Se si parla di velocità ed efficienza del servizio, tanto da risultare azzeccato il paragone con un colosso come Amazon, questo è il caso di Gima, distributore di articoli e apparecchiature medicali per i rivenditori del settore di tutto il mondo. L’azienda con sede a Gessate (MI) ha registrato nel 2021 un fatturato di 72,76 milioni di euro con un Ebitda a 9,88 milioni, mentre quello percentuale medio dei tre anni è del 14,71%. Il tasso annuale di crescita composto (Cagr) tra il 2015 e il 2021 è del 14,92%.
“La parola servizio è un concetto fondamentale per noi – spiega Giulio Manzoni presidente dell’azienda -. Servizio vuol dire dare la possibilità al rivenditore di acquistare materiali, anche in piccole quantità da un catalogo di 10 mila prodotti che si aggiorna continuamente. Servizio significa anche disponibilità immediata e velocità di consegna: il nostro mercato è il mondo, dobbiamo essere efficienti a Bergamo come in Myanmar”. Grazie ad una rete di oltre 400 fornitori con un’elevata componente di produttori italiani, ad un magazzino parzialmente automatizzato con un livello di servizio maggiore del 95%, Gima distribuisce articoli medicali a 11 mila rivenditori, attivi annualmente in oltre 145 paesi del mondo. I rivenditori Gima hanno la possibilità di avere accesso ad un vastissimo parco prodotti in pronta consegna, a prescindere dalla loro localizzazione e senza nessuna limitazione quantitativa.
Nata nel 1926 come produttore di aghi e siringhe, Gima (Gruppo Industriale Milanese Aghi) si trasforma negli anni sessanta con la seconda generazione in distributore di importanti marchi inglesi, americani e tedeschi sul territorio italiano. La crescita esponenziale di Gima inizia a fine anni ’90 con la terza generazione e un nuovo modello di business: “Cuore Italiano Respiro Internazionale”. La nuova filosofia aziendale di business si rivolge al mondo, con: un catalogo internazionale in tre lingue, la crescita dei prodotti e dei fornitori nuove linee di prodotto con il proprio brand. L’offerta copre diverse specialità mediche, in particolare la diagnostica, la ginecologia, la dermatologia, la chirurgia generale, l’otorinolaringoiatria, la veterinaria, la pediatria, l’emergenza, la telemedicina, l’arredo medicale, l’area sterilizzazione e molte altre.
“Aggiorniamo di continuo la nostra gamma prodotti, collaborando con oltre 400 fabbricanti di prodotti medicali che ci spingono ad una continua innovazione”, spiega Manzoni. Il motore della nostra crescita sono la logistica (magazzino di oltre 10 mila m² e circa 6.000 pallet di merce presso logistiche esterne), forte innovazione con l’inserimento di circa 700/1000 nuovi prodotti ogni anno ed il catalogo cartaceo e digitale, come poderoso strumento di acquisto e di vendita per i nostri rivenditori. “Non abbiamo una rete di vendita sul territorio, lavoriamo solo tramite il catalogo, strumento chiave della nostra comunicazione. Possiamo dire che il catalogo crea fidelizzazione con i nostri rivenditori, perché diventa un buon modo per interagire direttamente con noi – continua il presidente di Gima -. Il nostro team è fatto di persone con un atteggiamento di massimo dialogo con i nostri rivenditori, per interloquire, ragionare, trovare soluzioni flessibili, con lo scopo di creare fiducia e rapporti di lungo termine”.
Durante il periodo covid i prodotti legati alla pandemia hanno avuto una crescita esponenziale, parzialmente a scapito delle vendite dei prodotti tradizionali. Gima ha registrato un salto di fatturato da 43 a 83 milioni in quanto, grazie “alla rete di produttori e logistica, siamo riusciti a garantire un approvvigionamento alle strutture sanitarie, in alcuni casi anche a margine zero, per dare una mano in un momento difficile per il Paese. Questo periodo è stato inoltre caratterizzato anche da grandi difficoltà e cospicue perdite legate a complicazioni di approvvigionamenti e ad nuovi interlocutori non affidabili e non corretti”, spiega Manzoni.
“Il dato per noi positivo è stato quello di mantenere nel 2022 quasi il livello di fatturato del picco (2020), compensando il calo delle vendite dei prodotti legati alla pandemia con una crescita delle vendite dei prodotti medicali tradizionali, grazie anche alla credibilità acquisita sui mercati interni ed internazionali ed all’ulteriore sviluppo del nostro modello di business – spiega Manzoni -. La sfida del 2022 è stata inoltre quella di gestire un’impennata dei costi, mai vista in tutta la mia vita lavorativa, dovuta a molteplici fattori: aumento dei costi materie prime (carta, acciaio, plastica), energia, noli e trasporti dalla Cina (aumentati fino a 5 volte). Il mix di questi costi ha portato a subire aumenti anche superiori al 50% per alcuni prodotti, certamente non interamente adeguabili a livello di prezzo di vendita, ma attentamente gestiti con politiche di acquisto, livelli di stock e cercando di anticipare gli eventi. Le dimensioni aziendali raggiunte e l’organizzazione ci hanno permesso di affrontare e superare queste sfide. Prospettiamo un ulteriore crescita nell’anno in corso anche grazie al fatturato che arriverà dalla Telemedicina, su cui Gima ha investito molto negli ultimi anni, ed ora si propone sul mercato come un partner affidabile per contribuire alla indispensabile digitalizzazione della sanità italiana”.
Gima è una tra le aziende presentate all’evento dello scorso 31 marzo a Palazzo Mezzanotte di Borsa Italiana a Milano. In questa occasione è stata resa nota la ricerca sulle 1.000 Imprese Champions realizzata dal Centro Studi ItalyPost e L’Economia del Corriere della Sera. Gima sarà poi presente venerdì 12 maggio alla tappa di Bergamo del tour che vedrà protagoniste le migliori imprese di Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana e Marche.