A’ Riccione continua a essere ancora oggi uno dei migliori indirizzi cittadini per
gustare una ottima cucina di pesce, di stampo tradizionale, basata sulla qualità
e sulla freschezza dei prodotti
La cucina, condotta da Nicola, gemello di Dario, ha come riferimento il territorio: i
piatti proposti sono essenzialmente quelli della tradizione ma con spunti moderni sia
per quanto riguarda gli impiattamenti sia per le tecniche di cottura. Interessante il
Coregone…
Interessate la linea di cucina che affianca ai classici sashimi e nigiri, ottimi quelli con sgombro, calamaro e ventresca di tonno, alcune versioni flambate impreziosite con caviale o foie gras o con la carne di Angus. Da non perdere anche le tartare…
La parte più estrosa della cucina riguarda tanto l’accuratezza estetica quanto il gioco di
texture e temperature come nell’ormai signature Ika Somen: crudo di calamaro sfrangiato con
caviale Royal Oscietra, verdure croccanti, uovo di quaglia e salsa soba dashi
Il Robata si presenta con un ambiente sofisticato sui toni del rosso; il tavolo dello Chef
affaccia direttamente al bancone, di fronte alle consolle della scenografica cucina a
vista dove officia l’italiano Luigi Nastri, che ordisce qui uno stile di dichiarata
ispirazione giapponese…
Qui lo Chef Piermaria Trischitta, di origini catanesi, ha preso le redini ben
insediandosi in una proposta gastronomica che già si era fatta conoscere per la sua
cucina semplice e autentica. I piatti, però, sono densi di novità e dell’aria fresca
respirata tra Amburgo e Copenaghen…
Da non perdere il Lucioperca alla Wellington, con il pesce di lago a sostituire il filetto
accompagnato da una salsa al beurre blanc. Particolari i dolci, con proposte che
prevedono anche una componente salata come per il Cremoso al cioccolato Blond
Dulcey con fragole e caviale Beluga
Una tradizione fatta di semplicità, estrema cura della materia prima impiegata, servizio attento e
cordiale, carta dei vini tra le più importanti e variegate di Milano. Se poi aggiungiamo anche il luogo,
un bellissimo stabile d’angolo in zona Foro Buonaparte, il gioco è fatto
“Regionale, ma in evoluzione” quella di Sadler è una cucina italiana senza
contaminazioni, una cucina d’autore che si rinnova e affonda le sue radici nella
tradizione, che preferisce le morbidezze e le rotondità agli spigoli e ai contrasti…
In cucina il focus è sulla valorizzazione dei prodotti del territorio senza seguire
pedissequamente la tradizione se non laddove deviare sarebbe inopportuno (vedi i
Casoncelli “burrosi” di malga). La proposta diventa particolarmente avvincente…
Il piatto del momento è proprio la catalana con il granchio blu. Al temuto ma prelibato crostaceo il “Tavern” ha dedicato un menu degustazione, che prevede anche le “moeche di blu”, oltre alla crema di ravioli con ricotta fioretta e…
Ai fornelli Sciortino e Carusio duettano sulla sinfonia di una cucina tanto adesa alla
tradizione quanto pronta alla sua rivisitazione. L’ingrediente principe è il territorio
stesso, che parla attraverso l’utilizzo di materie prime provenienti dai produttori locali
o dall’orto…
Simone Breda non si limita a riproporre il retaggio della scuola classica italiana e
francese ma anzi sceglie i prodotti del territorio per valorizzarne l’aspetto più
tradizionale e, per certi aspetti, più vernacolare. Tra i piatti si distingue il Risotto con
salvia…
Qui va in scena “Reborn”, un percorso gastronomico immersivo in cui si viene accompagnati con la vista, l’udito, l’olfatto, il gusto e anche il tatto in uno spettacolo multisensoriale che prevede sette atti ritmati da una colonna sonora cucita ad hoc…
Raffaele Lenzi elabora un concetto di cucina circolare e salutista, con primazia degli elementi vegetali; lavora sui contrasti, che siano di cotture, di toni, di sapori e, anche, di culture, gioca sulla leggerezza e sull’armonia, con pennellate di acido…
Nella sua cucina Antonio Guida ha un approccio creativo con cui ripresenta in modo contemporaneo la classica cucina italiana, viva di influenze classiche importanti, soprattutto francesi, con frequentissimi rimandi che parlano del suo legame col sud d’Italia…
La cucina di Roberto Di Pinto è senza orpelli, mira all’essenza e, allo stesso tempo, è senza preconcetti. Una proposta gastronomica che rivela le origini campane dello Chef unite a un tocco di stile francese, rivela le esperienze pregresse…
Lo Chef è Stefano Mattara è tornato a casa dove, a dispetto del nome del ristorante,
ordisce una cucina incisiva, contemporaneamente classica, con uso appropriato delle
spezie con cui affronta un focus sulla piacevolezza e sul gusto, spiccatamente
mediterraneo
Una cucina di impostazione classica, con influenze prevalentemente francesi, e una proposta variegata con piatti ben presentati, eleganti, che giocano con le materie prime locali ma guardano all’estero. Tra gli antipasti ci sono l’Astice con cocco, kefir, lime e coriandolo…
Una cucina di grande tecnica, capace di fondere mirabilmente tradizione e
sperimentazione, e che si appalesa nella incredibile mano della Chef nel trattare gli
ingredienti di origine vegetale. Provare per credere piatti come Indivia belga,
mandarino tardivo e arachidi…
La cucina di Roberto Stefani è di impostazione classica, elegante, raffinata, nitida nei sapori, con cotture millimetriche e salse tirate alla perfezione. È "classica" con classe, piacevolmente gustosa, molto equilibrata, prevalentemente ittica. Pubblichiamo una recensione di Fiorello Bianchi tratta dalla guida Milano e Lombardia Tavola 2023
La cucina è chiaramente di stampo contemporaneo con una solida impronta mediterranea. Gli Chef, campani di origine, portano a tavola la loro terra ma in “punta di forchetta”, ovvero senza essere mai troppo manifesti. Da provare, in questo senso, il piatto segnature "Miseria e Nobiltà"...
