DOMENICA 2 FEBBRAIO 2025
LA COPERTINA
ANALISI & COMMENTI
Culle vuote, aziende in affanno: il calo dell’industria baby
- di Alessandro Macciò, Camilla Consonni
Il crollo delle nascite colpisce il settore dei prodotti per l'infanzia. Dal fallimento di Brevi Milano alla crisi di Peg Perego e alle difficoltà di Artsana (con marchi come Chicco e Toys), il problema è strutturale. Nel ‘24 ulteriori cali del fatturato per abbigliamento under 14 e giocattoli. Saracino (Marbel): “Dai genitori più attenzione alla qualità. Cutrino (Assogiocattoli): “Le aziende sopravvivono grazie ai prodotti per adulti e pet”. Casazza (Fila): “Più articoli per tutte le esigenze, dai bambini all’artista”
L'INTERVISTA
La demografa Minello: “Non torneremo più indietro. Nemmeno dagli stranieri la spinta necessaria”
- di Camilla Consonni
Alessandra Minello, demografa e ricercatrice dell’Università di Padova, descrive il fenomeno del calo delle nascite nel nostro paese (e non solo). Nel ‘23, in Italia sono nati solo 379.890 bambini e per il ‘24 si prevede un ulteriore declino. Le cause? “Un bacino sempre più ristretto di potenziali madri, ritardi nella genitorialità e cambiamenti socio-culturali profondi”. Le politiche di sostegno alla natalità risultano “poco efficaci”, e anche l’apporto degli stranieri sembra non essere più in grado di controbilanciare il fenomeno
APPROFONDIMENTI
Guffanti (Confindustria Moda): “In Italia calo strutturale. Puntiamo su Medio-Oriente, Arabia e Corea”
- di C. C.
Nel ‘24, il settore abbigliamento junior italiano ha registrato un calo del fatturato (di 3,1 mld) del 4,4%. Per la presidente di Confindustria Moda (area confezione bambino), si tratta di una crisi “congiunturale e strutturale”. Il calo della natalità preoccupa, ma non è l’unica causa della contrazione, tra cambiamenti nei consumi e tensioni geopolitiche che cambiano i mercati. Le aziende rispondono puntando su internazionalizzazione e diversificazione
L’editoria per l’infanzia dribbla l’inverno demografico e continua a crescere
- di C.C.
In controtendenza rispetto al calo del settore infanzia, l'editoria per bambini e ragazzi registra una crescita del 2,1% nel 2023, con un fatturato di 291,6 milioni di euro. Il settore mostra resilienza anche grazie a un'aumentata sensibilità alla lettura da parte delle famiglie e all'innovazione continua dei contenuti. Attenzione però all’eccessivo import di titoli e alle abitudini (in continuo cambiamento) dei più piccoli
RUBRICHE
ECONOMIA IN BREVE
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NARRATIVA
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