Le categorie commentano l’apertura imminente del tratto più lungo dell’arteria più discussa e attesa del Veneto. Tutti si dicono soddisfatti della prossima inaugurazione, ma frenano gli entusiasmi: “Prima vediamo che succede”. Gli imprenditori ci credono e pensano al futuro per un rilancio del territorio
Il professor Garavaglia valuta gli effetti sulle dinamiche degli spostamenti, racconta cosa succederà con l’apertura della Pedemontana veneta. “Subito centri abitati e strade provinciali più libere, saliranno anche le quotazioni degli immobili. Ma la vera rivoluzione arriverà quando i due estremi dell’arteria si collegheranno all’A4 e all’A27”
Dalla Regione viene assicurato che i lavori per la prima autostrada regionale (congelati da vicende legate alle concessioni autostradali) e la bretella Campogalliano-Sassuolo partiranno entro quest'anno: una data che però è slittata più volte. Il Passante aspetta invece la chiusura della Conferenza dei Servizi prima di avere il definitivo semaforo verde: in questo caso i cantieri sono annunciati nel 2022. Tra ritardi e iter lunghi vent'anni i settori produttivi regionali continuano a chiedere interventi infrastrutturali fondamentali per lo sviluppo del territorio
Ai primi di maggio in funzione la tratta Bassano-Montebelluna: impulso alla circolazione delle merci nell’area più densamente popolata da attività produttive. Via il traffico pesante dai centri abitati della zona, ma resta l'enorme incognita della viabilità secondaria, in forte ritardo. Per Zaia una vittoria, anche se l’opera sarà davvero completa appena a inizio 2024. I parallelismi con il Passante e l’impietoso confronto con la Pedemontana lombarda
Martha Friel, una delle principali studiose dei fenomeni turistici si dice preoccupata per i ritardi di programmazione: "Se non saremo in grado di organizzarci, ci vedremo superare da Grecia, Croazia e Spagna.“Nei prossimi anni tornerà a presentarsi il problema dell’overtourism, ma con le nuove tecnologie e competenze lo si gestirà meglio”. E prevede un boom del turismo outdoor
Oggi si parla tanto di “transizione ecologica” cioè di un’etica delle responsabilità, sia collettive che individuali, in modo da andare verso uno “sviluppo sostenibile” per il pianeta che ci ospita.
Prendiamo ad esempio il riscaldamento delle nostre case: tutti pensiamo a stare caldi ...
In Veneto, in Romagna e in Fvg albergatori, ristoratori, addetti alle spiagge implorano il governo: “Pentecoste cade il 23 maggio, guai se si perde l’avvio della stagione con gli ospiti tedeschi”. Impietoso per ora il confronto con i rivali greci, croati, spagnoli, già a un passo dal tutto esaurito. Il nodo vaccini e la richiesta unanime: “Regole certe e comuni per tutti”
Il rappresentante della Cooperativa stabilimenti balneari di Cesenatico e vicepresidente nazionale di Sib-Confcommercio fa il punto della situazione nelle località romagnole: “Bene le prenotazioni per campeggi, affittacamere e capanni e ombrelloni, più in difficoltà le strutture alberghiere. L’eventuale rigidità del numero chiuso per l’ingresso sugli arenili spaventa tutti”
Chi lavora sugli arenili veneti sottolinea il nodo-stranieri: “Rappresentano l’80% delle presenze, servono subito le indicazioni base su ingressi in Italia, tamponi, quarantene, passaporti vaccinali”. Nonostante tutto, regna l’entusiasmo: “C’è tanta voglia di mare, all’aria aperta non ci si contagia. Possiamo davvero far ripartire l’economia”
Lely è un’azienda olandese che produce macchine agricole e soluzioni innovative dedicate agli agricoltori: ha deciso di rivoluzionare il proprio business mettendo al centro - come cliente - non più il fattore a cui viene venduto il prodotto, ma la mucca.
Come faccio a portare valore al bovino...
