A Roma e Milano non li vogliono. Ma dentro il Pd cresce la voglia di Bonaccini e Bobo Maroni esce allo scoperto: “Zaia segretario”. E se il governatore veneto mantiene un basso profilo ribadendo che il suo posto non è a Roma, è significativo che un esponente storico del Carroccio – e con lui probabilmente altri militanti – lo indichi come il profilo ideale per una rinascita. Intanto Bonaccini si dimostra impegnato e presente. E preme sulla necessità del congresso: “Il tempo è adesso. Io parteciperò”
La notizia è giunta oggi in seguito ad un aggiornamento della ripartizione dei seggi proporzionali della Camera dei deputati nei collegi plurinominali. Il fondatore della Lega è dunque stato eletto nel collegio Lombardia 2-P01 (Varese) dove era capolista. Salvini: "Il Viminale corregge gli errori. Bossi è eletto". Nei giorni scorsi "quante parole al vento". Fontana: "Ottima notizia"
Tutto come previsto. La debacle della Lega provoca un terremoto nelle due regioni chiave del Nord. E ad avere in mano il pallino per le prossime regionali è ora Meloni. In Veneto si scalda a bordo campo Elena Donazzan, la recordwoman di preferenze che ammette “Fare il presidente della Regione è sempre stato il mio sogno”. Mentre in Lombardia diventa più realistica l’ipotesi Moratti, che con una sua lista avrebbe l’appoggio di FdI ma forse anche di Calenda
I malumori della fronda nordista per lo scarso risultato della Lega a trazione salviniana iniziano a venire a galla in modo prepotente. Bossi non è stato eletto. Maroni e Castelli, ex esponenti di spicco della vecchia Lega Nord scaricano Salvini. In Lombardia e in Veneto il disagio verso il leader dilaga. Grimoldi, ex segretario del Carroccio lombardo: "Da oggi raccogliamo le adesioni per la convocazione del nostro congresso. Vogliamo democrazia". Il governatore Fontana: "Salvini non è a rischio". Oggi pomeriggio il Consiglio e si deciderà il futuro della leadership leghista
Progressista, femminista, ecologista: la vice presidente regionale Elly Schlein è stata eletta alla Camera nel collegio di Bologna in cui era capolista indipendente nel listino proporzionale. Ma la sua ascesa potrebbe presto prendere una strada differente: si pensa anche a lei per il segretariato del Pd, che rimarrà vacante dopo l’annuncio di Letta di non ricandidarsi al prossimo congresso in primavera
Non è bastato mostrarsi come il prototipo dell’uomo del fare, organizzare incontri sfarzosi sul Canal Grande, oppure andare ai comizi elettorali in elicottero. Il sogno di volare a Roma dalla Laguna come Berlusconi è infranto. La lista Noi Moderati non ha raggiunto la soglia del 3% e nemmeno quella dell’1%, che consentiva di spalmare i voti a favore dell’intera coalizione. Brugnaro: "Amarezza e delusione per i risultati. Ma sarà per noi un punto di partenza"
Il Veneto non è più leghista. Una storia politica che dura da decenni spazzati via in una notte. Sul territorio, il Carroccio è il terzo partito. Per alcuni esponenti è “cronaca di un disastro già annunciato”. Marcato, assessore e vicinissimo a Zaia: “Un tracollo di consensi, ci si assuma la responsabilità”. Zaia: "Innegabile che il risultato sia deludente. Ora analisi delle cause, serve un chiarimento"
Progressista, femminista, ecologista: la vice presidente regionale Elly Schlein è stata eletta alla Camera nel collegio di Bologna in cui era capolista indipendente nel listino proporzionale. Ma la sua ascesa potrebbe presto prendere una strada differente: si pensa anche a lei per il segretariato del Pd, che rimarrà vacante dopo l’annuncio di Letta di non ricandidarsi al prossimo congresso in primavera
Meloni rassicurante, ma a far paura è la possibile deriva del Pd da partito europeista a ruota di scorta dei Cinquestelle in un rassemblement fautore della spesa pubblica e di un Salvini filo Putin e filo Orban. Per sventare questi pericoli, Bonaccini dovrà provare ad assumere la guida del Pd e Zaia trovare il coraggio di detronizzare Salvini. E la leader di Fratelli d’Italia di continuare a dare segnali forti di stabilità. Partendo dal chiedere a Mario Draghi di andare al Quirinale
