L'azienda milanese, specializzata nella distribuzione di dispositivi medici, ha introdotto in Italia tecnologie pionieristiche come pompe per insulina, dispositivi per l'endoscopia rigida e aghicannula grazie a “buone intuizioni e strategie mirate”. Con un fatturato previsionale di 162,4 mln nel ‘24 (+17%), punta su efficienza, prodotti ad alto valore aggiunto e il coraggio di innovare. E all'estero guarda soprattutto ai “mercati minori” dell’Unione: Grecia, Polonia e Slovenia
Nel ‘23 l’azienda guidata da Paolo Bertolini ha totalizzato 1,4 mln di presenze delle 6,8 mln di Cavallino-Treporti (VE), dove è nata nel 1958. L’Ebitda medio degli ultimi anni viaggia attorno al 40%: “Investiamo su struttura, servizio e fidelizzazione degli ospiti: per questo è importante saper leggere i dati e tradurli in risposte ai loro bisogni. Ma non siamo ossessionati dai numeri: conta migliorare la gestione dei processi interni, per continuare a garantire qualità”
L’azienda bresciana, specializzata nella produzione di componenti per macchinari industriali e agricoli, oggi affronta due grandi sfide: un triplo passaggio generazionale e la crisi del settore agricolo nazionale. Chiude il ‘24 con ricavi in contrazione, ma la strategia di crescita c’è e si basa su due concetti chiave: resilienza e diversificazione. Attenzione anche ai mercati esteri: il Regno Unito, nonostante la Brexit, rimane una grande occasione
L’azienda bergamasca specializzata in bioedilizia conferma le tendenze degli ultimi anni e chiude il ‘24 con un valore della produzione pari a 38 mln, in continuità con un ‘23 di successo. Nel nuovo Innovation Center punterà su digitalizzazione e prefabbricazione. Sulla sostenibilità, l’ad Marchetti commenta: “Il legno non fa miracoli. Per un minore impatto ambientale bisogna puntare su un’ibridazione intelligente dei materiali”
Dai carburatori alle batterie, Dell'Orto ha attraversato 92 anni di storia rimanendo fedele al suo Dna familiare. Sotto la guida della terza generazione, l'azienda brianzolo-comasca affronta la crisi dell’automotive diversificando la produzione ("Guardiamo con interesse alle batterie di storage per telecomunicazioni e ferroviario") e i mercati. In India e Cina cresce già a doppia cifra e ora - dopo un ‘24 chiuso con ricavi a quasi 132 mln (+5%) - guarda verso sud-est asiatico e Usa: “Per superare i dazi, puntare su strategia local for local”
Partita da Sesto San Giovanni nel ‘94 con soli 4 dipendenti e una valigetta (direzione: Libia), l’azienda di procurement specializzata nel settore oil & gas ha superato la crisi delle Primavere Arabe diversificando in Algeria ed Egitto. E ora non accenna a smettere di crescere, con ricavi triplicati tra il 2017 e il 2023 e un utile in aumento del 38% annuo. Chiude il ‘24 con un fatturato di 33,1 mln (+4,2%), mentre per il ‘26 si punta a 45 mln, complice una nuova sede in Arabia Saudita. Redditività in calo del 13%
Il gruppo comasco, leader nel tessile di lusso, affronta le sfide del settore con acquisizioni strategiche – come Tintoria Comacina e Manifatture Tessili Bianchi – che mirano a preservare il know-how e le tradizioni del territorio. Nonostante un 2024 difficile, con ricavi in calo del 17,9% e un Ebitda sceso a 3,2 milioni (-65%), l’azienda continua a investire e innovare: “Questo ci dà fiducia nella ripresa”. Ma arriva il tonfo in Borsa
L’azienda è specializzata nella produzione di pellami per l’alta moda e i brand del lusso. Dal ’16, quando registrava ricavi per 19,6 mln, è cresciuta fino ai 37,8 mln del ’22. Dal ’23 è cominciato un periodo di rallentamento che, secondo il presidente Lupi, “è naturale dopo anni di forte crescita. Il settore si sta riposizionando: già dal ’25 si potrà parlare di ripartenza”