“Tra le (tante) nuove competenze necessarie alle PMI, la capacità di trovare liquidità innovativa acquista sempre più peso”
L’adagio più abusato sulle PMI è che esse costituiscano “la spina dorsale dell’economia italiana”. Citato in continuazione dalla politica nazionale e locale...
L’assessore allo Sviluppo economico dell’Emilia-Romagna nelle scorse settimane ha scritto al governo: «Non saranno gli aiuti a salvare il settore. Bisogna programmare la ripresa partendo da una campagna vaccinale più rapida». Su quanto sta facendo la Regione aggiunge che «la partita dei ristori la gioca soprattutto il governo, il nostro impegno maggiore è supportare l’alleanza tra le Fiere di Bologna e Rimini»
Entro il mese dovrebbe tenersi l’assemblea per ri –approvare l’aumento di capitale. Ma nessuno dei soci sembra essere in grado o volerlo sottoscrivere finché Mantovani resta alla guida. La sbandierata alleanza con Padova non è mai decollata e dalla città del santo spunta l’ipotesi di un accordo con Ieg. E senza aumento e senza alleanze Verona potrebbe vedersi sfuggire di mano il Vinitaly
In Emilia-Romagna ne sono sicuri: è la miglior mossa possibile per rilanciare il settore fieristico dopo la pandemia. Una strategia talmente ragionata che anche gli altri quartieri fieristici la guardano con interesse, sia in regione (come Parma) ma anche fuori dai confini regionali. Stando ai prog...
Milano ha strutture troppo grandi e costose. I tentativi di portare manifestazioni da fuori, come il Salone del Libro, si sono sempre rivelati un fallimento. Verona è troppo piccola e non riesce nemmeno a fare un aumento di capitale da 30 milioni. Ecco perché il modello “federativo” Bologna – Rimini potrebbe essere quello vincente
L’acquisto di Jerman da parte di Antinori è solo l’ultima delle acquisizioni in terra friulana. I Frescobaldi avevano acquisito in passato i Conti Attems e Conti Formentini in Giv. Moreti Polegato invita a non aver paura a entrare nei grandi gruppi. E, intanto, nel lato del Collio sloveno, arrivano i francesi
Il presidente di Confcooperative di Modena Carlo Piccinini spiega come, superato positivamente il primo lockdown, si stia registrando una flessione dei consumi a causa dell’aggravarsi della crisi economica. Le cooperative emiliano romagnole favorite dalla maggiore presenza nella Gdo. “I nostri vini hanno grandi potenzialità perché sono popolari e moderni, ma dobbiamo prendere esempio dal prosecco e rivendicare questa nostra presenza nei vini popolari. Diventando la terra del pop wine”
L’anno del Covid ha messo in crisi le aziende produttrici di vini di qualità a scapito di quelle che operano sui canali della Gdo. Oggi vincono le grandi cooperative emiliane, ma quando riapriranno bar e ristoranti il rimbalzo in horeca sarà forte. Salteranno invece molte aziende piccole, fragili finanziariamente e incapaci di esportare e nasceranno nuovi campioni nazionali. I progetti di Clessidra dopo l’acquisizione di Botter e il caso Jerman. Rivoluzione in corso anche nel mondo del Prosecco
Mr. Amarone, come viene chiamato Sandro Boscaini, patron di Masi, spiega perché la media registrata dal settore vitivinicolo nasconde differenze abissali tra grandi e piccoli, tra gdo e horeca. A pesare anche la paralisi del turismo e l’annullamento delle fiere. “Ma appena si riaprirà sarà come nel terzo trimestre: i volumi torneranno a crescere perchè il vino è sinonimo di convivialità
Nessuno libera nessuno, nessuno si libera da solo. Gli uomini (e le donne) si liberano insieme.
La citazione originale è di Paulo Freire, pedagogista e teorico dell’educazione. Le donne sono una licenza poetica che mi sembra il momento di inserire.
Riconoscere il valore del femminile e integrar...
