La cucina, che si definisce «oriental
attitude», non è una mera miscellanea di disparate culture
gastronomiche, bensì un’armoniosa fusione di alte cucine orientali
Nella carta svolge un ruolo importante il pesce: da provare – per esempio – il branzino al vapore in salsa di soia, servito con filangé di cipollotti e zenzero...
Federico Sisti, lo chef, è rispettoso della tradizione, vissuta però come stimolo anziché come limite. La sua
cucina è vivace, definita anche da insoliti accostamenti...
Dire Enrico Bartolini significa pronunciare il nome di un cuoco che è stato capace, come pochi, di spingere la propria arte culinaria a somma espressione della gastronomia d’autore del nostro Paese
Dire Enrico Bartolini significa pronunciare il nome di un cuoco che è stato capace, come pochi, di spingere la propria arte culinaria a somma espressione della gastronomia d’autore del nostro Paese
In carta portate della tradizione rivedute, oltre a specialità venete, come i bigoli in salsa «piatto
tradizionale della cultura veneta», e qualche classico milanese...
La cucina di Carlo Cracco da sempre si caratterizza per la sua forte originalità. Lo chef, infatti, ha appreso tecniche d’alta scuola da maestri riconosciuti. Ma la sua creatività si esprime in piatti del tutto personali...
Ai fornelli continua a regnare Matias Perdomo, chef di origine uruguayana che si è fatto conoscere e apprezzare per la sua creatività immaginifica, capace di legare fra loro elementi appartenenti a diverse tradizioni gastronomiche alla luce di una sensibilità e una tecnica al di fuori del comune
Ristorante elegante e spazioso, con vetrate che danno su un piccolo ma curato giardino zen. La cucina è ricercata, sostenuta da una salda conoscenza delle tecniche culinarie
Il cuoco, Andrea Berton, allievo di Gualtiero Marchesi e di Alain
Ducasse, propone una cucina di ricerca, definita da piatti molto curati, mai grevi e quasi eterei
Da umile ‘pranzo al sacco’ a piatto gourmet, il bentō (che in Giappone
è una sorta di vassoietto take away) è stato rielaborato dallo chef Yoji
Tokuyoshi mescolando ingredienti e tecniche italiane e giapponesi
Barbacoa è una catena di ristoranti brasiliana che offre carni alla brace
con servizio alla carta, oppure con il metodo rodizio che consiste nel
trinciarle al tavolo del cliente, a volontà
La memoria intrisa di emozioni, il legame con il territorio e la conoscenza della cultura culinaria sono le fonti d’ispirazione
primaria di Andrea Aprea...
Ai consolidati classici, come la grigliata mista del Mediterraneo
alla romagnola, si è affiancato un repertorio di antipasti crudi con ampia selezione di ostriche
La cucina è attenta alla sostenibilità, sia per l’approvvigionamento delle materie prime (in genere di piccoli produttori) sia per quanto riguarda la riduzione degli sprechi
Eugenio Boer, cuoco di origine olandese ma di ‘cuore’ italiano, racconta, nel suo curato ma non
formale ristorante, la sua personale idea di cucina Made in Italy
La cucina è rassicurante, e coerente con la confortevolezza dell’atmosfera. La carta conta relativamente pochi piatti, poco più di una ventina, distribuiti nelle varie portate, ma tutti centrati, ben collaudati e che regalano sempre piacevoli conferme
Il ristorante di Andrea Berton è uno di quei luoghi a cui si può accostare, rubandolo all’arte e alla letteratura, il termine ‘neoclassico’. Non tanto per l’ambiente o per il servizio, ma per il modo assai personale di interpretare la cucina, caratterizzata non solo da rigore formale, precisione esecutiva e cura estetica, ma soprattutto protesa alla ricerca dell’armonia
La cucina guarda a una tradizione milanese leggermente modernizzata, con piatti immancabili come il «Risotto alla vecchia Milano» con gremolata, midollo e sugo d’arrosto e le polpette croccanti di ossobuco con salsa verde
La cucina offre i profumi e i sapori tipici del ‘tacco’ d’Italia, in piatti veraci ma comunque ben eseguiti, con la giusta attenzione alla qualità della materia prima e all’uso se non parco almeno giusto di grassi e condimenti
La carta offre piatti lineari e gustosi, ben pensati e ben preparati, partendo perlopiù da materie prime Presidi Slow Food, provenienti da diverse zone d’Italia
Alta è quindi l’attenzione verso i prodotti, che sono rigorosamente stagionali. La loro elevata qualità ben si evidenzia nelle elaborazioni che tendono a esaltare le caratteristiche aromatico-gustative dei singoli elementi presenti nei piatti
