I pachistani sporchi e brutti, “vestiti come zingari”, che si sono inventati vessazioni e botte: le incredibili parole di Fabio Franceschi, presidente di una lanciatissima Grafica Veneta, per “chiudere” il caso caporalato dopo il patteggiamento di due top manager. Su La Stampa emerge l’abissale distanza tra rispetto delle persone e cieco impeto di perseguire a ogni costo i propri obiettivi. Tra i colleghi industriali nessuno ha nulla da ridire?
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