I giochi di consistenze (“textures”) e la ricerca nell'utilizzo di materie prime provenienti da varie parti del mondo si alternano durante tutto il percorso, come nella Capasanta con la lingua salmistrata, salsa verde di pastinaca all'alga nori o nel…
Da non perdere gli Hiyoshi Udon, la tradizionale pasta lunga giapponese, rigorosamente fatta a mano e servita in un brodo freddo con mazzancolle in tempura e tuorlo morbido. Pregevoli, infine, i Nigiri e gli Uramaki, tra cui quello con ventresca di tonno e porro fritto
Marco Carminati e Filippo Cammarata, patron e Chef, oltre che socio, hanno scelto di mantenere in carta solo alcuni degli immancabili piatti della tradizione, per concentrare l’attenzione su una proposta contemporanea, fondata sulla stagionalità. Pubblichiamo una recensione di Alberto Cauzzi tratta dalla guida Milano e Lombardia a Tavola 2023
Un’osteria contemporanea, con ampi spazi fra i tavoli, location elegante, servizio e piatti, sia come stoviglie sia come presentazione, da fine dining, ma con un posizionamento di prezzi più abbordabile. La cucina qui è tutta di gusto: golosa, punta su piatti accoglienti…
L’idea di fondo è sempre legata al territorio (Tortelli di zucca) ma è attualizzata grazie
a tecniche moderne e alimenti non necessariamente a Km 0: il menù è libero, e copre
diverse tipologie di prodotti, di terra, di acqua dolce e salata
Si può cominciare con un tagliere di salumi o di formaggi selezionati con grande attenzione,
una vera specialità del locale, o con i classici mondeghili, per poi passare alle iconiche
prelibatezze della tradizione milanese...
In cucina, da qualche tempo, officia Stefano Gelmi, giovane talento formatosi entro queste stesse mura. Una mano evidente la sua, che ha portato grande freschezza e personalità sulle tavole dell’osteria. Con piatti come il Polpo di Porto Santo Spirito alla “gallega”...
È qui che la famiglia Rossi, giunta alla quarta generazione di osti, sfoggia la propria
sensibilità verso realtà produttive locali, portando in tavola la tradizione del territorio
con incursioni di eccellenze gastronomiche italiche dei Presidi Slow Food
Il Magenes è, da sempre, uno dei punti di riferimento per la cucina tradizionale milanese, quella delle cotolette, del risotto giallo, della trippa e dell’ossobuco. Oggi, però, è diventata un’osteria con due anime ben distinte…
Riccardo Redaelli porta la cucina e i prodotti delle Langhe nella provincia di
Lecco, non dimenticando però alcuni piatti della tradizione lombarda. Una bella
mano, piatti presentati in modo elegante con grande focus sul gusto
La cucina è il regno dello stesso patron, lo Chef Costantino Di Claudio, che propone piatti di terra e di mare dal taglio contemporaneo, ponendo particolare attenzione alla stagionalità degli ingredienti. L’estate ha così visto attingere a piene mani dal regno marino
L’idea è quella di accogliere, di divertire, di attirare più clientela possibile, anche i palati meno avvezzi alle stimolazioni avanguardistiche. La scuola francese, con l’incursione Bartoliniana, hanno certamente segnato il percorso del cuoco
Una cucina di territorio con una visione creativa, di respiro internazionale, con l'obiettivo di stupire i commensali lavorando, decisamente in controtendenza, non sul togliere ma nell'aggiungere, puntando all'ampiezza della numerica degli ingredienti che compongono le portate
Tanto fumo dunque, ottenuto attraverso l’utilizzo di diversi legni aromatici, ma anche
un sapiente uso di fermentazioni e il riutilizzo pressoché integrale della materia prima
che arriva al locale, così che nulla vada sprecato. Il foraging è l’altra componente che
qui trova ampio spazio…
A piatti di questo spessore appena citato si affiancano rinfrescanti proposte, all’estremo opposto della tavola del gusto. Una menzione particolare al ceviche con salmerino alpino e avocado siciliano
Siamo all’interno di una struttura che può ricordare un ranch e, va detto, lo Chef vanta anche un po' i tratti del cowboy: apparentemente rude, è schietto, sincero, diretto. Il carattere, del resto, è esuberante, così come la sua cucina caratterizzata da un’alta dose di creatività