L’azienda produce strumenti da taglio come lame circolari e coltelli. Dal ’16, quando registrava ricavi per 18,7 mln, è cresciuta fino ai 38,6 mln del ’23 anche grazie “alle operazioni di M&A”. Nonostante il calo del ‘24 l’azienda continua a investire, soprattutto sulla diversificazione dell’offerta
L’azienda di Legnago (VR) si occupa di sicurezza e automazione domestica e industriale, ma il suo core business è la conversione dell’energia. Dal ’16, quando registrava ricavi per 247,3 mln è cresciuta fino ai 419,8 mln del ’23. Nel ’25 si concentrerà sullo sviluppo in Arabia Saudita “il mercato che nel nostro settore è quello in più rapida crescita del Medio Oriente”
L’azienda bergamasca si occupa di lubrificanti per macchinari industriali. Dal ’16, quando registrava ricavi per 21,5 mln, è cresciuta fino ai 44 mln del ’23 spinta dai prodotti ecosostenibili. L’ad Bellini: “Su quest'anno pesa il calo dell'industria. Ma non ci fermiamo: nel ’25 investiremo sull’ampliamento degli spazi e su soluzioni di risparmio energetico, grazie ai fondi di Industria 5.0”
L’azienda delle soluzioni intralogistiche automatizzate per le imprese è cresciuta dai 122,3 mln di ricavi del ’16 ai 314,4 mln del ’22 anche grazie all’internazionalizzazione e alle acquisizioni “che servono a completare la nostra filiera”. Il Deputy Chairman Grassi: “L’obiettivo futuro è lavorare ad un sistema di standardizzazione delle componenti per crescere in modo più sostenibile”
L’azienda di Pescantina (VR) è attiva nello sviluppo di display e dispositivi informatici. Dal ’16 quando registrava 4,9 mln di ricavi è cresciuta fino ai 28 mln del ’22 anche grazie all’attività di sponsorship nel mondo sportivo (a cui si è aggiunta quella tecnologica con Aprilia Racing nel '23). Dopo il rallentamento dello scorso anno ora punta “a trovare nuovi spazi di crescita nel mercato Emea”
L’azienda veneziana delle pitture e vernici per l’edilizia è passata dai 55,2 mln di ricavi del ’16 ai 121,6 mln del ’23 anche grazie alla sua presenza internazionale, rafforzata dall’annuncio di oggi dell’apertura di una nuova società Oltralpe. Il ceo Geremia: “Continuiamo a crescere nonostante il settore in difficoltà. Nel ’25 punteremo su hospitality e retail”
L’azienda del trasporto intermodale è passata dai 40,8 mln del ’16 ai circa 90 mln del ’23. L’amministratore unico Spighetti: “Quest’anno cresciamo grazie agli investimenti nell’ampliamento del parco mezzi e nella costruzione di depositi e parcheggi. Nel ’25 questo trend continuerà grazie ai fondi del Pnrr”
L’azienda dei servizi di sicurezza integrati è passata dai 58,4 mln del '16 ai 126,1 mln del ’23. L’ad Lattieri: “Nel ’24 scontiamo l’aumento del costo del lavoro ma continuiamo a crescere grazie alle acquisizioni”. Il ’25? “Vogliamo consolidare la nostra presenza a livello nazionale, soprattutto nel Nord-Ovest”
L’azienda di Gorle (BG) si occupa di componenti elettriche per applicazioni industriali. Dal ’16, quando i ricavi erano di 65,9 mln, ha più che raddoppiato il fatturato fino ai 151,9 mln del ’23. Quest’anno è prevista una leggera decrescita a causa del rallentamento dei mercati. L’ad Cacciavillani: “Continuiamo a investire nonostante un mercato in difficoltà. Ottimisti per il '25"
L’azienda si occupa della produzione di componenti plastici per il b2b con una forte impronta green. Dai 130,9 mln del ’20, è cresciuta fino ai 213,8 mln del ’22. Ha chiuso il ’23 a 153 mln a causa della contrazione dei mercati (soprattutto automotive ed elettrodomestici). La ceo Conterno: “Ora valutiamo la crescita per linee esterne. La joint venture in India è il nostro primo banco di prova”
L’azienda si occupa di sistemi di trasferimento per carburanti e lubrificanti. Dal ’16, quando registrava ricavi per 52,1 mln, è cresciuta fino ai 91,6 mln del ’22. Ha chiuso il ’23 a 80,1 mln a causa del calo dei settori agricolo e delle costruzioni, la cui frenata influisce anche sul ’24. Il ceo Varini: “La crescita organica non ci basta più: pensiamo alle acquisizioni”
