Defilato dal trambusto vacanziero che affolla le sponde del lago, il ristorante è stato ricavato in quella che per la famiglia Leali è stata per generazioni prima abitazione e successivamente casa vacanze: una antica corte risalente al XIV secolo, sapientemente ristrutturata in un tripudio di forme moderne, lineari ed eleganti. Alle piccole affascinanti salette si affianca poi, nella bella stagione, il magnifico spazio aperto: curato e confortevole.

Artefici di questo ‘piccolo regno’ sono i giovani fratelli Leali – Marco e Andrea – quest’ultimo protagonista ai fornelli. La sua è una cucina d’istinto, moderna, va da sé fresca di idee: una «nuova cucina gardesana» insomma, secondo la definizione da loro coniata. Anche i piatti più legati al territorio sono d’impronta innovativa: si veda per esempio il risotto ai limoni del Garda, avvincente incontro fra morbidezza e acidità, così come la trota fario semi-cotta arricchita dalla sferzante presenza di ginepro, anice e rafano. Tra i classici di Casa Leali ecco poi gli spaghettini tiepidi con sarda di lago e bottarga, il peperone bruciato ed essiccato con estrazione di peperonata, il coniglio allo spiedo con burro e salvia. Tra gli ultimi nati dalla creatività dello chef ecco anche i bottoni al ripieno liquido di agrumi con vellutata di zucca e mostarda e il nasello al vapore con pesto ai profumi mediterranei e salsa pil-pil.

In sintonia con la proposta gastronomica anche la selezione dei vini privilegia la contemporaneità enologica. Menu «Territorio», 65 euro per sei portare; «Classici» 80 euro per sette; «Carta bianca» 95 euro per otto. Alla carta si parte da 35 euro per un singolo piatto. Per il pranzo, dal giovedì al sabato, due portare salate a scelta e un dolce a 39 euro.