Nel capoluogo lombardo, tre collegi uninominali su quattro sono andati al centrosinistra. Una sola affermazione per il centrodestra. Ma il sindaco Sala (Pd) non gioisce per la sconfitta a livello nazionale: "Non siamo la coalizione delle Ztl, siamo andati bene anche oltre la circonvallazione cittadina. Ma per noi sarebbe meglio avere un governo". La segretaria milanese Roggiani (Pd): “Rispetto alle comunali 2021, il Pd ha aumentato i voti”
Giorgia Meloni può dettare l'agenda politica dei prossimi cinque anni anche in Lombardia. Dopo il fallimento elettorale di Salvini in regione, la candidatura naturale di Fontana è messa in discussione. Moratti potrebbe essere la candidata di Fdi. Intanto, spunta l'idea Giorgetti, un nome che farebbe rinviare un eventuale resa dei conti nel Carroccio. Sempre che non sia proprio l'ex ministro dello Sviluppo a mettere in minoranza il leader al Consiglio federale
Bologna rimane rossa. Il candidato del centrosinistra Virginio Merola chiude al 45,5%, staccando l’avversario del centrodestra che si ferma al 26,3%. Il PD riesce a raggiungere il 33,2%, dato in controtendenza rispetto alla situazione nazionale, che ha visto molti avamposti storicamente di sinistra capitolare. Battuto anche Vittorio Sgarbi al Senato, a favore del candidato di centrosinistra Casini
Tosi anche se un po' in sordina poteva essere la carta che Matteo Salvini avrebbe potuto schierare in previsioni delle regionali per contrastare l'egemonia di Zaia in Veneto. Tuttavia, dopo questa nottata elettorale la leadership di Salvini sembra essere stata compromessa. Ma Forza Italia grazie a lui fa meglio rispetto alle altre province venete attestandosi al 9%
Fdi di Giorgia Meloni sbaraglia la Lega arrivando a doppiare i voti del Carroccio. Al Senato Fdi raggiunge in Lombardia il 27,7% contro il 13,9% del partito di Salvini. Alla Camera dei Deputati la situazione è la medesima. "Finalmente gli italiani hanno potuto scegliere dopo una campagna elettorale oggettivamente non bella, violenta, aggressiva e noi abbiamo subito.", ha dichiarato in serata
E' un FdI pigliatutto, seguita a lunghissima distanza dalla Lega. Una classifica completamente ribaltata rispetto a quella delle elezioni del 2018. Come se non bastasse, anche i numeri del Pd in Veneto contribuiscono ad alimentare una notte da incubo per il Carroccio: i dem sono secondo partito. Delude invece Calenda: 8%. Nella Lega alcuni esponenti veneto parlano già di cambio di passo, l'assessore Bottacin: "Non siamo più credibili"
Una vittoria che sorprende, ma non sconvolge, quella della coalizione trainata da Giorgia Meloni. Con il centrodestra che trionfa col 39% di preferenze, a 3 punti percentuali di distacco dal centrosinistra. Delusione per il Terzo Polo che non va oltre l'8%. E la disfatta di Letta apre la possibilità per Bonaccini e la sua vice Schlein di ambire alla segreteria del Nazareno
In molti giudicheranno pericoloso questo risultato elettorale nazionale per la vittoria di Giorgia Meloni che non è ben vista a Bruxelles. Ma la vera preoccupazione dovrebbe invece riguardare quello che è successo nel Sud. Se infatti il Nord, con la sconfitta di Salvini a favore di Zaia e Giorgetti e con un Bonaccini comunque in buona salute, ne esce bene, la debordante vittoria dei Cinquestelle nel Mezzogiorno rischia di portare a una nuova ondata di assistenzialismo che ci allontanerebbe, anche questa, dall’Europa
Delusione anche in Lombardia per Calenda, che qui puntava ad una considerevole doppia cifra. Sfiora invece il 10%, e dunque non sembra aver conquistato del tutto il cuore del tessuto industriale italiano. In ogni caso va meglio in regione che in Italia, dove registra il 7,7%. Un segnale che pur sempre testimonia che il gradimento è più alto che in altri territori
Il centrodestra vola oltre il 44% e vince le elezioni. Giorgia Meloni protagonista ma non sfonda il muro del 30%, mentre Forza Italia stupisce con quasi l’8% e potrebbe imprimere un profilo moderato al nuovo governo. Crollo della Lega di Salvini che in Veneto sta sotto il 15%. Meloni verso Palazzo Chigi ma avrà bisogno di un contrappeso. E chi altro se non Mario Draghi?