L’azienda dell’arredo bagno è specializzata anche in chiusure e piatti doccia e termoarredi. Dal ’16, quando registrava ricavi per 25 mln, è cresciuta fino ai 37 mln del ’23. L’ad Presotto: “Lavoriamo bene in Italia e Europa, nonostante le difficoltà di Germania e Francia”. E per il futuro l’obiettivo è chiaro: “Puntiamo a raddoppiare il fatturato nei prossimi cinque anni”
Il gruppo di gioielleria e orologeria è passato dai 207,7 mln del ’20 ai 738,7 mln del ’23, soprattutto grazie alle operazioni di M&A. L’ultima è stata l’acquisizione della tedesca Christ (e delle sue oltre 200 gioiellerie). L’ad De Stefani: “Il lusso in crisi a causa dello stop della Cina? È vero, ma il nostro mercato è molto più europeo”
L’azienda dolciaria romagnola è passata dai 25,9 mln di ricavi nel ’16 ai circa 50 mln del '23. Nonostante un anno che si sta rivelando “complicato” per il settore, l’azienda punta a chiudere con il segno più grazie all’internazionalizzazione. E sul ’25: “Ragioniamo su nuove collaborazioni, soprattutto all’estero”
L’azienda comasca che crea, produce e stampa tessuti per i marchi del luxury chiude con ricavi per 31,2 mln a settembre, con un -15,6% rispetto al pari periodo dello scorso anno. Nei sei mesi, il calo era del 16,6%. Limato il flusso di cassa, che si attesta a 13,7 mln (dai 15,9 mln di giugno), “per l’acquisizione di una quota di minoranza din Creazioni Digitali” avvenuto a fine luglio. Non sono stati resi noti altri indicatori
L’azienda è nata dall’unione tra il Molino Figna, attivo nella lavorazione dei cereali, e il Molino Agugiaro, produttore di farine, nel 2003. È passata dai 102,9 mln del ’16 ai 166,3 mln del ’23. La crescita è stata spinta soprattutto dall’internazionalizzazione local for local. Il consigliere delegato Vernetti: “Ora le aziende del settore devono pensare alle fusioni per crescere”
Il gruppo bresciano opera nel settore del packaging. Dal ’16, quando i ricavi erano pari a 76 mln, è cresciuto fino a quota 158,9 mln nel ’22, anche grazie all’aumento dei costi delle materie prime. Nel ’23 si ferma a 130 mln. Ora soffre il rallentamento del settore alimentare e la crisi della Germania, "paese che tradizionalmente influenza l’economia lombarda”
Il gruppo dei macchinari per il packaging è passato dai 133,8 mln di ricavi del ’16 ai 486,1 mln del ’23, tenendo fede all’obiettivo di “avere un sito produttivo in tutti i Paesi manifatturieri che contano, partendo dalla Germania”. Una strategia di internazionalizzazione local for local che ha portato Aetna ad avere 12 filiali e 4 società produttive all’estero
Il gruppo parmense della cosmetica, da 263,4 mln di fatturato nel ’23, continua a concentrarsi sulla crescita sociale e ambientale. Negli ultimi tempi ha puntato soprattutto sull’Asia dove però “non c’è molta sensibilità per i prodotti green”. Per il Presidente Bollati l’obiettivo futuro è “un disallineamento tra la crescita e le nostre emissioni: più aumenterà la prima e più diminuiranno le seconde”
L’azienda piacentina si occupa di caldaie e climatizzazione. Dal ’16, quando registrava 20,9 mln di ricavi, è cresciuta fino a toccare quota 75 mln nel ’22, anche grazie alla spinta degli incentivi statali. Chiude il ’23 a 61,5 mln. In uno scenario di incertezza sulle norme per le caldaie a gas, l’azienda si sta preparando “lavorando su impianti elettrici e a idrogeno. Quando arriverà lo stop saremo già pronti”
L’azienda di Poviglio (RE) si occupa di piattaforme per il lavoro aereo. Dai 18,1 mln del ’16, è cresciuta fino ai 53,5 mln del ’23. Ora il ’24 sarà all’insegna della stabilità. E con un inizio ’25 “ancora difficile”, l’azienda prevede di tornare a crescere puntando sugli Usa, dove “operare in un mercato di nicchia ci ha sempre premiato. Il cambio di presidenza non ci preoccupa"
