Il comitato esecutivo di Abi si è riunito a Milano con la partecipazione del Governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta. L'incontro ha fornito un'analisi approfondita dello stato attuale dell'economia italiana ed europea. Panetta ha indicato la restrizione monetaria come il “principale motivo del rallentamento”, citando anche le difficoltà dell'economia cinese e le criticità nelle catene di fornitura globali
La Banca d'Italia, nel Bollettino economico trimestrale, taglia nettamente le previsioni per quest'anno e il prossimo rispetto alle valutazioni dello scorso luglio. Si stima che il Pil crescerà dello 0,8% nel 2024 per riportarsi all'1% nel '25. Il taglio netto è provocato dall’inatteso risultato negativo del secondo trimestre che impatta per trascinamento anche sul 2024
Dai dati elaborati dalla Fabi, sulla base di informazioni dalla Banca d'Italia, le regioni più povere soffrono di tassi più elevati, con il Molise al 6,25%, mentre l'Emilia Romagna gode di tassi più bassi al 4,03%. Sei regioni hanno tassi inferiori al 5%, dieci invece si collocano tra il 5% e il 6%. Catanzaro è la città con i mutui più costosi e Bologna offre le tariffe più basse in Italia
Secondo le stime di Banca d’Italia nel 2022 la crescita del Pil si attesterà al 3,5%, dimezzata rispetto al +7,5% registrato nel 2021. Mentre per Assolombarda l'anno si chiuderà con Pil a +3,9%. Reggerà poi il 2023, pur con stime al ribasso (+0,3%). Conferma anche Gobbi, direttore della sede di Milano di Banca d'Italia, secondo cui “si rischia un ribasso, ma la nostra lettura rimane equilibrata”
Lo scenario è emerso alla presentazione del Report regionale di Banca d’Italia presso la sede di Confcommercio Milano. Oltre al Pil, cresce l’export regionale nel secondo trimestre (+10,2%). Sangalli (presidente di Confcommercio): “La mancanza di soluzioni sul fronte energetico e il conflitto in Ucraina stanno peggiorando il clima di fiducia delle imprese, soprattutto nel settore terziario. Urgono interventi”
Bankitalia certifica un risveglio generalizzato, con picchi nell’edilizia e nel manifatturiero. Ma la performance resta inferiore rispetto ad altre regioni del Nord. L’occupazione torna vicina ai livelli pre-pandemici solo nel terzo trimestre. L’80% delle aziende conta di chiudere l’anno in forte crescita ed è pronto a investimenti nel 2022. Le incognite? Materie prime, approvvigionamenti scarsi, recrudescenza dei contagi
Ad affermarlo è l'aggiornamento congiunturale delle filiali locali di Banca d'Italia. A trainare l'impresa sono in particolar modo l'edilizia e i servizi. Bene anche l'export che in alcuni casi ha superato il periodo pre-Covid; in negativo solo l'occupazione. "Imprese più fiduciose e più disposte a investire, mentre l'anno precedente era caratterizzato da maggior cautela"
L'indicatore trimestrale dell'economia regionale Iter, elaborato dalla Banca d'Italia e analogo al Pil, segna una lieve crescita tendenziale nel primo trimestre (+0,6%) ma molto robusta nel secondo (+20,5%). Nei mesi primaverili l'aumento è lievemente superiore a quello nazionale. L'istituto si aspetta un trend molto favorevole anche nel secondo semestre, che dovrebbe proseguire a inizio 2022 grazie all'attuazione del Pnrr
Per l'istituto si tratta della prima volta, dato che in precedenza rispettava i requisiti del gruppo UniCredit. I target devono essere rispettati dal primo gennaio 2024, con un livello obiettivo intermedio vincolante dal primo gennaio 2022. Il target Mrel è fissato al 18,33% del Trea (esposizione al rischio), che sale al 20,83%, e al 5,18% dell'Lre, con target intermedio 2022 al 4,11%
Secondo i dati del report annuale, sul territorio gli occupati rispetto al 2019 sono 77.000 in meno e la produzione industriale è scesa del 10%. Le grandi imprese regionali sono tornate ai livelli pre-pandemia già sei mesi fa, ma l’attività economica complessiva dovrebbe rimanere debole anche nel primo trimestre 2021. Cala anche il reddito delle famiglie
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