La storia di questo ristorante inizia nel 1999 quando Giampietro Ferri, dopo esperienze in importanti realtà, decide di aprire la propria attività. Il locale, situato in un palazzo storico, presenta un ingresso con un bellissimo camino; le sale sono ben arredate e il dehor abbraccia un giardino molto gradevole nei periodi estivi. All’inizio dell’avventura, affiancato da mamma Silvana, in cucina, i piatti erano quelli della tradizione, come gli Agnoli. Poi, dopo un anno, con l’ingresso della moglie Fabiana, che tuttora gestisce la cucina, il menù si amplia.
L’idea di fondo è sempre legata al territorio (Tortelli di zucca) ma è attualizzata grazie a tecniche moderne e alimenti non necessariamente a Km 0: il menù è libero, e copre diverse tipologie di prodotti, di terra, di acqua dolce e salata. Gli Agnolotti di piccione con il fegato grasso di anatra e il loro sugo sono superlativi. Cosa dire, poi, del Rognone di vitello al pepe flambato con Cognac e accompagnato dal purè di patate? Tra i dolci, sempre golosi, è consigliato assaggiare la Torta di rose, che è diventata un must. Le ricette sono accuratamente studiate, al fine di evitare ogni possibile ripetizione tra gli ingredienti; inoltre la piacevolezza di ogni piatto proviene, in particolare, dalla sua leggerezza. La cantina conta più di 300 referenze, ed è evidente la competenza che Giampietro mette nella scelta dei produttori. Viene proposto, dal lunedì al venerdì, un menù pranzo (di lavoro) a 22 euro. Alla carta il conto si aggira sui 70 euro.