Digitalizzazione, internazionalizzazione, ricerca e sviluppo. Sono questi i tre comandamenti che hanno permesso a Modula, azienda di Casalgrande (Reggio Emilia) che progetta e produce magazzini automatici verticali e altre soluzioni logistiche per aziende di ogni settore e dimensione, di entrare nel ristretto gruppo delle Top Italian Companies e di chiudere il 2023 con un fatturato di oltre 320 milioni di euro, più che raddoppiato rispetto ai 135,5 mln del 2020 ma cresciuto esponenzialmente anche rispetto ai 255,9 mln dell’anno precedente.
Modula conta quattro sedi produttive e 11 filiali in tutto il mondo (le ultime in Svezia e Polonia), con oltre mille dipendenti e una rete di oltre cento dealers. “Il nostro prodotto – spiega il ceo Massimiliano Gigli, che sarà presente al Forum Top Italian Companies di Parma in rappresentanza dell’azienda – si rivolge a imprese di qualsiasi settore, dimensione ed estrazione, a partire da industria meccanica, automotive, elettronica e oleodinamica, ma più recentemente anche chimica, food, e-commerce, aeronautica, agricoltura e logistica. Inoltre serviamo piccole imprese come ferramenta e artigiani perché non proponiamo solo tecnologie che richiedono uno stravolgimento della struttura produttiva e investimenti da milioni di euro, ma anche commodity accessibili a partire da 40 mila euro”.
Giocare d’anticipo è stato fondamentale. “Il primo segreto della nostra crescita – spiega Gigli – è la digitalizzazione della produzione che ha preso avvio intorno al 2015, quindi prima di Industria 4.0 e del boom per le richieste di magazzini, grazie alla visione del nostro fondatore Franco Stefani, che propose di rivoluzionare l’impianto produttivo per snellire il lavoro e creare una capacità produttiva superiore, pronta a esaudire un eventuale aumento della domanda. Il risultato – prosegue Gigli – è che oggi le nostre macchine fanno quasi tutto in autonomia e i nostri operatori sono diventati più che altro supervisori di processo, supportati da un ufficio produzione che può supervisionare e monitorare da remoto in tempo reale tutto l’asset produttivo”. Questa digitalizzazione così spinta ha avuto ripercussioni positive per la brand awareness, perché per Gigli “chi vedeva un’impresa di questo tipo era portato a investire e oggi magazzino automatizzato verticale è diventato sinonimo di Modula”.
Oltre allo stabilimento di Casalgrande, che produce circa tremila macchine all’anno, Modula possiede anche i due stabilimenti statunitensi di Lewiston (Maine) e Franklin (Ohio), che garantiscono una produzione di 600 magazzini all’anno, e lo stabilimento cinese di Suzhou, dove la produzione annua supera le 300 macchine e porta il totale delle quattro sedi a circa 4 mila pezzi. Il secondo segreto, non a caso, è l’internazionalizzazione: “Tutti i nostri stabilimenti all’estero – spiega Gigli – sono stati fatti in modalità copia e incolla, nel senso che abbiamo esportato il nostro modello con le stesse macchine, lo stesso processo e gli stessi fornitori. Inoltre siamo attrezzati per avere lo stesso grado di qualità e certificazione in tutto il mondo, in modo da poter operare in Paesi che hanno culture diverse anche nell’approccio al lavoro e al mercato: in Italia abbiamo commerciali Modula su tutto il territorio, in Cina e Usa abbiamo un una rete di area manager e dealer che coprono tutto il territorio ma sono aziende esterne. Recentemente – aggiunge Gigli – abbiamo acquisito il nostro dealer in Benelux, che oltre a vendere magazzini produce sistemi di automazione e quindi era particolarmente strategico”.
Considerando che l’obiettivo dei magazzini verticali è ridurre il 90% dello spazio a terra occupato, aumentare la produttività, velocizzare le operazioni di picking e migliorare l’efficienza, riducendo i rischi per le persone e le merci, il terzo segreto di Modula non può che risiedere nel capitale umano. “Il nostro personale – osserva Gigli – è passato da duecento a mille unità in pochi anni, il nostro reparto R&D è molto avanzato, il know how interno e lo scambio costante di informazioni che avviene sia tra vicini di scrivania che tra colleghi di uffici diversi ci consente di lanciare almeno un paio di nuovi prodotti all’anno. Gli ultimi sono stati Modula Pallet e Modula Next: il primo è utile per chi vuole movimentare pallet (da poche decine ad alcune centinaia) senza ricorrere al carrello elevatore, il secondo è un magazzino verticale con accesso limitato a un solo scomparto, nel senso che l’operatore può aprire solo lo scomparto a cui è autorizzato ad accedere in quel momento del processo, senza possibilità di sbagliare”.
Dietro ai numeri, insomma, c’è un’organizzazione capillare: “La nostra produzione – rivela Gigli – realizza prodotti con tante possibili configurazioni in termini di altezza, portata o numero di cassetti ed è strutturata su due settimane per volta, nel senso che ogni ordine è unico e univoco e arriva in produzione una volta venduta la macchina. Di due settimane in due settimane la produzione “congela” ciò che deve produrre. Il vantaggio è che in questo modo produci solo quello che è già stato venduto e non sei soggetto alla variabilità dell’invenduto. Recentemente abbiamo acquisito un nostro fornitore, la MB di Crevalcore, perché abbiamo preferito internalizzare tutti i processi produttivi, anche quelli che prima erano esternalizzati”.
Nella sua produzione Modula utilizza robot antropomorfi che movimentato e saldano i cassetti, e robot AMR (Autonomous Mobile Robots, ndr) ma propone anche ai suoi clienti integrazioni robotiche tra Modula e AMR e Modula e Robot antropomorfi, grazie al WMS che è il Software, l’anima e il cervello del magazzino stesso. Secondo Gigli, il peso delle analisi predittive è destinato ad aumentare: “Oggi il cliente tende ad arrivare con un’esigenza specifica, quindi la consulenza preliminare è sempre più importante e bisogna ragionare in ottica futura secondo un concetto di modularità, nel senso che bisogna configurare il magazzino non solo pensando a come sei strutturato in questo momento, che potrai o dovrai aggiungere in futuro. L’intelligenza artificiale – conclude Gigli – è una grande opportunità che ci ha portati a lavorare su due fronti: a livello software per ottimizzare gli spazi e il popolamento dei cassetti Modula, a livello di customer care e manualistica per creare dei manuali digitali e delle chat responsive che possano risolvere i problemi in tempo reale e gestire le richieste in maniera più snella”.