Il gruppo milanese del settore digitale chiude a 48,6 mln (-15,7%, rispetto al -19% dei sei mesi) a causa del rallentamento dei settori moda e lusso. Scende la marginalità, a 5,1 mln (-5%). L’ad Corno: “Stiamo ottimizzando i costi, anche con l’utilizzo dell’Ai. Torneremo a crescere nel primo semestre del ’25, grazie ai nuovi contratti già in portafoglio”
L’azienda, che si occupa di arredi per il trasporto ferroviario, chiude i nove mesi del ’24 con un fatturato di 58,4 mln (+23% rispetto al pari periodo ’23). Cresce anche la marginalità, a 11,7 mln (+25%). La Pfn è di cassa per 19 mln (+25%). L’ad Russello: “I nostri obiettivi futuri sono fuori dall’Italia. Abbiamo già chiuso due contratti in Nord America e uno in Europa”
La multinazionale lombarda della chimica ha superato il miliardo di fatturato nel ’22 fino ad arrivare a 1,1 mld nel ’23. L’Ebitda, in crescita dal ’20 (142,7 mln) ha toccato quota 173,8 mln nel ’23 e continuerà l’andamento positivo anche quest’anno. Il presidente Librandi: “Ampliare l’offerta è l’unico modo per sopravvivere. Per questo continuiamo a investire e diversificare”
L’azienda bresciana dei connettori elettrici e utensili per l’installazione registra un fatturato di 171,3 mln, in aumento dell’1,3% rispetto al pari periodo del ’23. Crescono sia le vendite in Italia (+1,4%) che all’estero (+1,3%). Cali single digit per la marginalità (49,5 mln, -6,1%) e il risultato netto (29,1 mln, -9,3%). Nel solo terzo trimestre però Ebitda su del 4,1% e utile a +1%
L’azienda di Filago (Bg) che si occupa di superfici decorative e materiali per l’arredamento, chiude con un fatturato di 121,5 mln e un Ebitda di 11,1 mln, in linea con l’anno precedente quando si attestava a 11,3 mln. Calo a doppia cifra per l’utile netto (2,1 mln, -32,4%). L’ad Cologni: “Miglioramenti a partire dalla seconda metà del ‘25”
L’azienda di Ospitaletto (BS) produttrice di componenti per elettrodomestici registra un fatturato di 212,3 mln. Su anche Ebitda adjusted (32,1 mln, +31,9%) e utile netto (12,6 mln, +49,5%), dati che però si confrontano con le forti flessioni registrate nel pari periodo del ‘23. L’ad Iotti: “Nel ‘25 i nuovi stabilimenti di Messico e India spingeranno la crescita”
La multinazionale di Travagliato (BS) specializzata nella tracciabilità e nel controllo qualità ha registrato 128 mln di fatturato al 30 settembre. Pesa il -22% delle Americhe (che da sole generano più di un terzo dei ricavi). L’ad e dg Mazzantini: “Raggiungeremo gli obiettivi fissati per il ’24 grazie alla nuova organizzazione e a progetti di efficientamento. L’Ebitda margin sarà tra 11,5% e 14%”
L’azienda padovana dell’Hair & Skin Care professionale, dopo aver chiuso il ‘23 con un fatturato di oltre 174 mln, si prepara a un altro esercizio con il segno più davanti. L’internazionalizzazione, fondamentale negli scorsi anni, continua a essere un elemento chiave: “L’Europa resta fondamentale, ma vogliamo consolidare la presenza in Nord America. E con acquisizioni mirate entreremo nei mercati emergenti”
L’azienda milanese si occupa della commercializzazione e distribuzione di materie prime per l’industria chimica. Dal ’16, quando registrava ricavi per 76,9 mln, è cresciuta fino ai 155,4 mln del ’22. Nel ’23 il fatturato si ferma a 147,9 mln. L’ad Garegnani: “Il ’23 è stato un anno difficile per la chimica. Ma nel ‘24 ci aspettiamo di recuperare in termini di marginalità”
L’azienda lombarda produce resine polimeriche per l’industria. È cresciuta dai 96,1 mln del ‘16 ai 179,7 mln del ’22 sulla spinta dell’aumento dei prezzi delle materie prime. Con la loro riduzione nel ’23, i ricavi si sono fermati a 131,1 mln. Il presidente Rossi: “Nel prossimo futuro amplieremo la nostra presenza negli Usa”