Nel collegio di Brescia, città governata dal sindaco di centrosinistra Emilio del Bono, il centrodestra stacca di quasi 30 punti il centrosinistra. Rosa Vitale si ferma infatti al 24,1%. FdI sfonda la soglia del 30%, la Lega arriva al 16% e il Terzo Polo raccoglie un 9,7%
Nel collegio della città governata da Giorgio Gori, sindaco Pd, il centrodestra stravince. La candidata Daisy Pirovano stacca nettamente l'avversario di centrosinistra Giacomo Ageloni, che porta a casa il 24,2%. FdI e Lega fanno meglio che a livello nazionale, il Terzo Polo pure (10,3%). Sotto invece il Pd con il 17,2%
L'attenzione sul collegio di Sesto era alta, nonostante non fosse contendibile, data la presenza di Rauti, figlia dell'ex segretario dell'MSI. Lo scarto fra la candidata e il suo avversato di centrosinistra, Emanuele Fiano, è ampio: lui porta a casa solo il 30,9%. Alle 2 si festeggiava già con torta e prosecco: "È stato cappotto totale, auguri Isa", inneggiano i militanti
Il candidato Antonio Misiani porta a casa il 38,8%, mentre l'esponente del centrodestra, Maria Cristina Cantù, si ferma al 33,6%. Uno scarto non troppo ampio, complice forse la presenza del candidato Ivan Scalfarotto del Terzo Polo, che ha raccolto oltre il 16% di voti. Quello di Milano è centro è uno dei pochi collegi in Italia che va al centrosinistra
Saldo il centrodestra ma il Carroccio soffre. Nella coalizione di maggioranza Fdi raddoppia i voti rispetto alla Lega, che si assesta su un 14,2% al Senato e alla Camera dei Deputati la situazione si replica, nella circoscrizione Lombardia 1 al 25,3% di Fdi si contrappone un 10,3%, nelle altre tre Circoscrizioni invece il rapporto si assesta tra i 30-33% di Fdi e il 12-16% della Lega
I risultati di queste politiche segnano un cambio di passo in Lombardia. Dopo quasi trent'anni di forzaleghismo il centrodestra domina a traino Fratelli d'Italia (che raccoglie il 28%). Salvini non supera il 14%, Forza Italia contro le previsioni raggiunge l'8%. Superata dal Terzo Polo che arriva al 9,7%. Pd al 18,9%. Cambiano gli equilibri in vista delle regionali: il pallino in mano ce l'ha Meloni, e così più che Fontana la candidata più accreditata è la sua vice
Gli exit poll danno il centrodestra poco sopra il 41%, il Pd sotto il 20, Calenda sotto il 10 e i Cinquestelle attorno al 15%. Fratelli d’Italia sembra lontana dal 30%. La Lega sotto il 10. Se così fosse, con un centrodestra forte ma non abbastanza e soprattutto diviso, non avrebbe vinto realmente nessuno. Solo Swg da il centrodestra tra il 43 e il 47%. Ma gli exit poll spesso sbagliano, e il risultato si saprà alle prime ore di domani. Vi aspettiamo con la nostra edizione delle 7
Gli occhi sono puntati sull'Italia. Von der Leyen avverte: "Se le cose dovessero andare per il verso sbagliato, abbiamo gli strumenti per agire". Una vittoria della destra alle elezioni preoccupa l'estero ma anche il ceto produttivo del Nord, che teme un diverso posizionamento dell'Italia in Europa. Rischierebbero di mutare i rapporti con partner commerciali come Germania e Francia
Gli occhi sono puntati sull'Italia. Von der Leyen avverte: "Se le cose dovessero andare per il verso sbagliato, abbiamo gli strumenti per agire". Una vittoria della destra alle elezioni preoccupa l'estero ma anche il ceto produttivo del Nord, che teme un diverso posizionamento dell'Italia in Europa. Rischierebbero di mutare i rapporti con partner commerciali come Germania e Francia
In queste elezioni basteranno uno o due punti percentuali di differenza per decidere il destino dei partiti e soprattutto delle loro leadership. Come anche gli equilibri regionali: in Veneto la Lega potrà rivendicare la presidenza regionale? In Lombardia inizierà l'era Moratti? Bonaccini sarà in grado di tenere in forze un partito "depotenziato"? Certo è che se l’Italia vuole uscire viva dalla tremenda crisi che la aspetta deve recuperare (se non l'uomo) almeno lo spirito di Draghi
Le elezioni sono ormai alle porte: domenica 25 settembre tutti gli italiani aventi diritto di voto si ritroveranno alle urne elettorali per l’elezione dei prossimi membri del Senato e della Camera. Le votazioni si svolgeranno dalle ore 7 alle 23, per poi procedere con lo spoglio dei voti.
