Sulla strada che porta al Castello Scaligero, in riva al Lago, un locale con un grazioso dehors. Il nome in onore al cantante lirico Tancredi Pasero, che possedeva una dimora proprio sulla Penisola; la “musica”, qui, è diretta da Roberto Stefani, scuola di Gualtiero Marchesi e Antonio Guida, un imprinting, quest’ultimo, molto forte.
La sua è pertanto una cucina di impostazione classica, elegante, raffinata, nitida nei sapori, con cotture millimetriche e salse tirate alla perfezione. È “classica”: classica con classe, piacevolmente gustosa, molto equilibrata, prevalentemente ittica, anche se nel menù alla carta ci sono anche proposte di carne. Signature dish è il King Crab con purea di patate viola, aria di champagne e caviale di aringa affumicata, perfettamente equilibrato, con una gradevolissima nota acidula di fondo. Il Risotto con limone candito, polvere di sarda del lago e salmerino incuriosisce piacevolmente il palato. Eco dal lontano Oriente con il Rombo al Vadouvan, ricoperto di amaranto al cavolo viola, accompagnato da una salsa all’ostrica. La parte dolci ha la supervisione della creative pastry-chef Annalisa Borella, con un curriculum che, oltre a Marchesi stesso, vanta esperienze da Stefano Baiocco e Mauro Colagreco: il suo Curd di limoni, arancia amara, aria di capperi ed erbe aromatiche è notevole per complessità e intensità.
Carta dei vini con 500 etichette, servizio affabile e preciso, con nota di merito per l’attenzione rivolta agli amici quadrupedi. Menù degustazione a 98 euro, alla carta sui 110 euro, piatto crudità di mare a 68 euro.