Sulla collina prospiciente Como, in un ambiente minimal e contemporaneo, il ristorante Radici porta in tavola i quattro elementi: terra, fuoco, acqua e aria. Una filosofia la cui attuazione è resa possibile dalla fitta rete di piccoli produttori locali che ogni giorno rifornisce le cucine dello Chef Mirko Gatti, che imposta una cucina decisamente nord europea servendosi di tecniche primordiali come quella della brace per restituire i sapori della sua terra nel modo più genuino possibile.
Tanto fumo dunque, ottenuto attraverso l’utilizzo di diversi legni aromatici, ma anche un sapiente uso di fermentazioni e il riutilizzo pressoché integrale della materia prima che arriva al locale, così che nulla vada sprecato. Il foraging è l’altra componente che qui trova ampio spazio, arricchendo i piatti dei sapori forti e indomati delle botaniche selvatiche. È in
questo modo che prendono vita piatti come Luccio, rafano selvatico e tagete o, ancora, come le goduriose Pork ribs maturate nella kombucha di rosa, ciliegia e lillà e i Semi di girasole risottati, kefir, Val Faloppia, polline e tartufo estivo.
Il tutto esperibile attraverso i diversi menù degustazione, proposti a 100 e 120 euro, che a seconda della stagione prediligono l’habitat del mare, del lago o della foresta, servendosi degli ingredienti migliori del momento. Possibile anche la scelta alla carta, ad un prezzo medio di 65 euro, nonché l’accompagnamento con succhi e kombucha home-made oltre
che, naturalmente, a una bella carta del vino.