...
I primi cittadini di Bergamo, Bologna e Firenze si dicono pronti a porre anche sul tavolo del nuovo Governo il provvedimento di iniziativa popolare sul decoro urbano, la tutela del commercio di prossimità e il contenimento del fenomeno 'bnb'. Questo, dopo la frenata seguita al voto contrario di Lega e 5Stelle e al parere negativo del ministro Garavaglia sugli emendamenti
La vera novità del dopo voto sarà la nascita di quella che si può definire una sorta di "Lega Sud" capeggiata da Conte. Un partito della spesa pubblica che macina consensi garantendo il reddito di cittadinanza. Mentre il Nord con la perdita d'identità della Lega, con FdI a trazione "romana" e un Pd che non ha mai saputo interpretarlo, rischia di rimanere senza rappresentanza. È ora di smetterla di inseguire chimere e slogan per costruire una politica capace di trainare il Paese in Europa
Missili sui Cinquestelle. Richiesta di competenti perché “l’impresa è un valore”. Applausi per Draghi. Nella provincia simbolo degli imprenditori del Nord confronto tra Letta - Calenda e Urso. L’applausometro va a Calenda, ma il cuore batte per Meloni. Zaia, in feeling con Bonaccini, parla solo di autonomia. Urso (FdI): "Abolire il Reddito di cittadinanza"
Si deve ancora votare per le politiche e già si pensa alle regionali. E il partito di Giorgia Meloni sembra avere già una strategia chiara. Per il dopo-Zaia la candidata sembra poter essere l'attuale assessore al lavoro Elena Donazzan. Intanto in Lombardia La Russa non esclude una candidatura di Moratti, che ringrazia per la stima. Sull'ex sindaca di Milano potrebbe addirittura crearsi un'ampia convergenza che va da Fdi a Calenda. Mentre il Fvg potrebbe essere l’unica regione da lasciare nelle mani della Lega
Il governatore del Veneto non muove un dito e aspetta seduto sulla riva del fiume che si realizzi il disastroso risultato elettorale di Salvini. Quello dell’Emilia Romagna alla caccia di consensi per dimostrare che dove lui gioca - a differenza di Letta - vince. Obiettivo comune: battere i leader dei loro partiti per sostituirli e costruire il nuovo governo Draghi
L’innamoramento dell’establishment milanese per l’idea di avere un ministero all'ombra del Duomo ha contagiato anche il segretario dem, Enrico Letta, che in occasione dell'incontro con gli industriali di Assolombarda ha detto: "Non mi scandalizzo assolutamente se c'è un decentramento di parti dei ministeri". Forse, preoccupato della discesa del Pd nei sondaggi, anche Letta ha ritenuto conveniente accodarsi alla proposta lanciata da Salvini
Il tentativo del partito di Giorgia Meloni di affermarsi come forza trainante anche al Nord da oggi ha una data. E' quella di domenica prossima nella quale Fdi cercherà la prova di forza con il centrosinistra cercando di riempire addirittura Piazza Duomo. È probabile che gli uomini di Meloni abbiano la sensazione di riuscire a conquistare perfino il collegio uninominale di Milano Centro, fino a ieri ritenuto appannaggio del Pd. La Russa: "Ci aspettiamo di vincere"
Secondo l'ultimo sondaggio Demos, Fratelli d’Italia potrebbe non solo superare il Carroccio, ma addirittura doppiarlo in regione (30,5% contro il 14,4%). La Lega sarebbe addirittura sotto al Pd, stabile attorno al 19%. Doccia fredda per Calenda: auspicava un 20% ma sembrerebbe fermo al 7%. Il sondaggio viene pubblicato nello stesso giorno in cui Guido Crosetto, ambasciatore di Fdi, è impegnato in un tour nel mondo economico nordestino
La questione non è banale perché con il loro voto potrebbero essere decisivi. La maggioranza dei collegi uninominali andranno al centrodestra, ma ce ne sono almeno 14 (secondo YouTrend) effettivamente contendibili. Il dilemma è: votare Letta per togliere seggi a Meloni, o scegliere il pragmatismo del duo Calenda-Renzi creando un terremoto ai vertici Pd?
