House of Ronin è il locale che, nel bene e nel male, ha fatto più parlare di sé e che, fin dalla sua apertura, è stato tanto ambito quanto instagrammato. Il palazzo, nella Chinatown milanese, è molto bello e al suo interno accoglie molte anime: la izakaya più informale al piano terra, il robata al primo piano, il cocktail bar Madame Cheng e il Karaoke al secondo, il club privato Arcade al terzo piano ed prevista l’apertura di un ristorante omakase al secondo piano.
Il Robata si presenta con un ambiente sofisticato sui toni del rosso; il tavolo dello Chef affaccia direttamente al bancone, di fronte alle consolle della scenografica cucina a vista dove officia l’italiano Luigi Nastri, che ordisce qui uno stile di dichiarata ispirazione giapponese, con la “robata”, appunto, ovvero la griglia giapponese in primo piano, che consigliamo vivamente. In menù si trovano comunque valide divagazioni occidentali popolate di materie nipponiche come il Risotto al wasabi con gambero rosso, alga nori e ikura o il Ramen con aglio nero, anemoni di mare e mandorle. Il menù si arricchisce del raw bar con proposte di sushi e sashimi, shabu-shabu, tempura e gyoza, ideali da condividere al tavolo.
Il servizio si sforza di essere attento e premuroso ma capita che possa andare in affanno complici gli elevati ritmi richiesti. Perché House of Ronin è un locale dove poter trascorrere tutta la serata: dall’aperitivo al dopo cena, magari con il Karaoke, complice una ben fatta carta dei vini e, ovviamente, una bella proposta di cocktail. Per la sola cena si spendono circa 100 euro a persona.
Via V. Alfieri, 17 – Milano – Tel. 02.89367101| www.houseofronin.it