Siamo dalle parti del Parco di Montevecchia, quattro giovani fratelli hanno rilevato una osteria storica e la stanno facendo brillare di una nuova luce. Riccardo Redaelli, giovane Chef con importanti esperienze in Piemonte da Enrico Crippa, Matteo Baronetto e Davide Palluda come sous chef, è oggi a capo della brigata. Porta la cucina e i prodotti delle Langhe nella provincia di Lecco, non dimenticando però alcuni piatti della tradizione lombarda dove fa mostra di una bella mano, e realizza piatti eleganti, con grande focus sul gusto.
Davvero imperdibile la Finanziera, fatta comme il faut, a regola d’arte, ma si trovano in carta anche i Ravioli del Plin di faraona con il suo fondo. Selvaggina e funghi freschissimi nel periodo autunnale, ottimo il Risotto con ragù di selvaggina e lo Spezzatino di cervo, cinghiale e tartufo nero. Bello e buono il Piccione, dell’allevamento toscano di Laura Peri, in crosta, cavolo nero e scalogno fondente. Ci sono anche proposte di pesce, sfiziose, come il Calamaro fritto, crema inglese allo zafferano e insalata cotta.
Nel solco del Piemonte invece il dolce “Nocciola” in varie declinazioni: cialda, spugna, cremoso e gelato. Servizio spigliato e molto professionale, caloroso e accogliente, una carta dei vini che spazia fra le varie regioni italiane, con una selezione anche di champagne. Menù degustazione “Memoria e contaminazione” da sette portate, a 80 euro, alla carta siamo sempre sui 80 euro. Dal martedì al venerdì a pranzo possibilità di usufruire anche di una formula business lunch a 15 euro.