Ad attendere il leader leghista a Treviso una fronda di militanti leghisti con cartelli poco benevoli (uno recita: "Scemo io che ti ho creduto e pure votato"). Nelle ore precedenti sotto un post di Mario Conte, esponente di spicco della Lega veneta e sindaco della città, si leggevano numerosi commenti contro il leader: "Farsi accompagnare da Conte e da Zaia è l'unico modo per non trovarsi con tre persone davanti”
I "politici- autori" di spessore invitati a Pordenonelegge sono solo due: Fedriga e Renzi. Il primo è un governatore leghista di linea anti-salviniana e filo draghiano, il secondo è l'ex premier e tessitore del Terzo Polo, Renzi. A dialogare con quest'ultimo sarà il presidente di Confindustria Alto Adriatico, Agrusti. Ormai è chiaro: le confindustrie del Nord hanno scelto come interlocutore privilegiato il Terzo Polo, o comunque chiunque sia in grado di portare Draghi al Quirinale e garantire un governo di sua emanazione
Il segretario dem e il sindaco di Milano si sono incontrati per parlare di futuro. Tra i temi posti sul tavolo le elezioni politiche del 25 settembre, ma anche le regionali del 2023. "Sala candidato? Avrebbe il mio sostegno", commenta Letta. Nessuna risposta dal primo cittadino. La sua candidatura potrebbe garantire di certo un'apertura anche da parte del Terzo Polo, ma sarebbe sufficiente per contendere al centrodestra una che governa da trent'anni?
Ecco perché il governatore dell’Emilia Romagna è il miglior candidato per il dopo Letta. E se la Lega andrà sotto il 10% Zaia potrebbe (con Fedriga e Giorgetti) trovare la forza e il coraggio di spodestare Salvini. Letizia Moratti destinata a conquistare la Lombardia. E se lo facesse con il Terzo Polo ne diventerebbe la leader. E così l’asse politico nazionale si sposterebbe nelle tre regioni più produttive del Paese
Il governatore si è visto costretto a rispondere a tono all'unico esponente politico che poco più di un mese ha auspicato una scalata al vertice del Pd, incoronandolo come prossimo leader progressista. Il leader di Iv ha accusato il Pd di essere stato contro il Governo. Bonaccini: "Se c'è una forza politica che non ha perso un momento per dare sostegno a Draghi quella è il Pd"
L'ex ministra del governo Draghi, Gelmini, apre a una candidatura di Letizia Moratti per il Terzo Polo. Gli fa eco anche Matteo Renzi. Il breve commento dell'ex sindaca sulle avance lasciano aperto uno spiraglio. Un eventuale candidatura politica sarebbe un bella grana da risolvere per partiti come Fi, Lega e anche Pd, visto che molti dei voti moderati potrebbero confluire proprio sulla sua persona
L'ufficialità delle dimissioni di Riccardo De Corato, ormai ex assessore della Regione Lombardia alla Sicurezza, immigrazione e polizia locale, è arrivata oggi, dopo la decisione annunciata nei giorni scorsi di candidarsi con Fratelli d'Italia alle elezioni del 25 settembre. Il Presidente Attilio Fontana ha nominato il suo successore: il nuovo assessore, con le stesse deleghe, sarà Romano La Russa
Quale è l’obiettivo che si deve dare chi pensa agli interessi di chi lavora e produce? Portare Draghi al Quirinale e far nominare da lui un presidente del consiglio di sua fiducia. Come arrivarci? Attraverso un buon risultato del partito di Calenda e Renzi, tale da permettere al più antipatico dei protagonisti della politica di destrutturare centrodestra e centrosinistra, confinando ai margini Meloni e Conte
Il centrodestra parte favorito per le elezioni del prossimo 25 settembre. Ma a determinare se la possibile vittoria sarà un successo assoluto saranno anche le scelte del centrosinistra. Fdi, Lega e Fi, formano un'alleanza apparentemente granitica. Al suo interno le ambizioni dei singoli partiti potrebbero innescare nervosismi al momento dell'assegnazione del candidato ai collegi uninominali. Il Pd può formare un cartello di ampia coalizione con tutti dentro, ma Calenda temporeggia
In prima pagina de Il Foglio, questa mattina, il direttore Cerasa scriveva: "Grandi corteggiamenti per Matteo Zoppas da parte di Meloni". Instillando così il dubbio di una candidatura dell’ex presidente di Confindustria Veneto nelle fila di Fdi. Zoppas smentisce: "Il mio impegno non può che essere concentrato nelle attività di famiglia". E aggiunge "sono a disposizione di tutte le forze politiche, senza distinzioni, per un confronto sulle tematiche industriali"
Questo sito utilizza cookie per migliorare la tua esperienza e i nostri servizi. Continuando a navigare acconsenti al loro utilizzo.OkMaggiori informazioni
Privacy & Cookies Policy
Privacy Overview
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.