Eugenio Boer, se non figlio, sicuramente nipote d’arte è, considerato che la sua prima ‘maestra’ dei fornelli fu la nonna materna, cuoca. Di origini olandesi, Boer si è prima stabilito in Liguria dove ha svolto il suo apprendistato e dopo un girovagare professionale che l’ha visto in Sicilia, in Val Badia, in Toscana, in Germania, ha trovato, tra andate e ritorni, il proprio luogo a Milano. La sua cucina è sostanzialmente italiana e i prodotti su cui si fonda sono il frutto di selezioni accurate in diverse regioni: dal burro all’olio, dagli ortaggi ai formaggi, dalle carni ai prodotti ittici.
Nel logo del ristorante vi sono due pois rossi, ripresi anche nella carta, che stanno a significare l’equilibrio tra tradizione e innovazione. I piatti escono disinvolti dalla cucina così da risultare immediati: i «plin al nero», ossia agnolotti ripieni di cozze della Sardegna, zafferano, lattuga e ricci di mare, liberano note sapide, saline, ricordi iodati oltre ad aromi di scogli, di alghe, e si lasciano pienamente cogliere nella loro complessità. A sua volta il piccione in tre cotture, tre sapori distinti e altrettante differenti consistenze, ben rappresenta la cucina terragna, e volendosi spostare nell’orto, il «quadro primaverile», è una composizione di verdure di stagione, anch’esse in diverse cotture e consistenze.
La carta dei vini è ricca e ben studiata con pagine dedicate a singoli produttori e con una più che ampia selezione di Champagne. La sala è presidiata dall’attenta maître Carlotta Perilli, compagna dello chef. Menu degustazione a 100, 120, 130, 150 euro; alla carta sui 90.
Viale Giuseppe Mercalli, 22 – Milano
Tel. 0262065383
www.restaurantboer.com | [email protected]