Un momento unico per dialogare della nuova ripresa e del futuro, dove i migliori imprenditori del territorio bergamasco si raccontano e svelano i loro segreti per crescere in questa economia. Tra digitalizzazione, processi produttivi e territori, nel quarto incontro delle 1000 best performer di Bergamo sono state indagate le strategie di crescita di grandi e piccole aziende del territorio. Un’occasione resa ancora più speciale da un ospite d’eccezione: Matteo Tiraboschi, che prenderà nelle mani il timone di Brembo da Alberto Bombassei.
A partecipare all’evento le migliori imprese di Bergamo con un fatturato superiore ai 5 milioni e un ebitda di oltre il 5,37%. Sono state selezionate solo le imprese sane, con un rating tra l’equilibrato e l’ottimo. La ricerca è stata stilata dal Centro Studi ItalyPost sulla base dei dati forniti da Aida Bureau Van Djick, il LombardiaPost ha poi censito le imprese e ha deciso di premiarle. L’aver chiuso gli esercizi in positivo e la dimostrazione di grande solidità finanziaria: le caratteristiche fondamentali che hanno permesso a queste top performer di resistere alle crisi e di riagganciare agilmente la ripresa.
Il premio, simbolico, vuole evidenziare il valore di queste aziende, la loro solidità e la loro crescita indipendentemente dalla loro dimensione. “Non conta se siete grandi o piccole”, ha detto il direttore e fondatore di LombardiaPost, Filiberto Zovico. “Questo è soprattutto il Paese delle piccole e medie imprese, bisogna tenere le grandi assieme alle piccole. Le une senza le altre in Italia non hanno senso”.
Sul palco del Centro Congressi si è parlato di nodi e di opportunità di crescita in un periodo di grande incertezza economica caratterizzato da luci ed ombre, tra cui l’evidente ripresa economica ma anche le conseguenti crisi di materie prime e della logistica. La ricetta del successo della Champion Fine Foods è stata raccontata dal suo amministratore delegato Giorgio Ferraris, a cui è seguito Andrea Gilberti, presidente e ad di Matchplat azienda specializzata in servizi di intelligenza artificiale e informazione finanziaria. Sempre nel primo panel è intervenuto l’amministratore delegato di Marlegno, Angelo Luigi Marchetti, su possibili risvolti dell’ecobonus e della sostenibilità.
Non c’è una sola risposta, ma tante le soluzioni per gestire le complessità. Per Giorgio Ferraris sono state fondamentali le risorse umane, “è importante incentivare il dialogo e valorizzare l’intelligenza emotiva” . Ricetta che effettivamente ha saputo dare buoni risultati anche in piena pandemia, e grazie alla quale Fine Foods ha potuto a chiudere con un +8% in un anno difficile come il 2020. Un risultato riconosciuto da tutti, giovani lavoratori compresi, che in oltre 9 mila hanno deciso di inviare il proprio curriculum all’azienda. “Per il 2021 ci aspettiamo una crescita importante, anche se molte sono ancora le difficoltà”, come le difficoltà nel reperire le materie prime, che porta ancora molta incertezza sulla chiusura 2021.
Oltre alle risorse umane, anche l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione si sono rivelati essere importanti driver di crescita. Così Matchplat, attiva nel settore in grande sviluppo dell’intelligenza artificiale e dell’informazione finanzaria a servizio delle imprese, rende agibile alle altre aziende il processo di analisi di mercato, per fare sì che queste possano analizzare la concorrenza e ricercare semplicemente partner commerciali in un percorso di sviluppo per vie esterne.
I superbonus, infine, un ulteriore potenziale mezzo della ripresa soprattutto per il comparto delle costruzioni. Ma che rischia di generare un effetto boomerang a cui bisogna prestare molta attenzione. “È stata una grandissima opportunità, ma allo stesso tempo ha portato il mercato verso una situazione schizofrenica”, ha detto Marchetti: “mancanza di manodopera, problemi di trasporti, materie prime e prezzi che oscillano: l’ultimo periodo ha costituito una prova non facile per tutti, e gli ecobonus del nostro settore hanno contribuito”.
Queste le testimonianze di tre diverse realtà del territorio bergamasco, tutte di dimensioni diverse (800, 100 e 50 dipendenti), i cui diversi percorsi hanno però portato a un risultato comune: essere tra le 1000 best performer.
Sugli altri possibili strumenti a supporto dell’impresa e dell’organizzazione dei processi interni si sono poi confrontati Riccardo Pavanato, amministratore delegato di Auxiell e Alberto Felice De Toni, direttore scientifico di Cuoa Business School dedicata alle piccole e medie imprese.
Infine la presentazione del libro “I Generalissimi. Strategie e segreti dei top manager” di Paola Turati è l’occasione per assistere alla prima uscita pubblica di Matteo Tiraboschi dopo la notizia diramata pochi giorni fa sulla sua successione ad Alberto Bombassei nella presidenza del gruppo Brembo.
Una presidenza prevedibile, che va a completamento di “un lungo tirocinio” così introduce Matteo Tiraboschi, Paola Pilati. Definito “metà azionista e metà manager” un ibrido che manterrà questa dualità anche dopo la nomina ufficiale.
Ma Brembo sta vivendo un cambio molto più profondo rispetto al solo vertice: “I valori aziendali resteranno immutati, ma il mercato si sta evolvendo molto velocemente”, dice il neo presidente. “Pensare nei confini del freno è limitativo: un domani il nostro prodotto potrà fare molto di più”. Tra elettrico, idrogeno e biofuel, c’è un’enorme disponibilità di investimenti, quasi pericolosa. “Bisogna accelerare, per frenare” per capire il futuro si deve investire, e questo ha portato al freno intelligente, totalmente elettrico e all’Innovation Lab in Silicon Valley.
Una sorta di rodaggio da replicare, poi, sul versante orientale: “Shangai, soprattutto, è un territorio ricchissimo. Se l’Europa rappresenta il passato e l’America il presente, senza dubbio la Cina rappresenta il futuro: dopotutto, i prossimi competitor di Tesla arrivano proprio da lì”.