Ci troviamo sulle colline gardesane, sulla sponda bresciana del lago di Garda, in una dimora che era e resta la casa di abitazione della famiglia Leali: al piano superiore abitano i genitori e i fratelli, al piano inferiore c’è il ristorante con giardino e annessa piscina, per pranzare e cenare all’aperto. Al ristorante ci sono Andrea e Marco, trentenni, a coordinare la cucina e la sala. Lo Chef Andrea Leali definisce la sua cucina come “nuova cucina gardesana”: pesca dagli ingredienti del territorio, dalla montagna al lago; l’impostazione è classica ma con un approccio creativo, giovane e identitario. È una cucina istintiva che arriva pulita al palato, gioca sulla piacevolezza d’insieme e sulla alternanza di note di acidità e dolcezza nei vari piatti, che si susseguono con soluzioni di continuità, rendendo il percorso decisamente vario. Signature dish è l’Animella alla milanese, un boccone di grande golosità, con una salsa a nappare che ricorda il tipico risotto giallo alla milanese. Acidità gustosa con il “Risolimone” e con il Salmerino marinato, le sue uova, latticello di burro, garum e finocchio. Dolcezza intrigante nei Bottoni con ripieno liquido di agrumi, zucca, mostarda e pepe Timut. Una carta dei vini con 1000 etichette che spazia dall’Italia al mondo. Percorso degustazione a 65, 85 e 95 euro, con possibile aggiunta dei piatti “storici” a 12 euro; si può anche scegliere alla carta, pescando dai piatti dei vari percorsi con 35 (una portata), 65 (due portate), 80 euro (tre portate).