Dopo una vita in viaggio, nelle colline friulane del Carso Shira Baron ha trovato un terroir di flore e microclimi unici al mondo dove far pascolare le sue api nel rispetto della filosofia biologica e sostenibile. Ha reagito alla crisi affidando le vendite agli store online, e ora guarda speranzosa al futuro
Situata nel piccolo comune di Zibello, durante gli oltre 60 anni di attività l’azienda Cacciali Graziano ha implementato la produzione di Parmigiano Reggiano Dop affiancandola a quella di Culatello di Zibello Dop. Nessuna (o quasi) forma di pubblicità, la strategia marketing si basa sul passaparola. Strategia vincente? “Per ora sì, in futuro si vedrà”
Il direttore generale di PromoTurismo del Friuli Venezia-Giulia: “Risulta centrale il ruolo dell’enogastronomia nel settore turistico, sia per quello di prossimità che per quello dall’estero. La nostra strategia di mercato punterà ad un approfondimento della fusione tra cultura, paesaggistica ed esperienze enogastronomiche”. La digitalizzazione? “Essenziale per sopravvivere”
Chiese affollate nella domenica delle Palme, ma cinema e teatri chiusi. Zone Rosse dove nei fatti circolano e lavorano tutti, tranne alcune categorie di dannati, come parrucchieri, estetiste, bar e ristoranti. Anziché procedere con i vaccini e far rispettare i distanziamenti Draghi sta proseguendo pari pari la politica di Giuseppe Conte, fatta di chiusure puramente simboliche che non portano affatto a fermare il Covid
La ripresa estiva del canale della ristorazione, nonostante le prolungate chiusure, ha permesso al margine operativo lordo (Ebitda) della cantina di Conegliano di portarsi a 7,1 milioni, per un’incidenza sui ricavi addirittura superiore rispetto al 2019. L’utile netto è andato di pari passo, attestandosi a 4,33 milioni. Sul 2021 si spera nelle riaperture e si punta sul Rosé
Il provvedimento bipartisan chiesto da tre parlamentari è stato dichiarato inammissibile. L’ipotesi aveva fatto rumore soprattutto a Padova alla luce degli intrecci con la sfida elettorale delle amministrative d’autunno. Ma già dal mondo universitario era arrivata una doccia gelata e adesso si punta a nominare i nuovi rettori all’inizio dell’estate
Oggi pomeriggio l'edizione digitale di We Food, la manifestazione di turismo enogastronomico che aprirà le porte di numerose eccellenze dell'Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Venerdì si è tenuto il webinar per discutere sulla crisi del settore e da Polegato di Astoria a Loison, dal produttore di cucine Enrico Berto a Carla Coccolo di Slowfood il giudizio è stato unanime. Che si tratti di difendere identità locali o affrontare i mercati globali la strategia non può essere che il potenziamento del digitale. Fuori e dentro le aziende
A cosa servono i codici deontologici?
Oggi ho fatto l’esame per l’abilitazione alla professione di Perito Industriale: tutto on line, i tempi sono quelli che sono: ero l’ultimo della giornata e mi sono dovuto ascoltare le altre interrogazioni (fantastico modo di ripassare prima del proprio ...
Il presidente di Confcooperative di Modena Carlo Piccinini spiega come, superato positivamente il primo lockdown, si stia registrando una flessione dei consumi a causa dell’aggravarsi della crisi economica. Le cooperative emiliano romagnole favorite dalla maggiore presenza nella Gdo. “I nostri vini hanno grandi potenzialità perché sono popolari e moderni, ma dobbiamo prendere esempio dal prosecco e rivendicare questa nostra presenza nei vini popolari. Diventando la terra del pop wine”
Stiamo vivendo in un’epoca in cui sembra non ci sia tempo per niente.
Una delle conseguenze di questo modo di vivere è che tutti corriamo e con qualsiasi mezzo. Corrono le auto, corrono i motorini, corrono le biciclette e corrono anche i monopattini motorizzati. Così aumenta in modo esponenzi...