L’azienda delle telecomunicazioni registra un fatturato di 40,7 mln. I ricavi della sola Intred, al netto dell’acquisizione di Connecting Italia avvenuta ad aprile ‘24, sono di 38,6 mln (+5%). Non sono stati resi noti ulteriori indicatori economici. L’incremento è dovuto alle vendite di connessioni in Banda Ultra Larga (+10,7%) e servizi con canoni ricorrenti (+13,5%)
L’azienda di Bagnatica (BG) produce imballaggi primari per i settore farmaceutico e food. Dal ’16, quando il fatturato era di 74,5 mln, è cresciuta fino ai 126,3 mln del ’22. Ha chiuso il ’23 a 125,4 mln. Per il ceo Spolaor i risultati sono stati influenzati dalla pandemia, ma “ora il mercato tornerà a seguire le logiche industriali”
L’azienda bergamasca produce gas industriali e tecnici. Dal ’16, quando registrava ricavi per 550 mln, è cresciuta fino a quota 1 mld nel ’22 e ’23. Negli anni la crescita è stata sostenuta anche dalla diversificazione dei settori di vendita. L’ad Sestini: “L’idrogeno è l’energia del futuro ma i costi sono insostenibili. Serve anche il nucleare”
L’azienda si occupa di componenti elettronici per l’automotive e la room appliance. Dal ’16, quando registrava ricavi per 829 mln, è cresciuta arrivando a quota 1,5 mld nel ’23. Quest’anno la contrazione dei volumi impatterà sul fatturato. L’ad Moro: “Per l’industria automobilistica questi sono anni di stallo. Ma bisogna decidere ora i veicoli del futuro”
Dopo la crescita dai 64,2 mln di ricavi del ’16 ai 98,6 mln del ’23, l'azienda del tessile d'alta gamma prevede un forte rallentamento dovuto alla crisi che ha colpito il settore dalla fine dell’anno scorso. Ma “gli ultimi mesi ispirano fiducia”. L’ad Mantellassi: “L’emergenza riguarda tutta la filiera. Le piccole aziende e gli artigiani sono i più a rischio”
L’azienda dei sistemi di trasmissione di potenza, dopo anni di forte crescita (dai 303,7 mln del ’16 è passata a 1,2 mld nel ’23), registra un rallentamento per il calo del settore agricolo. Prevede di chiudere con una marginalità in linea con il '23, ma “il ’25 rischia di essere peggiore”. Il presidente Storchi: “L’aumento della popolazione mondiale ci permetterà di crescere”
L’azienda si occupa della produzione di salumi per la Gdo, i discount, l’industria e il food service. Dal ’16, quando registrava ricavi per 18,3 mln, ha continuato a crescere fino ai 38,6 mln del ’23. Ora punta ad espandersi fuori dall'Europa. E sulla delocalizzazione della produzione: “Non è da escludere, può aumentare la nostra competitività”
L’azienda delle spedizioni è cresciuta negli anni grazie alla sua capacità di “adattarsi alle mosse dei produttori”. Nel ’22, complice l’aumento della domanda post-pandemia e il conseguente aumento dei noli, il fatturato è passato da 2,9 mld a 4,5 mld. Il vicepresidente Nocentini: “Stiamo tornando al nostro normale andamento”
L’azienda degli yacht di lusso continua a crescere grazie “all’esclusività e all’artigianalità dei prodotti”. Nel ’16 il fatturato era di 296,9 mln, aumentato fino a sfiorare i 900 mln già nel ’23, cifra che conta di raggiungere quest’anno. Il direttore finanziario Bruzzese: “Ora investiamo sull’M&A. Vogliamo essere un aggregatore di competenze nel settore”
L’azienda milanese della refrigerazione continua ad aumentare i ricavi grazie alle frequenti operazioni di M&A. Il fatturato, dopo aver superato 1 mld nel ‘21 è salito fino a 1,4 mld nel ’23 e continuerà a salire nel ’24. Il ceo Nocivelli: “Per le acquisizioni bisogna arrivare dalle aziende al momento giusto con piani solidi. Importanti anche i manager e l’integrazione”
Per l’azienda mantovana dell’acciaio da 8 mld, quest’anno si sta delineando “difficile, per il ridimensionamento dei consumi e dei prezzi e quindi dei margini”. Per questo alla crescita per linee organiche ha affiancato le acquisizioni, come quella di Ascometal Fos-sur-Mer. “Così rafforziamo la filiera e continuiamo a diversificare”
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