In realtà, il dim sum è molto di più: si tratta di uno stile di cucina tipico della Cina meridionale, in particolare della provincia Guangdong, fatto di piccoli assaggi tradizionalmente consumati con il the (yum cha)
Ristorante posto a due passi da piazza Loreto, che propone le specialità della regione del Sichuan, notoriamente piccanti e speziate, dove è ricorrente il profumato pepe locale: pungente e con una nota agrumata
Per indagare i motivi di tanto successo occorre tornare al format della prima Langosteria: ambiente contemporaneo, servizio sartoriale, materia prima ittica così ricercata da rappresentare un parametro per la città e infine uno chef capace
La cucina, di stretta osservanza milanese, propone (in porzioni di soddisfazione)
tutti i grandi classici meneghini, preparati con mano sicura e senza incertezze esecutive
Le pietanze milanesi più tipiche (come l’immancabile risotto allo zafferano e l’ossobuco) si intrecciano a proposte più mediterranee e più internazionali, come richiede il cosmopolitismo della ‘locomotiva d’Italia’
La cucina punta su una selezione di ingredienti scelti con cura, alternando materie prime ‘nobili’ ad altre più ‘umili’ ma comunque ricche di gusto. La proposta tende a interpretare i prodotti, attraverso suggestioni derivanti dalla tradizione delle cucine regionali italiane
Il ristorante Joia è un must per gli amanti della cucina vegetariana. Nato nel 1989, su impulso di Pietro Leemann (che da allora ne guida la cucina), Joia si caratterizza per l’utilizzo ‘avanguardista’ della materia vegetale
e per la grande attenzione alla stagionalità e alla sostenibilità
Il successo di Iyo Experience si basa su due fattori: nessun compromesso sulla selezione della materia prima e capacità di circondarsi di professionisti di prim’ordine
Il ‘battistiano’ nome – Innocenti Evasioni – rende perfettamente l’idea di una esperienza di ‘evasione romantica’ che trasporta l’ospite in una dimensione lontana dal confuso ambiente metropolitano meneghino
Più di sessant’anni sono passati dai primordi: ma ai fornelli – forti di una esperienza senza eguali – si procede con sicurezza nello spirito della strada originaria, proponendo una reinterpretazione a tutto campo dei profumi
e dei sapori delle grandi cucine regionali del nostro Paese
Più di sessant’anni sono passati dai primordi: ma ai fornelli – forti di una esperienza senza eguali – si procede con sicurezza nello spirito della strada originaria, proponendo una reinterpretazione a tutto campo dei profumie dei sapori delle grandi cucine regionali del nostro Paese
Qui si respira un’aria vagamente nuovayorchese con pareti blu notte, mattoni a vista, vetro ambrato della balaustra del soppalco, ottone delle lampade, Gin bar... in un incrocio affascinante di presente e passato
Ora, questa celebre insegna ha da poco riaperto in via della Spiga, nel pieno ‘quadrilatero della moda’, tornando alla ribalta sì ringiovanita ma con quello stile sempiternamente ‘classico’ – un po’ da raffinato ed esclusivo club inglese ove ci si reca per il piacere di ritrovarsi – che la ha contraddistinta sin dagli albori
La cucina di Anima è ricercata e al contempo concreta, dai sapori intensi, di evidente stampo internazionale. Ma in essa trovano comunque spazio anche proposte di chiara ispirazione mediterranea
... rimangono ben impresse, per la loro sontuosità, anche le pietanze di derivazione più classica, come i ravioli del plin farciti di anatra arrosto con zucca e capperi o l’anguilla laccata al vino rosso con fegato grasso e salsa al rosmarino
Dalla carta dei cibi traspare chiara un’impronta mediterranea, che non è necessariamente e solo associata al mare: ma anche a verdure e carni, come nei casi, per esempio, delle zucchine in scapece o dell’agnello alla menta
La cucina, anche grazie a una brigata giovane, dinamica e ‘multietnica’, appare ricca di spunti fusion che vivacizzano la ‘consueta’ e ‘borghese’ tradizione milanese
In un ambiente caldo e accogliente, con tanto legno, seguiti da un servizio sorridente ma non impostato, sfilano piatti preparati da una brigata giovane ma capace, fra i quali i tortelli di patate e abete con fondo di selvaggina e il maialino alla griglia con cavolo cappuccio e pesto di timo limone
Ai fornelli convivono due anime: quella orientale, in particolar modo focalizzata sulla cucina cinese, e quella occidentale, spesso milanesizzata, come nel caso dell’omaggio alla città: «ravioli d’oro», ovvero ravioli in pasta di zafferano ripieni di ossobuco con crema di risotto alla milanese
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