Un piccolo locale, in una zona ad alta densità di offerta gastronomica. Ci sono solo 16 posti, otto al bancone e otto suddivisi su quattro tavolini. Atmosfera raccolta con faretti che illuminano perfettamente le varie portate. Pietro Zamuner e Andrea Baita sono i due giovani chef imprenditori. Un passato in comune al Seta e al 28 posti, Pietro ha lavorato anche da Cracco, Joia, Faviken ed è stato in oriente, dal quale ha mutuato l’idea di una proposta che potremmo definire “nordic omakase”.
I piatti sono “bites”, ovvero morsi dove affiorano riferimenti, sia per ingredienti che per preparazioni, alla cucina “nordic” (fermentazioni), “francese” (salse) e “orientale” (marinature, kimtchi). Cotture prevalentemente alla brace; si alternano note acide, dolci, di “umami”, in bocconi sempre gustosi. Tanto pesce, crudo, in varie marinature o accompagnato da salse: molto buona la Capasanta, cavolo cinese, burro allo zenzero e ikura. Manca una parte di carboidrati, siano pasta o riso, ma sono compensati ad esempio dal loro signature dish, lo squisito French toast con carne cruda, anguilla arrosto e rafano, così come dal Katsuosando con brasato di guancia e salsa di sottaceti.
I piatti sono rifiniti al bancone e raccontati con dovizia di particolari. Una carta dei vini non estesa, che segue il filone dei biodinamici, accompagna un percorso che prevede una scelta fra due degustazione, da sei o dieci “bites” a 48 e 78 euro; si può anche scegliere di integrare con ulteriori assaggi, previsti in carta.
Via Lambro, 11 – Milano – Tel. 351.8668452 | www.bitesrestaurants.com