Quando si visita Bergamo per la prima volta, erroneamente si tende a pensare che il centro storico si limiti alla sola Città Alta, tralasciando così di avventurarsi tra i quartieri ai piedi della famigerata e affascinante collina. E proprio qui si cela la più antica osteria della città, frequentata a suo tempo dall’illustre Gaetano Donizetti e oggi meta dei cittadini dalle
velleità gourmet.
Se dall’esterno si direbbe ancora un’insegna storica in termini di proposta gastronomica, l’identità culinaria di questo locale è in realtà mutata, mostrando di essere più rivolta al futuro che al passato. Marco Carminati e Filippo Cammarata, patron e Chef, oltre che socio, hanno infatti scelto di mantenere in carta solo alcuni degli immancabili piatti della tradizione, per concentrare l’attenzione su una proposta contemporanea, fondata sulla stagionalità degli ingredienti, sulla creazione di abbinamenti tutt’altro che convenzionali e supportata da una tecnica evoluta. È il caso dei Paccheri al kiwi, ostriche e polvere di funghi, o della Bavetta di manzo, emulsione di cozze ed agretti.
Piatti che rivelano abbinamenti coraggiosi e perfettamente centrati, che è possibile ordinare alla carta, a un prezzo medio di 60 euro, o attraverso uno dei tre menù degustazione, rispettivamente da 55, 75, o 90 euro. Corposa la carta dei vini, con ricarichi piuttosto importanti e attento il servizio di sala. Il tutto in un locale dai toni semplici ma impreziosito da un intimo dehors che rende l’esperienza ancora più piacevole.