È il primo ponte in tutta Europa realizzato con una tecnologia innovativa, ossia le barre in Glass Fiber Reinforced Polymer, una particolare fibra di vetro che può sostituire l’acciaio all’interno delle armature lente. È stato inaugurato la scorsa settimana, giovedì 8 giugno, in Sardegna, ma a produrlo è stata un’azienda umbra, la Manini Prefabbricati di Assisi (PG). Ed è anche una delle opere cui hanno contribuito i fondi del Pnrr: “Siamo a bordo della nave del Piano – spiega l’ad Manuel Boccolini –, specie per quello che riguarda i progetti tecnologici. Tra i nostri punti di forza, infatti, c’è sicuramente l’approccio innovativo che abbiamo adottato nel nostro settore”.
Innovazione, dunque, ma anche “un focus spinto sulla cassa”, che nel 2021 ammontava a quasi 33,03 mln: “Valutiamo la Posizione finanziaria netta come una solidità rispetto agli tsunami che prima o poi arrivano – afferma l’amministratore delegato –. Abbiamo un approccio da azienda quotata, anche se non lo siamo: da 20 anni, per esempio, i nostri bilanci sono certificati da Deloitte”. E poi la sostenibilità ambientale, con la realizzazione di prefabbricati in biocemento per esempio, e la massima sicurezza dei prodotti, “un aspetto cruciale nei cantieri”: questi i principali assi attorno a cui è ruotato lo sviluppo dell’azienda da quando è stata fondata nel 1962 a oggi.
Non è un caso, quindi, se Manini Prefabbricati figura tra le 1.000 Imprese Champions secondo la ricerca realizzata dal Centro Studi ItalyPost e L’Economia del Corriere della Sera. Una delle otto totali tra quelle con sede in Umbria. E a testimoniarlo sono i dati. Un primo indice lo dà il fatturato cresciuto dai 58,25 mln del 2019 ai 66,30 mln del 2021 e, infine, ai 68,74 mln del 2021. Con un tasso composto di crescita annuale che dal 2015, anno in cui i ricavi erano pari a 27,91 mln, a due anni fa era del 16,21%.
Nello stesso triennio l’Ebitda è passato dai 7,44 mln del 2019 ai quasi 7 mln del 2020 e poi tornato a salire a 8,59 mln l’anno successivo. Si tratta rispettivamente di margin del 12,75%, del 10,55% e del 12,49%, con una media nei trentasei mesi dell’11,9%. “Nel 2022 – precisa Boccolini – siamo cresciuti per altri 20 milioni a livello di fatturato, ma calati in termini di marginalità soprattutto a causa dell’incremento dei costi delle materie prime. Abbiamo rinegoziato importi anche del 25% con i nostri clienti, lasciando per strada 6/7 punti percentuali a livello di Ebitda”.
L’esercizio del 2021 si è chiuso anche con un Ebit di 5,24 mln e utili per 3,93 mln. Il patrimonio netto dell’azienda assisana era di oltre 101,44 mln. Il rapporto tra la Pfn, pari a 33,03 mln, e l’Ebitda medio nel triennio 2019-2021 è pari -4,3. Stando al rating More di Modefinance, agenzia di rating del gruppo Teamsystem, l’impresa ha ricevuto lo score BBB. E il Roe, l’indice di redditività sul capitale proprio, nel 2021 è stato pari al 3,87%.
Manini Prefabbricati è una tra le aziende presentate all’evento dello scorso 31 marzo a Palazzo Mezzanotte di Borsa Italiana a Milano, occasione in cui è stata resa nota la ricerca sulle 1.000 Imprese Champions. Manini Prefabbricati è stata poi presente l’8 giugno alla tappa di Forlì del Meet the Champions, il tour che vede protagoniste le migliori imprese di Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana e Marche.