Inflazione, guerre in Europa e Medio Oriente, il blocco del canale di Suez. Non si può dire che la congiuntura storica stia rendendo la vita facile al nostro tessuto industriale. Nemmeno alle Champions, le aziende che si sono distinte continuando a crescere a dispetto delle difficoltà, grazie alla loro capacità di guardare alle sfide di medio-lungo termine e prepararsi con anticipo ad affrontarle. Ma anche contro questi inaspettati scossoni che nessuno poteva prevedere, le imprese d’eccellenza sono pronte a reinventarsi, elaborando strategie sempre nuove. Basta guardare ad esempio a quanto stanno facendo alcuni dei nostri terzisti, soggetti tradizionalmente in ombra lungo la filiera e “sottoposti a una continua pressione sui costi che rende difficile sviluppare una strategia”, spiega Giovanni Costa, professore emerito all’Università di Padova. Che al Vicenza Città Impresa interverrà proprio su questo tema nell’appuntamento di presentazione del saggio Il marketing dei terzisti. Non solo Brembo. I casi Manteco, Zordan, Pietro Fiorentini e Lem di Maria Gaia Fusilli (Post Editori).
Perchè nel frattempo il marketing, strumento considerato tipicamente adatto solo a chi opera nel B2C, è entrato anche nel mondo del B2B, e ha permesso a tante aziende ai margini delle catene del valore di rendersi riconoscibili al consumatore finale: “Le realtà raccontate nel libro testimoniano vari percorsi evolutivi del ruolo di terzista. Che si trasforma in fornitore non solo di efficienza ma anche di servizio e che nella relazione con il committente cerca di aumentare il suo apporto in termini di valore, fino ad acquisire una maggiore, e talvolta completa, autonomia”, spiega Costa.
Ad ogni modo il Festival, giunto alla sua 17esima edizione con il titolo Nuovi equilibri geopolitici, nuove strategie per crescere, e si terrà a Vicenza durante il weekend dal venerdì 22 a domenica 24 marzo, sotto la consueta direzione scientifica dell’inviata del Corriere della Sera Raffaella Polato, sarà un momento fondamentale per approfondire e spaziare in tutte le materie fondamentali che sono all’ordine del giorno per gli imprenditori. “Un grande occasione per pensare come deve evolvere l’intero sistema di fornitura continua il professore, e a come devono cambiare i modelli di business delle imprese che lo alimentano e lo utilizzano”, continua il professore. Peraltro, molti dei grandi temi con cui le aziende devono confrontarsi oggi infatti, secondo Costa, hanno come denominatore comune una condizione che deve essere realizzata: “La crescita dimensionale non come fine in sé ma come condizione per affrontare le sfide della diversificazione (non dipendere da un solo prodotto, un solo mercato, un solo cliente), dell’avvicinamento alle posizioni più profittevoli delle filiere globali, dell’innovazione tecnologica”. È chiaro quindi che “in una catena di fornitura troppo frazionata in entità di piccola dimensione è difficile diventare un partner strategico di aziende multi localizzate”, continua il Professore. Ma che si parli di capacità di investimento, di assorbimento delle turbolenze geopolitiche, di sostenibilità ambientale e sociale, o di tutte le altre grandi tematiche che verranno toccate nel corso della kermesse, il problema non cambia: “Al di sotto di una certa soglia dimensionale non si ha accesso alle tecnologie che consentono non solo il conseguimento di economie di scala produttiva ma anche di economie di servizio”.
Saranno queste e tante altre le riflessioni durante il Vicenza Città Impresa, momento insostituibile per fare il punto e con sessanta eventi in programma, promossi da ItalyPost, L’Economia del Corriere della Sera e dal Comune di Vicenza, con co-promotori CNA Veneto Ovest main partner auxiell e Intesa Sanpaolo, la partnership di euxilia, Equinox, Viacqua, e il patrocinio dell’Ordine degli avvocati di Vicenza. Spaziando dai progressi scientifici e tecnologici, in particolare l’intelligenza artificiale, alla transizione ecologica, i processi organizzativi, la digitalizzazione, il ruolo della finanza, le risorse umane e la crescita delle donne ai vertici delle organizzazioni. A interfacciarsi tanti nomi importanti, Emma Marcegaglia, Federico Visentin, Alessandro Banzato di Acciaierie Venete, il sociologo Aldo Bonomi, che nell’evento Imprese sostenibili: come creare valore per le comunità, interverrà sul ruolo delle multiutilities capaci di conciliare la remunerazione del capitale con l’investimento in progetti di sviluppo territoriale. E ancora Maria Cristina Piovesana di Alf, Enrico Marchi di Save, Cristina Zucchetti dell’omonima impresa, Pietro Geremia di San Marco Group, Mauro Fanin di Cereal Docks, Riccardo Illy, Matteo Marzotto, la vice presidente di Confindustria Genova Sonia Sandei ed economisti come Carlo Cottarelli, Elsa Fornero e Francesco Giavazzi. Non resta quindi che partecipare.