadagnato negli ultimi due anni. E fra smartworking, lezioni a distanza e incertezze economiche riprendersi da questo scossone non sarà semplice
Come evidenziato dall'inchiesta sulla situazione demografica del Cult di Venezie, Emilia e Lombardiapost, la pandemia ha fatto da catalizzatore a fattori determinanti nel trend di calo della popolazione e ora, alla vigilia della ripresa, la questione non può più essere rimandata. In Veneto calano i nati e i giovani emigrano, la Lombardia sembra andare meglio - ma solo perché è trainata da Milano. L’Emilia-Romagna però resiste, e indica una via: reti territoriali e politiche di welfare
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