«Le nuove generazioni ci stanno aiutando a togliere la maschera»: con questo slogan efficace Luca Nascimben, people director di Rigoni di Asiago, ha sintetizzato le “sollecitazioni” che arrivano oggi alle aziende dai giovani che entrano nel mondo del lavoro. A Nascimben è stato affidato l’intervento conclusivo dell’ultima tappa del percorso 2023/2024 di Maps for Future, il format promosso da Niuko. «Le nuove generazioni – ha spiegato, facendo sintesi anche di quanto emerso negli interventi che lo hanno preceduto – chiedono più onestà, spazi per dire le cose che vanno bene e quelle che non vanno senza ipocrisie, rapporti più diretti, feedback e confronto costanti. Rivendicano inoltre del tempo per sé e un maggiore equilibrio vita-lavoro, hanno il coraggio di cambiare e di seguire percorsi non lineari, passando a volte da percorsi da dipendente a esperienze di freelance, chiedono di poter mostrare anche la loro fragilità senza nasconderla sul lavoro. Una domanda di semplicità all’insegna del less in more che impone alle aziende di cambiare i propri modelli organizzativi mettendo in discussione l’organizzazione piramidale. Una trasformazione che può avvenire solo a partire da un ascolto vero, accompagnato dal coraggio di fare ciò che i lavoratori chiedono mettendo in discussione l’ordine costituito. Tre anni fa, solo per citare un esempio, in Rigoni abbiamo attivato una rimodulazione dell’orario consentendo a tutti i white collar di avere il venerdì pomeriggio libero: una scelta arrivata prima che questo tema fosse di tendenza e che non è stata suggerita da uno studio di management, ma è nata semplicemente dall’ascolto dell’istanza avanzata dai lavoratori di un’area. E’ stata quindi attivata una sperimentazione poi estesa a tutta l’azienda».
Un’analisi che riflette anche i risultati della ricerca “Stacco Tutto” presentata da Sara Sampietro in apertura dell’evento e realizzata dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano in collaborazione con Generatività.it nell’ambito del progetto Relazionésimo. Ordine inteso anche come distinzione fra vita privata e lavoro, riconoscimento meritocratico sul lavoro, l’indulgenza verso le proprie debolezze, l’equilibrio e il benessere fisico e mentale, l’attenzione come capacità di cogliere gli attimi di ordinaria felicità: queste le parole chiave che riassumono le aspirazioni dei giovani fra i 18 e i 30 anni emerse dalla ricerca. Significative anche le testimonianze proposte dagli altri relatori: Alice Pomiato ha raccontato le motivazioni alla base della scelta di lavorare come green content creator & indipendet sustainability consultant, Davide Dal Maso, 28 anni, amministratore di Cdm Marketing e fondatore di Movimento etico digitale, ha portato la sua esperienza di startupper diventato imprenditore a 20 anni, Alice Contalbrigo ha tratteggiato le sue aspirazioni e le sue domande mentre si accinge a entrare nel mondo del lavoro. Significativa anche la testimonianza di Mattia Di Federico, talent acquisition specialist di Berner Italia, che ha spiegato come le aziende siano chiamate a usare gli strumenti digitali per essere attrattive nei confronti dei giovani e al tempo stesso debbano ricercare strade nuove per offrire occasioni di incontro “fisico”: per raccontare la propria realtà agli studenti che si affacciano mel mondo del lavoro e offrire loro strumenti di orientamento Berner ha attivato un articolato progetto che propone giornate in azienda con la partecipazione a un business game, un programma di due settimane in sede in affiancamento ai diversi reparti, un carrier day finale e un percorso di stage strutturato.
Proprio sui temi dell’attraction e della retention è al via il nuovo laboratorio di apprendimento e discussione fra manger proposto da Niuko: https://www.niuko.it/corso/attraction-retention-hub-primi-5-incontri/