Un progetto “corale”, che mette insieme una rete molto ampia di partner – attori pubblici, associazioni di categoria, realtà del terzo settore, mondo della scuola, ecc… – a partire dalla sfida di sperimentare modelli organizzativi capaci di valorizzare la diversity.
DIMORE – DIversità di genere per Modelli Organizzativi sostenibili in Rete finanziato dalla Regione Veneto attraverso l’iniziativa P.A.R.I.- progetti e azioni di rete innnovativi per la parità e l’equilibrio di genere (dgr n.1522 del 29/22/2022), ha preso il via nelle scorse settimane e vede come capofila Niuko.
Lo sguardo è rivolto alla parità di genere, ma anche alla diversità in tutte le sue declinazioni, a partire dalla convinzione che oltre ad agire per rimuovere gli ostacoli che frenano l’uguaglianza di genere sia necessario disegnare modelli organizzativi capaci di valorizzare le differenze individuali, i talenti di ciascuno e l’apporto che possono dare all’impresa. La diversity intesa con questa accezione ampia porta con sé, come dimostrano molte ricerche, benefici significativi in termini di miglioramento della capacità di innovazione e di problem solving, ma anche per quanto riguarda la produttività e la capacità di intercettare i gusti e le domande dei clienti, anch’essi sempre più eterogenei.
Il nodo dei modelli organizzativi è inoltre strettamente connesso al tema della cultura organizzativa: senza una reale cultura della diversity, che può essere allenata anche attraverso la formazione, ogni sperimentazione di nuovi modelli è destinata a fallire o a produrre risultati parziali.
Non solo: per costruire percorsi nuovi all’interno delle imprese è necessario che tutto l’ecosistema degli stakeholder territoriali accetti la stessa sfida, a partire dalla progettazione e gestione dei servizi pubblici e privati della città improntati a una cultura della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
Ecco che il progetto coinvolge attori diversi ed esplora mondi differenti: un percorso che durerà 18 mesi e che prevede anche l’attivazione di due borse di ricerca a titolarità del
Dipartimento di Filosofia, sociologia, pedagogia e psicologia applicata dell’Università di Padova. Il percorso vede inoltre la partecipazione dell’Università di Verona cui è affidata la validazione degli interventi di coaching per gli studenti degli istituti superiori.
Il progetto sarà articolato in incontri di rete, laboratori formativi, visite di studio, formazione in aula e outdoor, focus group e project work, oltre a workshop ed eventi. Un focus specifico sarà riservato alla valutazione dell’efficacia del modello del network Comuni Amici della famiglia e dei distretti per la Famiglia nel contesto veneto.
Fra gli output fissati figurano infatti la stipula sei piani annuali Comuni amici della famiglia e di un accordo di distretto, l’approvazione di tre piani per la parità di genere in tre diversi istituti scolastici, un corso per insegnanti sulla parità di genere, la stipula di un protocollo di rete territoriale che possa rappresentare anche il punto di partenza per azioni future.