Che gli italiani fossero e siano un popolo di inventori, si sapeva da tempo e questa dote ci viene riconosciuta a livello mondiale. Tutti sappiamo che il cannocchiale fu inventato nel lontano ‘600 da Galileo Galilei e che il paracadute, ancora prima (alla fine del ‘400) fu un’invenzione di Leonardo da Vinci.
Passando a tutt’altro settore, quello della musica, alla fine del ‘600 fu inventato il “pianoforte” da Bartolomeo Cristofori e ancora prima il “violino” da Andrea Amati. Se poi ci spostiamo al settore “food” troviamo che il “cono” del gelato ha data 1903 per l’inventiva di Italo Marchioni.
La macchina per il caffè espresso (bevanda invidiataci da tutto il mondo per la sua bontà) fu un’invenzione di fine ‘800 da parte di Angelo Moriondo. E ancora la “pizza” è nata a Napoli sempre a fine ‘800. Tutte queste belle invenzioni non ci risulta siano state a suo tempo brevettate.
E pensare che la prima legge che tutelava le invenzioni fu emanata nel 1474 dalla Repubblica di Venezia. Ma la Repubblica non è stata capace di trasmettere questo desiderio di tutela alle generazioni che si sono susseguite. Basti pensare che la conosciutissima e usatissima matita a grafite fu inventata e realizzata dai coniugi Bernacotti alla fine del ‘500. Neanche loro pensarono al brevetto e così l’industrializzazione vera e propria iniziò nel 1762 con la società tedesca “Faber” che tutti conosciamo.
Ma, finalmente, qualcuno si è ricordato della protezione esclusiva che danno i brevetti e così Marconi non esitò a proteggere con brevetto la sua “Radio”. Anche Meucci, inventore del telefono, riconosciuto in tutto il mondo, aveva pensato di brevettare la sua grande invenzione, e lo fece nel 1871, ma non mantenne il brevetto perché non aveva soldi per pagare le tasse di mantenimento.
Se ne approfittò subito la società americana Bell che ripropose l’invenzione nel 1876 e diventò un gigante del settore. Ma veniamo a qualcosa di più recente: l’elicottero e la mitica Vespa! Pochi sanno che la stessa persona “Corradino d’Ascanio” progettò e realizzò il primo elicottero a livello mondiale e la mitica “Vespa” che tutti conosciamo. La Vespa uscì dagli stabilimenti Piaggio di Pontedera nel 1946 e creò la fortuna dell’azienda stessa.
Ci sono poi due illustri veneti che appartengono alla rosa dei grandi: Tullio Campagnolo di Vicenza che ha inventato l’insostituibile “cambio della bicicletta” qualche decennio fa. E ancora Federico Faggin, nostro contemporaneo, anch’esso di Vicenza, che ha inventato niente po’ po’ di meno che “il microchip”, un componente essenziale e insostituibile per tutta l’elettronica che ci circonda nelle sue varie applicazioni.
Naturalmente tutte invenzioni super brevettate! Ho solo ricordato alcune delle più note invenzioni, ma l’elenco sarebbe ancora più grande, come grande è l’inventiva e la fantasia degli italiani!
E ci auguriamo che continui così.