L’acquisto di Jerman da parte di Antinori è solo l’ultima delle acquisizioni in terra friulana. I Frescobaldi avevano acquisito in passato i Conti Attems e Conti Formentini in Giv. Moreti Polegato invita a non aver paura a entrare nei grandi gruppi. E, intanto, nel lato del Collio sloveno, arrivano i francesi
Mr. Amarone, come viene chiamato Sandro Boscaini, patron di Masi, spiega perché la media registrata dal settore vitivinicolo nasconde differenze abissali tra grandi e piccoli, tra gdo e horeca. A pesare anche la paralisi del turismo e l’annullamento delle fiere. “Ma appena si riaprirà sarà come nel terzo trimestre: i volumi torneranno a crescere perchè il vino è sinonimo di convivialità
L’anno del Covid ha messo in crisi le aziende produttrici di vini di qualità a scapito di quelle che operano sui canali della Gdo. Oggi vincono le grandi cooperative emiliane, ma quando riapriranno bar e ristoranti il rimbalzo in horeca sarà forte. Salteranno invece molte aziende piccole, fragili finanziariamente e incapaci di esportare e nasceranno nuovi campioni nazionali. I progetti di Clessidra dopo l’acquisizione di Botter e il caso Jerman. Rivoluzione in corso anche nel mondo del Prosecco
Luca Zaia all’estero è stato battezzato come il “Campione della Lega”. Nelle elezioni regionali 2020 ottiene il 77% e da quel momento arriva a mettere in discussione la leadership di Matteo Salvini. Giancarlo Giorgetti, numero due del partito, è l’uomo che più assomiglia al governatore veneto e insieme appartengono all’ala centrista della Lega, quella parte riformista e moderata che guarda da una parte all’Europa e dall’altra al ceto produttivo
Cosa hanno in comune un corso in azienda sugli stili di vita alimentari e un progetto per l’ottimizzazione dei consumi energetici in area operation? O ancora, solo per citare alcuni esempi, un’azione che riguarda gli acquisti verdi, una campagna di sensibilizzazione che coinvolge le risorse uman...
Nel sondaggio di Agorà il governatore emiliano batte tutti gli altri leader del Pd, incluso Enrico Letta con un sonoro 24% a 11%. La sua ascesa parte dalla schiacciante vittoria a sorpresa contro Matteo Salvini, il leader leghista a cui però è capace di riconoscere come “ragionevoli” alcune proposte. Ritratto del leader che parla al mondo produttivo e dialoga con tutti, dai Cinquestelle a Zaia
Tutto il quadro politico è in movimento. Ma a dettare l’agenda dei prossimi anni saranno i nuovi equilibri che si determineranno con l’utilizzo dei fondi del Recovery Fund. Bonaccini, con le sue dichiarazioni, non ammicca alla Lega, ma sta cercando di mettere in tensione la parte filogovernativa di Giorgetti e Zaia con quella populista di Salvini. Parla il politologo e sondaggista Paolo Feltrin
Draghi è a tempo e il Partito del Pil è costretto a porsi da subito il quesito su come mantenere in vita l’assetto politico basato sulla convergenza tra la Lega di Giorgetti e i riformisti del Pd. Trasformare la momentanea convergenza in una alleanza politica è complicato. Ma, l’alternativa sarebbe trovarsi di nuovo di fronte, dopo Draghi, a una riedizione di un bipolarismo tra populismi di destra e di sinistra
Dopo la proposta avanzata lo scorso anno dal Consorzio del Prosecco Doc per un percorso che arrivi ad includere il Prosekar del Carso all’interno della denominazione, si è riapertala contesa che dal 2009 contrappone i viticoltori che hanno aderito all’operazione patrocinata dall’allora ministro Zaia e quelli che intendono seguire vie alternative. A costo di “sacrificare” proprio il nome Prosekar. A meno che Patuanelli non arrivi in loro soccorso
Sì, non era mai successo che tanti e rinnovati provvedimenti statali fossero indirizzati alle aziende particolarmente attive nella ricerca e sviluppo di nuovi prodotti! E invece è accaduto in questa epoca strana in cui la pandemia sembra assorbire tutti i nostri pensieri!