Remulass ha una propria identità stilistica di cucina e, pur condividendo con la sua matrice l’impianto etico -l’utilizzo di materia prima a chilometro zero - ne rappresenta l’evoluzione tramite piatti concreti, golosi e solidi, realizzati con verve
vedendo all’opera l’amico Norbert Niederkofler, allora astro nascente dell’alta cucina, che Blaresin ha costruito il suo sogno. Tornare nella sua terra e aprire un ristorante, capace di ispirarsi, con la modestia del caso, ai piatti visti fare negli stellati delle Dolomiti ladine…
Un paese di circa 3 mila abitanti, nel bergamasco, ospita una cucina di pesce di altissima qualità, dalla veste elegante ma dalla sostanza genuina e speciale. “L’apparente semplicità” di ogni piatto de Il Saraceno, così come è stata definita, conquista ogni palato.
Ai fornelli conduce i...
È da ben 250 anni infatti che la cucina della famiglia di Antonio Gavazzi, detto Gino, oggi alla guida del locale insieme alla madre, declina i sapori locali ascoltando le ricette di una volta e dando vita talvolta anche ad un nuovo meccanismo di interpretazione. A colpire è sempre l’elevata qualità che rimane una costante invariata e la capacità unica di selezionare materie prime poi rielaborate secondo una precisa filosofia culinaria
Contraste è un locale nel centro storico di Milano, nato dall’amicizia tra Matias Perdomo chef uruguaiano, Simon Press, sous – chef argentino, e dal maître Thomas Piras e dalle precedenti opportunità di crescita che hanno condiviso negli anni di formazione, che sono state la miccia giusta che è servita ad accendere la scintilla di un ristorante dal menù spensierato e divertente
Le molteplici esperienze giovanili di Davide Caranchini, chef, danno ora i propri frutti e rendono così intrigante e nuovo un menù territoriale e stagionale. Di contro ad un arredamento minimale, la vera ospitalità è in tavola attraverso piatti eleganti e ben studiati, sperimentati e declinati in accostamenti innovativi
Il nome del locale anticipa quella che può dirsi a tutti gli effetti un’esperienza unica e multi sensoriale: una cucina ispirata ai piatti tradizionali del territorio e al tempo stesso tesa a valorizzare al meglio le materie prime attraverso nuove tecniche, in un giardino zen nella periferia Nord di Milano. A studiare tutti gli abbinamenti e a creare sapori innovativi e in grado di conquistare ogni palato, è lo Chef Tommaso Arrigoni
In gioco c’è un progetto più importante, che nasce dalla necessità di condividere e trasmettere le proprie suggestioni ed emozioni attraverso l’idea di una buona cucina studiata in ogni suo aspetto. E così che anche nel menù si ritrova l’essenzialità di una cucina basata sul ricordo e sulla tradizione e la ricerca della qualità
Uno scenario unico che accompagna l’ospite del Ristorante Berton al Lago in un viaggio sensoriale. Andrea Berton e Raffaele Lenzi guidano una cucina ricca dei sapori locali e tradizionali, con occhio vigile alla stagionalità e alla genuinità della materia prima, ma anche di una cucina protesa all’ascolto di un estro creativo che la contraddistingue
La famiglia Colleoni è da anni considerato un punto di riferimento importante per raccontare i sapori e la personalità di una territorialità che non teme rivali. Ogni ricetta è declinata in un percorso che prende le mosse dalla tradizione e punta a porsi come rappresentante anche di una contemporaneità
Giancarlo Perbellini, chef pluristellato, sotto la cui guida nasce l’omonimo locale milanese, definisce la sua cucina sulla base di tre ingredienti fondamentali: leggerezza, creatività e curiosità. A prendere le redini, nel cuore di Brera, a Milano, è Antonio Cacciapaglia che, senza abbandonare lo stampo di casa Perbellini, ripropone in chiave innovativa i piatti della tradizione
Dietro alla creazione di ogni ricetta firmata Manna Milano, c’è Matteo Fronduti, chef intraprendente e sicuro del valore che riesce a dare alla sua cucina. I piatti proposti seguono una filosofia accattivante, che detta la scelta di ingredienti non sempre comuni, ma di altissima qualità
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