Una bella villa anni Settanta in riva al lago, con tanto di patio sfruttabile nella bella stagione. All’interno, ambientazione soft, da ristorante classico, in stile internazionale. Emanuele Signorini, patron di lungo corso e comprovata capacità, ha plasmato un team che in sala sa ben dosare cordialità e professionalità. Ricerca e precisione tecnica, ma ancor di più continuità, sia qualitativa che stilistica: è ciò che mette sul piatto Massimo Fezzardi, che all’Esplanade è approdato nel 1995 come capo partita e ha scalato la graduatoria fino a divenire Chef e successivamente anche socio nella gestione. Contrariamente alle abitudini contemporanee, il suo menù offre un ampio ventaglio di scelte, un valore che si aggiunge a quello già elevato delle singole preparazioni. Per iniziare omaggio al lago con Coregone in olio cottura con patate schiacciate, erbette e salsa ai pomodorini confit, capperi e gel ai limoni del Garda. Quindi tra i primi Tortelli d’anatra profumata al rosmarino con fegato d’oca al Recioto di Soave e ristretto al mosto d’uva. Si va al mare con l’Astice blu, variazioni di pomodoro, mango, rabarbaro marinato alla fragola con emulsione al frutto della passione. Poderosa lista dei vini gestita con competenza da Marzio Vallio, promosso a responsabile della cantina dopo un apprendistato durato una ventina d’anni. Menu degustazione a 100 (“Acqua Dolce”) e 130 euro (“Senza confini”); alla carta in media 120 ma si può andare ben oltre.