Quando si parla di Startup tutti noi pensiamo a un gruppo di giovani e giovanissimi che avviano progetti innovativi utilizzando i più avanzati strumenti tecnologici.
Il caso di PRISMA M&A dimostra che anche persone appartenenti agli “anni d’argento” sono in grado di concepire e avviare...
Marcello Bonvicini, Presidente di Confagricoltura Emilia-Romagna, commenta l’andamento del settore agricolo nell’anno della pandemia: “Le aziende del territorio hanno sofferto molto, con perdite di oltre il 60% per le piccole e medie imprese delle bollicine legate al canale Horeca. Ora è fondamentale puntare sull’export e sulle infrastrutture. Importante che il Governo porti le nostre istanze nell’ambito delle politiche agricole comunitarie”
“Se tutti i player non sono allineati in un progetto di valorizzazione non si arriva in fondo. Se non facciamo in modo che l’ultimo metro permetta di identificare il Parmigiano Reggiano sbagliamo, perché non si tratta solo di un pezzo di formaggio ma del racconto di un territorio. A Patuanelli chiediamo infrastrutture come i bacini di accumula delle acque”. Parla il Presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano Nicola Bertinelli
Per Bortoli di Lattebusche il grande tema che il neoministro dovrà affrontare è quello dei dazi, soprattutto quelli verso gli Stati Uniti e Regno Unito. Ma sul tappeto c’è già anche una battaglia con la Slovenia sull’aceto balsamico di Modena e in generale sulle tutele delle Dop e delle Igp. Più locale, ma non meno interessante, la battaglia dei produttori di Prosekar del Carso contro il potentissimo consorzio del Prosecco
Sotto la spinta di Unipol, la banca modenese nel 2020 ha rilanciato le sue ambizioni di crescita con l’operazione di acquisizione di sportelli Ubi. Per il futuro grande attenzione sul fronte fusioni e acquisizioni. All’orizzonte resta la possibile operazione con Banco Bpm, ben vista da Unipol e con la Popolare di Sondrio. L’ad Vandelli: “Restiamo aperti a potenziali M&A”
In dieci anni la geografia della finanza ha visto crollare quella veneta che faceva perno sulle popolari di Verona, Vicenza e Montebelluna, su Antonveneta e su Cattolica Assicurazioni, e, al contempo crescere quella lungo la via Emilia con protagonisti del calibro di Credit Agricole, Credem, Unipol e Bper. E se quest’ultima, dopo aver conquistato 486 sportelli di Ubi, prendesse Banco Bpm diventerebbe il terzo gruppo bancario nazionale
L’istituto di Reggio Emilia è l’unica banca a chiudere il 2020 mantenendo stabili gli utili. Confermata anche l’elevata solidità. Creato nuovo polo per il private banking per la gestione di oltre 32 miliardi con Banca Euromobiliare, diventando quindi la quinta realtà italiana del settore. Dopo Caricento non si escludono nuove acquisizioni. Il dg Gregori: “Focus su crescita interna, ma crediamo nell’M&A”
La prima a “cadere” è stata Antonveneta, e poi, una a una, tutte le altre. Vicenza e Montebelluna finite ad Intesa, Verona assorbita da Milano e ora Cattolica salvata da Generali. Storia di una ripida discesa di una finanza Veneta con tate ambizioni e poca visione
“Non c’è solo il modello della superbanca, vi sono anche modelli di banche di successo che trovano nel rapporto col territorio o nella nitida specializzazione la propria ragione d’essere. Il primo è quello delle banche di territorio che, in alcuni casi, come quello di Credem, Bper e Credit Agricole funziona mentre non è funzionato quello veneto. Il secondo è quello di banche fintech, concentrato su segmenti di mercato come quelle delle piccole imprese, sulla quale stiamo puntando. In Veneto un caso interessante è quello di Banca IFIS che coniuga specializzazione e territorio ”. Parla Roberto Nicastro, cofondatore di Aidexa.
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