Il progetto nasce da un mix di competenze d’eccellenza tra cui quelle di Stefania Moroni, Fabio Pisani e Alessandro Negrini. Cucina, moda e design danno luce a questo locale fuori dal tempo, alle spalle di Santa Maria delle Grazie, curato nei rivestimenti e negli arredi da Etro, con le opere d’arte realizzate da Rossana Orlandi.
In cucina c’è Lorenzo Pesci che, dopo l’esperienza maturata nella brigata di Carlo Cracco, mette a punto un menù da 13 portate dal sapore tipicamente nazionale. Il Riso al salto, pomodoro al forno e burrata è un piatto ben fatto, la crosticina è deliziosa, la burrata dona dolcezza e freschezza. Le Polpette di carne sono gustose, una pietanza decisamente sostanziosa. Importante la selezione di formaggi con blu di capra, taleggio, pecorino sardo stagionato e toma piemontese, servita con senape e miele.
La studiata carta dei vini contiene molti classici e qualche etichetta non scontata ma sono abbastanza varie anche le proposte offerte al calice. In sala Manlio Costa si assicura che il servizio sia attento e non invadente. Il rapporto qualità/prezzo è in linea col costo della vita, elevatissimo, di Milano. Alla carta i prezzi dipendono dal numero di portate scelte, due portate a 75 euro, tre a 100, quattro 120, per concludere col menù degustazione, a 130 euro, oltre ai dolci, attorno ai 15 euro. Da martedì a venerdì, a pranzo, viene proposta un’offerta più essenziale, fatta di piatti semplici, oltre alla carta classica: due piatti a 35 euro, tre a 45.