Uber, Airbnb, Spotify, Netflix, Deliveroo. Queste sono solo alcune tra le piattaforme digitali che la maggior parte degli utenti ha scaricato sul proprio smartphone. “Uberizzazione” ed “Effetto Airbnb” sono solamente alcune delle espressioni divenute comuni nel linguaggio quotidiano e nessuno avrebbe mai pensato, fino a qualche anno fa, che fosse possibile ricevere cibo, affittare una stanza o una casa in una qualsiasi parte del mondo o chiamare un’auto attraverso un tap sul proprio cellulare. Molti pensano che le strategie vincenti di queste startup ipertecnologiche attive nei servizi digitali, che hanno permesso di stravolgere e rivoluzionare la vita delle persone in diversi settori, siano difficilmente replicabili oppure non hanno ancora compreso fino in fondo l’importanza del loro impatto. Tuttavia i modelli di business di queste piattaforme potrebbero rappresentare una fonte di creazione di valore anche per le imprese tradizionali, a patto che queste riescano a cambiare la propria mentalità.
Per questo motivo è necessario sfatare alcuni tabù relativi al concetto di piattaforma, la quale non è solamente digitale, non è solamente destinata alle startup e non rappresenta un’innovazione proveniente solamente dalla Silicon Valley, sebbene da qui sia partito il percorso della maggior parte delle migliori piattaforme. Dunque, anche gli imprenditori e le aziende tradizionali devono cambiare il modo di pensare e applicare nuove strategie, considerando le piattaforme non solamente come motori di profitto, ma come strumenti che mettono le persone al centro, che uniscono comunità e che puntano alla sostenibilità ambientale e sociale. Piattaforme inclusive, che permettono alle grandi aziende di innovare utilizzando le risorse che hanno già.
Ed è qui che entra in gioco il libro “Platform Thinking. Il nuovo mindset per fare innovazione in azienda” (Egea) scritto da Daniel Trabucchi e Tommaso Buganza, entrambi direttori scientifici dell’Osservatorio Platform Thinking Hub del Politecnico di Milano. Il Platform Thinking è la capacità di mettere i meccanismi basati sulle piattaforme al centro della trasformazione digitale e dell’innovazione delle imprese che, tramite questa strategia, comprenderanno come il loro potenziale di creazione di valore sia più alto di quanto si creda. Il testo, che riassume 10 anni di ricerche per metterle a disposizione del mondo imprenditoriale e dell’innovazione, fornisce gli strumenti per consentire ai lettori di leggere la realtà che li circonda. Ad esempio distinguere la natura transazionale di una piattaforma come Booking da quella ortogonale di una Big Tech come Google, offrire strumenti per imparare a innovare le proprie aziende e condividere le case histories di Uber, Facebook, Spotify, Netflix, caratterizzati anche da momenti di crisi, sono gli elementi utilizzati dai due autori per permettere a tutti gli imprenditori di applicare questi meccanismi di rinnovamento e trasformazione digitale nelle proprie imprese.
Questi temi verranno affrontati da Daniel Trabucchi, Senior Assistant Professor del Politecnico di Milano e co-autore del libro, mercoledì 22 novembre dalle 18:30 alle 19:30 alla Libreria ItalyPost di Padova (Viale Codalunga 4l) in occasione dei “Mercoledì dell’innovazione”. Conduce l’incontro Fedele Maniglio, commercialista e fondatore dello studio di consulenza strategica applicata al digitale M.ake Global.
L’ingresso è gratuito previa prenotazione al seguente link.