Nel mondo manifatturiero e in particolar modo per chi lavora a ciclo continuo, è estremamente importante che i servizi digitali a supporto del lavoro degli operatori siano sempre funzionanti. Quando infatti un software “non funziona” o “non è disponibile” le ricadute possono essere più o meno impattanti. Prendiamo come esempio la gestione delle spedizioni e della generazione dei documenti per i corrieri: se non si può spedire si hanno ritardi nelle consegne, contestazioni, clienti non soddisfatti, mancati introiti, recensioni negative etc.
La parola chiave della frase “il software deve sempre essere disponibile” è quindi “sempre”. Partendo dal presupposto che il software perfetto non esiste, una componente importante che contribuisce alla disponibilità dei servizi digitali “h24 7su7” è costituita dalla cosiddetta “infrastruttura”. Ma cosa vuol dire infrastruttura?
Stiamo parlando dei server, degli apparati di rete, degli apparati che garantiscono l’alimentazione, della cablatura etc. Da questo punto di vista il mondo dei cloud provider (AWS, Google Cloud, Azure di Microsoft) viene incontro a queste esigenze, offrendo soluzioni che dal punto di vista dell’utilizzatore virtualizzano tutto e garantiscono performance e “Service Level Agreement” altissimi e difficilmente raggiungibili con “il ferro in casa”.
Inoltre affidando la propria infrastruttura IT a un cloud provider si ha l‘effetto di “standardizzarla”, potendo quindi contare un domani su una più facile e rapida ricerca di personale per gestirla.
Quindi, visto che c’è la possibilità di limitare quasi a zero i problemi sulla stabilità dell’infrastruttura…perché non farlo?