In zona Sant’Ambrogio, Yoji Tokuyoshi ‘si ripropone’ in un ‘nuovo’ locale colorato e moderno, con un grande bancone con sgabelli, pareti e sedie verdi, e quindi, nell’altra sala, grandi dipinti nipponici. Lo chef giapponese, dopo molte stagioni passate nella cucina della somma Osteria Francescana di Modena, aveva aperto il suo primo ristorante a Milano, per poi chiuderlo durante la pandemia. Quindi il ‘colpo di fulmine’: il bento! Questo tipico vassoio giapponese contiene un pasto che può essere personalizzato secondo vari stili. Yoji ne ha dunque raffinato l’anima, elevandolo da umile pranzo al sacco a vera pietanza gourmet.
Così ingredienti e tecniche italiane e giapponesi si fondono in piatti come il katsusando di lingua: due sandwich di lingua fritta, maionese verde, cavolo cappuccio e spinaci, oppure la torta di gyoza con gamberi, maiale, funghi shiitake e salsa ponzu. In vari Paesi asiatici esistono gli oekakiben (ossia bento a forma di animali, personaggi, ecc) che vengono normalmente acquistati con la formula take away: alla Bentoteca, tra le pietanze da portar via, si trova una variante raffigurante un maialino, ossia butaman: bao ripieno di maiale, anatra, gamberi, funghi e spezie, o ancora il midollo shiokara di vitello, con calamari fermentati leggermente piccanti e pane tostato. Tra i dolci non manca il tocco fusion: basque cheesecake cremosa con base di fagioli dolci giapponesi e salsa ai frutti di bosco.
Servizio curato. La carta delle bevande include anche birre e sake, oltre a un numero limitato di etichette (molto direzionate sui vini naturali). Interessante l’abbinamento consigliato dal sommelier di tre calici a 30 euro. Menu di otto portate che incarnano la filosofia del locale, a 85 euro (coperto incluso) oppure sui 55 alla carta.
Via Giuseppe Sapeto, 1 – Milano
Tel. 3408357453
www.bentoteca.com | [email protected]