Nel centro storico di Ponte San Pietro, all’interno di una bella corte cinquecentesca, c’è questo ristorante, con dehors per la bella stagione, per cenare in una dimensione davvero amena. Lo Chef Giuseppe Cereda vanta esperienze da Vittorio Cerea e Luca Brasi. Dal 2010 ha aperto il suo locale, secondo lui una “trattoria”, dove porta avanti il suo concetto di cucina orobica con, però, dichiarate influenze siciliane.
Grande attenzione alle materie prime del territorio ma con aperture al mare, per soddisfare tutte le esigenze. Una cucina che punta su gusto e piacevolezza, con rivisitazioni originali di classici della cucina bergamasca e siciliana. Ci sono quindi i Casoncelli in versione “mare e monti”, ripieni di gamberi, con gamberi rossi crudi, lattuga di mare, accompagnati da una crema all’Agrì di Valtorta, un formaggio locale. Ci sono le Sarde a beccafico, con gel di tamarindo ma c’è anche il Cervo marinato con mela e rafano; non può mancare, infine, la Pecora gigante bergamasca, servita in due portate, succulenta, alla brace e in terrina, in sfoglia. Belli da vedere e interessanti, come dessert, i Ravioli di vaniglia, gianduia e passion fruit.
Un servizio molto professionale e accogliente e una bella cantina accompagnano la proposta gastronomica, che prevede una degustazione a 50 euro, uno solo pesce a 70 euro, con aggiunta di crudi a 80 euro, così come un menù alla carta, sui 70 euro, con possibilità di scegliere anche mezze porzioni.